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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 2
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Corrieri
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Cronaca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0192

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152

CORRIERI

Per la legge delle guarentigie l’Italia non può im-
pedire che si guastino nella basiliche papali i monu-
menti più cari all’arte nostra; e l’abside di San Gio-
vanni in Laterano villanamente dorato, barbaramente
guasto è là a dimostrare come noi con quella legge
rinunciammo in Roma ai migliori pezzi di patria. Se
rinunciassimo ad acquistare Palazzo Farnese, ad espe-
rire il diritto di prelazione, rinuncieremo come a un
territorio romano e italiano, grandissimo e sacro, per
farne un porto franco. Nessuna nazione vende e lascia
vendere, o mettere all’asta o affittare un tempio di
gloria.

La Francia può architettare qui in Roma, come la
a Vienna, il palazzo della sua ambasciata, dai nobi-
lissimi architetti che vennero qui a Villa Medici in
istudio, e ora donano alla Francia architetture piene
di nuove eleganze, onorano P arte francese a Parigi
e fuori della capitale mondiale. La Francia può ve-
stirsi delle sue proprie vesti ornate di palme d’oro.

E la buon’amica saprà comprendere come, dopo
la divisione che si è fatta da tutti della miglior parte
di Roma, dopo le tante deplorevoli sottrazioni al di-
ritto italiano, questo che resta di solenne è museo
patrio. A. V.

Per la zona monumentale di Roma. — Le do-
lenti note risuonavano per tutto quanto si è fatto, si
fa e si vuol fare a fine di tracciare il gran stradone.
A presidente del Comitato per la zona monumentale,
e l’ex-ministro Baccelli, ardentissimo d’amore per
Roma. E noi crediamo che con lui non sia diffìcile
l’intendersi, solo che egli ascolti anche i suoi critici,
e i critici insieme con lui cooperino perchè la legge
per la zona monumentale rechi onore all’alma città.
Sin qui il Consiglio superiore per le antichità e belle
arti non fu chiamato a esprimere il suo parere a pro-
posito dei lavori compiuti e da compiersi ; e non sem-
bra che la Commissione esecutiva della zona monu-
mentale, trincerata nella sua pretesa autonomia, sia
disposta ad accettarne il parere. Sembra di trovarci
al tempo delle gride delle quali parla il Manzoni. Ma
i contrasti devono cessare di fronte all’interesse di
Roma e de’ suoi monumenti.

La Niobide della Banca commerciale. — « Al

magistrato il decidere », scrive la Rassegna d’arte di
Milano, « definitivamente una questione molto incre-
sciosa che minaccia di uscire dai confini della lega-
lità ». Decida pure il magistrato, ma se la decisione
sarà favorevole al Di Carlo si moverà cielo e terra per
non fare tornare a Roma la statua. Qualche mila-
nese ha mostrato già di non volere tenere in conto
la sentenza del magistrato e di ricorrere a tutti i mezzi
perchè il sindaco di Roma partisse da Milano a mani
vuote, e perfino ha posto la statua in Castello sotto
l’egida del Comune per difenderla dagli assalti degli
uscieri del Tribunale, del sequestratario sindaco di
Roma ecc. ecc. Ma che c’entra il Comune e l’ostru-
zionismo milanese in una questione della Banca com-
merciale?

L’Esposizione al Gabinetto nazionale delle
stampe. — Il giorno io di febbraio si è inaugurata
alla Galleria nazionale d’arte antica una esposizione
di stampe. Come annualmente si usa di esporre or
questa or quella serie di antiche stampe, così in que-
st’anno si sono adunate ed esposte le più tipiche in-
cisioni di ritratti italiani e stranieri. Dal ritratto del-
l’imperatore Massimiliano inciso da Alberto Durer si
arriva sino a quelli di Lawrence e del Gainsborough,
tradotti su rame dal bulino degli scolari inglesi del
Bartolozzi. La collezione preziosa ci mostra la vita
di tre secoli, come in un caleidoscopio. Di averla or-
dinata con ogni studio e con gusto ne va data gran
lode al direttore della Galleria, dott. prof. Federigo
Flermanin.

L’esposizione di cento ritratti muliebri all’As-
sociazione artistica internazionale. — A metà di
marzo l’Associazione artistica aprirà nelle belle sale
rinnovate la mostra di cento ritratti muliebri di pit-
tori del secolo scorso. Dalle case patrizie romàne sa-
ranno dati gentilmente e offerti all’ammirazione del
pubblico ritratti di dame e di damigelle. Del Lembach,
secondo che ci viene assicurato, si avrà un gruppo
di ritratti d’un’importanza grandissima, tale da lu-
meggiare vivamente il lungo periodo di vita dell’il-
lustre pittore in Roma.

CRONACA

Una preziosa ancona d’altare di Pietro Luzzo, detto
Morto da Feltre è stata rubata dalla chiesa di Campo,
frazione di Meren : rappresenta la Vergine col Bam-
bino, i SS. Vito e Modesto.

^ La Madonna di Van Dijck, rubata dalla galleria
di Palazzo Bianco a Genova è stata rintracciata.

Alcuni oggetti artistici sottratti alle rovine di
Messina, supposte parti di un candelabro sull’altar
 
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