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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. I
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0117

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FIÈLIÒ GRAFÌA

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può far senza delta procedura, così il critico non può tra-
scurare ... eccetera.

26. Mommei. (Adolf) Sammlung Zurich. Geinàlde
alterer Meister. — Kòln, 1909.

Catalogo della collezione venduta di recente, ricca d’opere
d’arte anche italiane, attribuite ad Annibaie Caracci, al Cor-
reggio (?), a Guido Reni, a Raffaello (?), a Giovanni Bat-
tista Tiepolo, a Tiziano (?, tra gli altri il ritratto segnato

NICOLAVS VERDIZOTTI IOHANNIS FILIVS VIR ERV-
DITISSIMVS AN • D • MDVII T • V •), a Paolo Vero-
nese (?).

27. Katalog einer ausgewdhlten Sammlung von 61-
gemàlden alter Meister aus Mannheimer Privatbesìtz.

— Auktion in Munchen in der Galerie Helbing ani
12 oktober 1909.

Di quadri italiani sono indicati: i° Bernardo Bellotto,

Piazza Navona in Roma (n. 8); 2° Scuola di fra’ Bartolomeo,
tondo rappresentante una Sacra Famiglia (n. 14) ; 30 Jacopo
da Ponte, Madonna col Bambino (n. 45) \ 4° Scuola di G. B.
Tiepolo, Persecuzione de’ cristiani (n. 58); 50 Attribuito a
Jacopo Tintoretto, Ritratto col nome di ANDREAS VEN-
DR AMEN US.

28. Les pintures murals calalanes. Fascicle I. Pe-
dret. (Dalla pubblicazione dell’ « Institut d’Estudis Ca-
talans »).

In questo primo fascicolo d’una ricchissima pubblicazione,
che speriamo di veder continuata secondo le promesse, è
illustrata la chiesa di Pedret presso Berga, una chiesuola
romanica a tre navi adorna di pitture murali, qui riprodotte
in tavole a colori : si vedono le vergini prudenti sedute al
banchetto nuziale, e appresso, diritte, le false.

29. March Phillips (Evelyn) Pinturicchio. — Lon-
don, George Bell & Sons, 1908. (Dalla collezione:
The Great Masters in Painting and Sculpure edited
by G. C. Williamson).

L’A. continua a ripetere opinioni buone e cattive, senza
discernimento proprio, senza ricerche individuali. Quando, ad
esempio, l’A. tratta dell’appartamento Borgia, non riesce a
fare alcuna distinzione, nè si prova del resto se non che in
qualche parte. E troppo poco insomma per un libro sia pure
di divulgazione. Ogni semenza deve avere virtù feconda in sè.

30. Martin (W.) Jan Steen et l'exposition de ses
ceuvres à Londres. (Numéro special de IJArt Flamand
àf Hollandais, 6e année, n. 11, novembre 1909).

Per iniziativa della ditta Dowdeswell fu tenuta a Londra
un’esposizione delle pitture di Jan Steen, le quali sono ri-
prodotte in questo numero speciale del periodico d’Anversa.

31. Mendelsohn (Henriette) Fra Filippo Lippi.
Mit 44 Abbilduugen. — Ini Verlag von Julius Bard.
Berlin, MCMIX.

L A. ricorda giustamente che, dopo il copioso capitolo,
dedicato nella seconda edizione della Storia della pittura, da
Crowe e Cavalcasene a Filippo Lippi, nessuno studioso ha
composto lavoro scientificamente maggiore sul celebre mae-
sti o. Questa monografia ripara in degnissimo modo alla di-
menticanza o alla trascuranza degli storici. Nei primi capitoli

sull’arte e sulla vita di Filippo Lippi, l’A. dà un quadro di
insieme, determina la posizione di Filippo Lippi nel suo tempo,
rispetto a’ suoi contemporanei. E quindi ne esamina tutte le
opere ad una ad una, in ordine cronologico, come tutte le altre
uscite dalla sua bottega, e quelle erroneamente ascrittegli. Infine
riporta i documenti relativi al maestro, dimostrando d’aver
tenuto conto di tutto con scienza e coscienza.

32. Mengin (Urbain) Benozzo Gozzoli. — Paris,
Plou, 1909.

Essendo questa la prima monografia che appare intorno
all’arte ed alla vita del pittore fiorentino, sarebbe stato fa-
cile portare qualche nuovo contributo alla storia dell’arte
discutendo le attribuzioni e tratteggiando anche fugace-
mente la evoluzione del Gozzoli. L’A. invece sembra aver
voluto di proposito evitare qualunque questione controversa
limitandosi ad una descrizione delle opere certe di Benozzo
e ad un confronto, spesso prolisso, fra queste opere e i
testi sacri che le hanno ispirate.

La monografia non aggiunge quindi nulla — anzi di
molti scritti non tien conto — a quello che intorno a Be-
nozzo già si sapeva da tempo.

33. Patetta (Federico) Di una tavola della Regia
Galleria Estense con rappresentazioni tolte dalla leg-
genda di San Giovanni Boccadoro. — Modena, 1907.

(Memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti
di Modena, serie III, voi. VII).

Trattasi della tavola, forse parte anteriore d’un cassone
nuziale, attribuita, al tempo in cui fu acquistata, a Spinello
Aretino; poi dal visconte Both de Tauzia alla scuola pisa-
nelliana; infine dal Venturi alla scuola parmigiana del se-
colo xv. L’A. ne spiega il soggetto rimasto finora ignoto, vi
ravvisa giustamente i principali episodi della leggenda di
San Giovanni Boccadoro (cfr. Alessandro D’Ancona, in Scelta
di curiosità inedite e rare, disp. LVII, Bologna 1865). Nel-
V indicare le edizioni della leggenda o della storia di San Gio-
vanni Boccadoro, l’A. trascura l’indicazione del Kristeller
{Early fiorentine ÌVoodcuts, London, 1897) nelle edizioni del
xv e del xvi secolo, adorne d’incisioni in legno.

Vili. Arti minori.

34. Bassermann-Jordan (Ernst) Der Schmuck. Mit
farbigent Titelblatte und 136 Abbildungen. — Leipzig,
1909, Verlag von Klinkhardt & Biermann.

Dell’ornamento nell’accomiatura l’A. discorre, risalendo
agli antichissimi tempi, alle civiltà assira, egiziana, fenicia,
micenea, greca, etrusca, romana. Continua trattando di me-
daglioni, di fibule, di corone, di collane bizantine e barba-
riche ; di oggetti de’ Franchi sotto Merovingi e Carolingi, e,
in genere, di quelli diffusi nell’alto Medioevo. Passa in seguito
a cose del periodo gotico e del Rinascimento, e infine ad
altre barocche, nello stile rococò, e alle neoclassiche nel
xix secolo. Queste ultime parti del lavoro constano di cenni
fuggevolissimi, così che, alla fin fine, il libro può dirsi com-
posto di note archeologiche sull’ornamento antico, e special-
mente su quello barbarico del tempo delle invasioni. Su tutto
il resto, l’A. non si trattiene, nè mostra di avere applicato
 
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