MISCELLANEA
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delle persone che lo popolano è così diversa da far
comprendere come anche in questa scena Benozzo
avesse saputo liberarsi da ogni reminiscenza di pit-
ture anteriori.
Narrava la leggenda che Santa Rosa, ostinata fau-
mata la Santa innanzi a sè, le ingiungesse di partire
da Viterbo e lo raffigurò vestito come un nobile fio-
rentino, circondato dai suoi ministri e soldati, avendo
presso il trono un nano che ricorda moltissimo per
il tipo e per l’abito l’altro buffone che Ansuino da
Fig. i — Prima storia di Santa Rosa
quale era dipinta da Benozzo Gozzoli nella chiesetta delle monache
di Santa Rosa a Viterbo.
trice della più fedele obbedienza al Pontefice, andava
diffondendo in Viterbo idee di ribellione e d’odio
contro Federico II e che quindi, avendo trionfato in
Forlì pose nelle storie di San Cristoforo agli Eremi-
tani di Padova. Anche qui noi troviamo il gruppo dei
due fanciulli scherzanti mentre le madri erompono in
Fig. 2 — Seconda storia di Santa Rosa
quale era dipinta da Benozzo Gozzoli nella chiesetta delle monache
di Santa Rosa a Viterbo.
\ iterbo la fazione cesarea ella fu cacciata in esilio
insieme coi suoi e costretta a peregrinare in Soriano,
in Vitorchiano ed in altri luoghi del contado viter-
bese. Benozzo imaginò che il Vicario imperiale, chia-
atti di sgomento o di disperazione, anche qui ve-
diamo l’intimità della scena familiare in un episodio
reso così solenne dalla presenza e dalla collera di un
messo imperiale. In questo quadro Benozzo potè sfog-
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delle persone che lo popolano è così diversa da far
comprendere come anche in questa scena Benozzo
avesse saputo liberarsi da ogni reminiscenza di pit-
ture anteriori.
Narrava la leggenda che Santa Rosa, ostinata fau-
mata la Santa innanzi a sè, le ingiungesse di partire
da Viterbo e lo raffigurò vestito come un nobile fio-
rentino, circondato dai suoi ministri e soldati, avendo
presso il trono un nano che ricorda moltissimo per
il tipo e per l’abito l’altro buffone che Ansuino da
Fig. i — Prima storia di Santa Rosa
quale era dipinta da Benozzo Gozzoli nella chiesetta delle monache
di Santa Rosa a Viterbo.
trice della più fedele obbedienza al Pontefice, andava
diffondendo in Viterbo idee di ribellione e d’odio
contro Federico II e che quindi, avendo trionfato in
Forlì pose nelle storie di San Cristoforo agli Eremi-
tani di Padova. Anche qui noi troviamo il gruppo dei
due fanciulli scherzanti mentre le madri erompono in
Fig. 2 — Seconda storia di Santa Rosa
quale era dipinta da Benozzo Gozzoli nella chiesetta delle monache
di Santa Rosa a Viterbo.
\ iterbo la fazione cesarea ella fu cacciata in esilio
insieme coi suoi e costretta a peregrinare in Soriano,
in Vitorchiano ed in altri luoghi del contado viter-
bese. Benozzo imaginò che il Vicario imperiale, chia-
atti di sgomento o di disperazione, anche qui ve-
diamo l’intimità della scena familiare in un episodio
reso così solenne dalla presenza e dalla collera di un
messo imperiale. In questo quadro Benozzo potè sfog-