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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. I
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Wilpert, Joseph: Sancta Maria Antiqua, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0051

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SANCTA MARTA ANTTQVA

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essa. L’affresco bene conservato nella destra, è quasi del tutto distrutto nella sinistra. Raffi-
gura il martirio dei quaranta soldati di Sebaste compiutosi ai tempi di Licinio o di Massi-
mino in Armenia e lo offre secondo il racconto leggendario, 1 che rappresentò i Quaranta
condannati a gelare, ignudi e legati, in uno stagno durante l’inverno. Per adescarli a
rinnegare la loro fede sino al momento estremo, il prefetto Agricolao fece preparare in
luogo vicinissimo un bagno caldo, che dalla porta aperta invitava i martoriati dal gelido
freddo. Uno solo rinnegò la fede e venne al bagno caldo, dove per il subitaneo cambia-
mento di temperatura, morì dopo brevi istanti. La preghiera dei martiri: «In quaranta,
o Signore, siamo entrati nella lotta, permettici anche di raggiungere in quaranta la corona»"
doveva ciò non ostante avverarsi. Una delle sruardie s’era infatti accorta che una luce risplen-

dente circondava i martiri, e che trentanove corone calavano su di essi dal cielo e, quando
il quarantesimo che non doveva sostenere la lotta, fu saltato, e veramente rinnegò la fede,
allor essa gettò via le vesti, dichiarò la sua fede in Cristo, e soffrì con gli altri il martirio.
Senza tenersi strettamente a tutti i particolari della leggenda, il pittore cercò di darne le
caratteristiche principali. I santi non vestiti che di un panno che cinge i fianchi, stanno nel-

I acqua che giunge loro sopra al ginocchio, guardati da soldati armati di scudo e lancia.

II bagno caldo è indicato sulla destra da una porta arcuata, verso la quale s’incammina il
rinnegato che abbandona l’acqua, mentre sulla sinistra la guardia convertita scende in acqua
per morire coi martiri. I raggi che si scorgono nel centro stanno certamente ad indicare che
la era raffigurata la luce celeste con le corone.

Ch. O. von Gkiìhardt, Ausgewàhlie Maertyrer- 58 e seg.
akten, 171-181; Biblioth. casinens., Ili, Florilegium, 2 Ruinakt, Acta sinc., 549 (ed. Ratisb.).
 
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