Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

DOI Heft:
Fasc. I
DOI Artikel:
Miscellanea
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0093

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
MISCELLANEA

55

Questi medesimi versi, seguiti da altri due o tre,
si leggono pure, sebbene con varianti, in parecchie
ed /.ioni delle Mille e una Notte, come le egiziane :
del 1251, pag. 62 ; del 1289, pag. 87 ; del 1301, pag. 64
ed altre, in quella del Macnaghten, ecc. Essi sono
stati tradotti, più o men fedelmente, nelle versioni
del VVeil (I, 336) e del Burton (I, 223) ; due soli ne
traduce, e liberamente, il Mardrus (I, 178) e due l’Hen-
ning (I, 185, Recl.). Del resto questi versi anoninij
sembrano essere molto più antichi de! racconto, nel
quale sono inseriti, quello di Mùr ad-Din e Shams
ad-Dìn, che è contato fra i recenti delle Mille e una
Nolte e di origine egiziana ».

Veramente la scritta apposta a cassettate, che en-
trarono ne’tesori sacri delle chiese, non è ispirata a
sentimenti religiosi. Altre però non mancano recanti
segni cristiani, esempio la pisside dello stesso museo
diocesano di Trento (fig. 6), dove la croce è ripetuta
nel coperchio e nella superficie cilindrica, qui sopra
un volatile che dovrebbe essere una colomba, e sem-
bra invece un’anitra.

Comunque sia, il simbolo, se non è ricavato da
forme primitive cristiane, certo ha riscontro con esse.
Nel secolo xii si conservavano da disegnatori sara-
ceni forme antiche tradizionali del Cristianesimo, così
come oggi ancora si conservano in libri sacri in Abis-
sinia. Un corpus delle cassettine, delle pissidi e delle
teche saracene, con la dichiarazione delle iscrizioni
che le fregiano, potrebbe dar lume a un periodo

storico oscuro. I versi, che abbiamo riportato non
sembrano essere di un poeta conosciuto. Altri versi
de’ quali fosse nota la fonte, potrebbero fornire punti
di partenza per la determinazione esatta di tempo di
simili opericciuole e rivelare circostanze relative ai
loro fabbricatori sin qui del tutto ignoti.

A. Venturi.

Oli studi di Pietro Bernini di Giorgio Sobotka. — L'Arte,
nel fase. VI del 1909, pubblicando gli studi del Sobotka, aggiun-
geva una nota, per assicurare i lettori che lo scritto era indipen-
dente da quello pubblicato qualche tempo prima in Vita d’arte dal
Munoz.

Con la nota i, a pag. 4oi, volevasi insomma affermare che il
Sobotka, come del resto era ben noto, e come le sue diligenti ri-
cerche avranno persuaso il lettore, aveva atteso da tempo al co-
scienzioso lavoro, in molte parti differente da quello stesso del
Munoz.

Nella stampa di esso sono occorsi alcuni errori, che qui cor-
reggiamo : sotto la figura III furono indicati autori «Domenico Fon-
tana e Naccarino », i quali, secondo il Sobotka (pag. 410 dell’ar-
ticolo), sono invece gli autori della Fontana Medina, mentre che
la fonte nella riva Carmine, riprodotta a pag. 405, fig. 3, detta
Fontana al Palazzo, è opera d’autore ignoto. Essa non appartiene
né al Naccarini, nè a Pietro Bernini, ed è stata scambiata con una
terza similissima fontana, veramente opera del Naccarini, a seconda
delle ricerche del Ceci. La figura 3 corrisponde dunque al testo
pag. 406, linea 14, e non con la linea 20 di pag. 410, come fu stam-
pato per equivoco.

Altri minori errori sfuggiti nella stampa dell’articolo sono i
seguenti :

nota pag. 705, n, 3 invece di pag. 12, n. 7.
nota vedip. 40(0, n. 7, invece di pag 13, n. S.

vedi nota p. 4.05, n. 2, invece di pag 12, n.3.

1612 invece di 1312.

1621 invece di 1521. (.Y. d. 7?.).

pag. 408, lin. 28:
pag. 409, lin. 16:
pag. 4x1, lin. 25:
pag. 416, lin, 9:
pag, 420, lin. 27 :
 
Annotationen