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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 5
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Cronaca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0434

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C R O N A C A

fé Un concorso a premi di lire 6000, 2000, 1000,
è stato bandito per il progetto di costruzione del nuovo
edifìcio per i servizi municipali di Messina. Scade il
i° dicembre 19x0.

& Un concorso per titoli ed esami a otto posti di
architetto nell’amministrazione dei monumenti, musei,
gallerie, scavi e antichità del Regno è stato bandito
dal Ministero della pubblica istruzione, per coprire
posti nelle sovraintendenze di Siracusa, Palermo, Pisa,
Genova, Venezia, Perugia, Ravenna, Roma. Scade il
30 settembre 1910.

& Un concorso per titoli e per esami al posto
d’ispettore nella R. Sopraintendenza dei monumenti
di Verona è stato bandito dal Ministero della pub-
blica istruzione. Scade il T5 settembre 1910.

^ Un concorso per il progetto di un faro è stato
aperto dall’Associazione artistica fra i cultori di archi-
tettura in Roma. Vi possono prendere parte gli stu-
denti soci di quella benemerita società.

^ Un concorso per titoli, e in via suppletiva per
esami, è aperto per le iscrizioni di dodici allievi della
R. Scuola dell’arte della medaglia nel prossimo anno
scolastico 1910-19x1, e per il conferimento di una borsa
di studio biennale di lire 1200 annue. Coloro che aspi-
rano ad essere inscritti alla scuola stessa dovranno farne
domanda al Ministero del tesoro (Direzione generale
del tesoro) entro il 30 settembre 1910.

A Stràngnàs presso Stoccolma è stata aperta una
esposizione di antica arte chiesastica (20 giugno-20 ago-
sto), per dare una rappresentazione quanto più pos-
sibile completa dell’Arte ecclesiastica svedese.

^ A Capodistria l’esposizione d’arte antica, aperta
fin dal maggio p. p., attrae molti visitatori. Essa
contiene opere inedite del Vivarini, della scuola del
Carpaccio, della scuola di Tiziano, ecc. Riferiremo
prossimamente su tutto.

^ È stato inaugurato il nuovo Museo Civico di
Belluno, che corrisponde ora molto bene al desiderio
d’illustrare l’arte e la storia bellunese, sia per mezzo
di opere originali di pittura e scultura, sia di meda-
glie, di stampe, di fotografie, ecc. Oltre a ciò esso
contiene una raccolta di placchette che è delle mag-

giori d’Italia. E il tutto è stato ordinato con scienza
e buon gusto.

fé Il 7 agosto p. p. a Pellio d’Intelvi si sono rese
onoranze allo scultore Ercole Ferrata e agli altri ar-
tisti figli della sua vallata con un’ Esposizione d’arte
regionale antica e moderna. Ettore Modigliani, diret-
tore della Pinacoteca di Brera, commemorò il Ferrata,
Giulio Quaglio e Carlo Carloni, e chiuse l’applaudi-
tissimo discorso, raccomandando agì'Intel vesi la difesa
del paesaggio, così :

« Il vostro patrimonio d’arte abbisogna di cure; e
voi che uvete dimostrato di amarlo, di comprenderle
e di esserne degni custodi, gliele prodigherete, con-
tendendolo alla distruzione e alla rovina. Ma voi avete
un patrimonio più prezioso ancora, se possibile, da
difendere: la caratteristica integrità, l’incanto del vo-
stro vecchio paese. Posta a cavaliere di due laghi, a
cui con gli occhi pieni di stupore, come dinanzi ad
una improvvisa rivelazione di bellezza, s’affaccia il
pellegrino che scende cl’oltr’Alpe verso il paese del
Sole; chiusa fra quei due laghi che nella mente degli
artisti, dei poeti, degli amanti rappresentarono in ogni
tempo una meta agognata, verde di selve, folta di bo-
schi, irta di creste, orrida di precipizi, sonante di acque,
dà essa l’immagine del paradiso di Lombardia. E tale
è e dovrà rimanere a delizia vostra, a delizia di quanti,
snervati dalla vita febbrile della città, vengono a chie-
dere ossigeno alla vostra aria pura, vengono qui a cu-
rare fra i vostri monti l’igiene del corpo, l’igiene dello
spirito. Non dovete opporvi che alle esigenze del
progresso corrispondano quassù nuove comodità e nuovi
agi, ma quello che voi dovete tutelare con ogni forza è
l’aspetto della vostra vallata meravigliosa contro tutto
ciò che vorrebbe turbarlo, snaturarlo e renderlo comune
e volgare. Difendetela dalle raffinatezze troppo sottili
di quella gran cosa che è la civiltà e dalle insidie di
quella cosa meschina che è la speculazione. Difende-
tela dalle architetture croccanti, gibbose e bitorzolute
che formano il non invidiabile orgoglio di tante città
svizzere e stazioni alpine — anche non svizzere — di-
fendetela dai mastodontici alberghi-caserme, dai mo-
struosi enormi Kursaal, da tutto ciò che sarebbe in-
truso ed artificiale, salvatela dai làcci tesi da una avida
 
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