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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. I
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Frizzoni, Gustavo: Nuove rivelazioni nei disegni del Museo di Francoforte
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0066

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GUSTAVO FRIZIONI

sacrato appunto all’argomento della passione. V’appartengono due gite al Calvario, datate
del 1520 (agli Uffizi), nel 1521 tre deposizioni (nel Museo Germanico, nell’Istituto Stadel e
agli Uffizi), nel 1521 una Santa Cena (all’Albertina) e nello stesso anno l’Orazione all’orto,
di cui abbiamo sotto gli occhi il facsimile, e alla quale fa seguito nello stesso Istituto Stadel
un’altra rappresentazione dello stesso soggetto datato 1524, dove il Cristo è posto in ginocchio. 1

Si distingue invece la prima versione dell’argomento pel modo insolito d’interpretare
l’ambascia del momento, invaginando il Signore bocconi per terra, come ad indicare la gra-
vità dei sentimenti che si agitano nell’ intimità del suo animo, in contrapposto alla impas-
sibilità dei tre discepoli aggruppati da un canto, soprafatti dal sonno. Disegno meraviglioso
in vero per la vita ond’è improntato e per la scorrevolezza della penna, la quale guidata
dalla fervida imaginazione dell’artista, riesce a creare in un tetro e pittoresco ambiente di
paesaggio, un episodio tragico impressionante.

Che l’autore del resto siasi preoccupato ripetutamente del soggetto trattato a questo
modo ce lo prova un altro suo foglio, più piccolo, conservato nel Museo imperiale di Ber-

Fig. 8 — Alberto Durer: L’Orazione all’Orto
Museo imperiale di Berlino.

lino (fig. 8). Non racchiude, come si vede, se non la figura del Redentore e dell’angelo
che gli porge il calice. Differisce nello stesso tempo da quello di Francoforte in molti par-
ticolari, massime nel paesaggio, e si può ammettere corrisponda ad un pensiero precedente,
completato poi nell’altro foglio.2

D’altro genere è il secondo disegno della raccolta di Francoforte di che c’incombe
ragionare. Vi è una semplice testa di profilo, ricavata dal vero, appena leggermente trattata
al carboncino e non ostante piena di vita alla sua volta.

Che il Diirer vada noverato fra i più eccelsi ritrattisti ne fanno ampia fede i dipinti
di tal genere, oggi sparsi per diverse gallerie, non che buon numero di suoi studi e d’in-
cisioni. Quanto alla effigie che abbiamo sotto gli occhi, dove sono ritratte le sembianze di
un vecchio venerando, dal gran naso aquilino e dalla barba e dai capelli lunghi, presenta
un interesse speciale quale primo getto delle sembianze di un personaggio pio, ch’ebbe ad

1 Vedi fra altro: Albert Dùrer, par Auguste Mar- 2 II foglio di Berlino porta il n. 26 nella grande
guillìer nella raccolta: Les grands artistes, edita da pubblicazione del dott. Lippmann,

Henri Laurens, Paris, pag. 1x9.
 
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