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Bandini, Angelo Maria
De obelisco Caesaris Augusti e Campi Martii ruderibus nuper eruto commentarius — Rom, 1750 [Cicognara, 2516]

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https://doi.org/10.11588/diglit.8409#0204

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( LXII )
LETTERA XIL EPISTOLA XIL

DEL SIGNOR EINSIO
al medesimo .
SOno in tutto e per tutto del suo fentimento per quel-
lo che riguarda V Obelisco di Augulto , cioè che
quesio servisse di gnomone atto a dimojìrare le altezze
meridiane del Sole, per indi ricavarne le lunghezze
dei giorni ; e appena io credo, che fi possa addurre
una spiegazione più verisimile a quejìa . Per quel
che riguarda V ultima sua dimanda : apici auratam
pilam addidit, cujus umbra vertice colligere-
tur in seipsa , alias enormiter jaculante , &c.
panni molto probabile , che nel luogo delle righe ag-
giunte alla linea meridiana, o al lajìrico di pietra,
scsse adattata un altra palla , eguale alla palla dorata
pofia sulla cima dell'Obelisco per quejlo appunto ,per~
che la primapotesse direttamente riavere /' ombrn_>
della seconda . Certo e , come "e ben noto anche a VS.
llluftrissima, ch-e V ombra della palla dorata della
cima ricevuta dal piano orizontale del lajìrico di pie-
tra , dovea sormare una sigura ellittica, molto varia-
bile secondo l'altezza del Solesopra V orizonte , e
suor di misitra lunga nel tempo invernale . Donde
ne veniva , che il centro dell' ombra ellittica , non
sarebbe caduto in quel luogo della linea meridiana,
che averebbe indicato una linea retta , che uniste i
centri del Sole , e della palla posia in cima dell Obeli-
sco '■) il qual luogo pero faceva di bisogno sapere sen-
za dubbiezza, per venire in cognizione della meridia-
na lunghezza delgiornoper mezzo dell' ahezza del
centro filare . Onde per rimediare a ciò mi dò a cre-
dere 3 che fosse posia un' altra palla mobile sopra il la-
jìrico di pietra Ja quale regolarmente in cima riceves-
se il cilindro dell' ombra sormato dalla palla dell' api-
ce . Siccome poi io totalmente sottometto alla dilei cen-
fura quesia mia congettura , così ancora io le mando
qui aggiunta una disfertazione intorno all' Obelisco
di Augusto , la quale a caso ho trovata sra i miei li-
bri , e che pare che spieghi competentemente bene il
tesio di Plinio . Addio uomo celebre, seguitate ad
marmi, mentre sono &c.
Di Lipsìa 12. Marzo 1749.

H E I N S I I
ad eundem .
o
Sententiam tuam de Obelisco Augufti , quod
irte vices subierit gnomonis , altitudines
Solis meridianas indicantis, atque exinde die-
rumlongitudines patefacientis,plene amplector,
& vix credo aliam explicationem verisimilitu-
dinis speciem pra;seserentem asserri possè. Quod
ad ultimum: apici auratampilam addidit, cujus um-
bra vertice colligeretur in seipfa, alias enormiter jacu-
lante, &c- verisimile mini videtur, in regione re-
gularum ad lineam meridianam , seu ad ftratum
lapidem adjuncìarum , applicatane suisse aliam
pdam , pila; auratse in apice Obelisci polita;
aequalem , eum in finem , ut prior pofterioris
umbram directe excipere possèt. Scilicet, ut
optime tibi conltat, umbra pila; aurata; apicis
a plano hoiizontali itrati lapidis excepta, sigu-
rarci ellipticam induere debuit admodum varia-
bilem , prò altitudine Solis super horizonte ,
enormiter longam tempore bruma; . Inde sa-
cium eit, ut centrum umbra; ellipticse'non in-
ciderit in eum linea; meridiana; locum , quem
indicaslèt recìa , centra Solis, & pila; in apice
positte jungens , quem tamen absque ambagi-
bus cognoscere opus fuit, ut ex altitudine cen-
tri Solis meridiana innotesceret longitudo diei.
Quamobrem ut huic rei medela afferretur, mihi
perl uadeo , applicatam suisse al teram pilam in
itrato lapide mobilem, qua; normaliter {ver-
tice ) exciperet cylindrum umbrosum a pila
apicis formatum . Quemadmodum autem hanc
conjecsluram censura; tua; prorsus subjicio , ita
eidem expono adjunclam dislèrtationem de O-
belisco Augusii, quam casu inter libros meos
reperì , 6c qua; textum Plinii non incongrue
explicare videtur. Vale Vir celeberrime, atque
me amare perge 5 qui semper ero &c.

Lipsitt die 12. Martìi i749>

BIS-
 
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