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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 5
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Venturi, Lionello: Pietro, Lorenzo Luzzo e il Morto da Feltre
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0406

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PIETRO, LORENZO PUZZO

E IL MORTO DA FELTRE

A questione del Morto era sopita dal tempo in cui
Michele Caffi aveva pubblicato documenti che anche
oggi rimangono soli a dar luce, nè le ipotesi succes-
sive avevano definito più nulla ; quando il 17 gennaio
di quest’ anno accadde il rubamento della pala di
Caupo. I giornalisti si trovarono bene impacciati per
dare la notizia : chi era l’autore ? Pietro ? Lorenzo ? il
Morto ?

E poiché la speranza di trovare nuovi documenti è
quasi vana, dopo che le diligenti ricerche del Signor
Arturo Paoletti di Feltre hanno avuto esito negativo e
hanno servito a confermare il dubbio già diffuso che
le notizie pubblicate dallo Zang-hellini fossero prodotte
dalla sua fantasia, è sorto naturale il desiderio di ritor-
- nare alle fonti conosciute, per accertare se non sia pos-
migliore di quella del Caffi.

* * *

Il «Morto, pittore da Feltro» è conosciuto dal Vasari in due periodi distinti della
vita: 1) la dimora nell’Italia centrale, tempo di studii e di fama incipiente ; 2) la dimora nel
Veneto, troncata da morte violenta a Zara. Per il primo periodo le notizie vasariane sono
molte e precise; per il secondo, brevi e confuse. E facilmente si comprende che la fonte è
doppia.

Andrea di Cosimo Feltrini fiorentino morto nel 1548, due anni appena avanti la pub-
blicazione della prima edizione vasariana, era stato l’imitatore del Morto, l’aveva conosciuto
personalmente, l’aveva ospitato in casa propria; ed è citato nella prima edizione, ampia-
mente studiato nella seconda, sempre in appendice alla vita del Morto ; così che nella mente
dello storiografo egli è ricollegato al Morto come un continuatore a un iniziatore. D’altra
parte, il Vasari stesso ci attesta di aver conosciuto Andrea personalmente, di avere anzi
con lui collaborato più volte, così che « molte cose imparai da quello uomo pien di amore
e di bontà verso coloro che studiano l’arte ». 1 Da questi fatti si deduce che Giorgio Vasari
sapeva direttamente i rapporti corsi tra Andrea e il Morto, e li conosceva come i soli
ch’egli potesse citare nell’Italia Centrale. Un tale insieme d’indizii, per chi sia pratico della

1 Vasari, Opere. Ed. Sansoni. Voi. V, pag. 209-10.
 
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