LA LOGGETTA AL CAMPANILE DI SAN MARCO
12Q
due dei tre bassorilievi maggiori ivi collocati, quello posto al centro rappresentante Venezia
in forma di Giustizia (fig. 14), e l’altro a sinistra dove è figurato Giove in atto di ricevere
dall’aquila lo scettro (fig. 15), debbono a mio giudizio ritenersi opera di Tiziano Minio. Nò
potrà essere accettata l’attribuzione a Gerolamo Lombardo fino ad ora generalmente accolta:
un semplice confronto fra l’arte purissima dei bassorilievi già studiati del Lombardo e le due
figurazioni dell’attico basterà a rendercene ragione.
Nelle due figure di fiumi del bassorilievo centrale e in quella di Giove del bassorilievo
di sinistra vi troviamo la tecnica, lo spirito, gli atteggiamenti che vedemmo nelle figurette
di vegliardi : ritornano allo sguardo i tipi che popolano le scene del Fonte battesimale a
San Marco : rivediamo la medesima tecnica di panneggiare squadrata a tagli recisi, gli stessi
movimenti ritorti delle figure dalla barba a riccioioni e dai capelli spioventi come bagnati,
lo stesso artificio di affondare parte della mano fra le pieghe dei panni. II identica disposi-
zione delle gambe, gli stessi spartiti di pieghe del manto che si notano nella figura di V e-
nezia del nostro bassorilievo, riappaiono nel San Marco evangelista, che siede pur esso sul
leone nel coperchio del Fonte battesimale, mentre il tipo e la costruzione del corpo della
Fig. 19 — Danese Cattaneo: Bassorilievo dell’attico. Venere e Cupido.
i
donna ritornano nella figura di Giustizia colla spada nella destra e le bilancie nella sini-
stra, eretta sulla facciata del Palazzo municipale di Padova, che dal Rossetti, dal Brando-
lese dtil Moschini è accettata come opera di Tiziano Minio fi
Ma v’è di più: il profilo del fiume che si stende dal lato sinistro ai piedi di Venezia
ricompare lievemente modificato nella figura di San Marco dei bassorilievi, che ornano la
tribuna a sinistra dell’abside marciano, dove, come già si disse, lavorò il Minio. In queste
scene della \ ita del Santo evangelista la cui esecuzione fu in g-ran parte affidata dal San-
so vino ai suoi scolari, ci è facile scorgere affinità, rispondenze di stile, di tipi, di fattura
coi nostri bassorilievi: si osservi fra l’altro il volto forte e squadrato, dalla breve fronte
dove si attaccano rudemente i capelli della figura immersa a mezzo nell’acqua del basso-
ciò si apprende da la incisione che si conserva al
Museo Civico Correr, quindi (essa conclude) uno solo
era il gran bassorilievo di mezzo opera di Gerolamo
da Ferrara, mentre gli altri aggiunti con i due putti
pure sedenti su trofei militari, furono r col pi ti dal Gai
nel Settecento ».
Perchè mai la P. dimentica gli altri due grandi bas-
sorilievi dell attico colle figurazioni di Venere e Giove?
Li crede l’autrice opera del Cinquecento o posterior-
mente aggiunti? Perchè crede solo di Gerolamo Lom-
bardo il bassorilievo di mezzo? Il curioso poi si è che
nel citato volume si riproducono e l’incisione del Car-
levaris dove compaiono i tre bassorilievi dell’attico
(fig. 42) e le riproduzioni, colle relative interpreta-
zioni dei bassorilievi stessi (fig. 47-48-49), senza però
alcuna attribuzione d’artista, ad eccezione di quello
centrale con Venezia sotto forma di Giustizia, di cui,
come si disse, è fatto autore Gerolamo Lombardo.
1 Piktrucci, Biografia degli artisti padovani, 1858,
pag. 192.
L’Arte. XIII, 17.
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due dei tre bassorilievi maggiori ivi collocati, quello posto al centro rappresentante Venezia
in forma di Giustizia (fig. 14), e l’altro a sinistra dove è figurato Giove in atto di ricevere
dall’aquila lo scettro (fig. 15), debbono a mio giudizio ritenersi opera di Tiziano Minio. Nò
potrà essere accettata l’attribuzione a Gerolamo Lombardo fino ad ora generalmente accolta:
un semplice confronto fra l’arte purissima dei bassorilievi già studiati del Lombardo e le due
figurazioni dell’attico basterà a rendercene ragione.
Nelle due figure di fiumi del bassorilievo centrale e in quella di Giove del bassorilievo
di sinistra vi troviamo la tecnica, lo spirito, gli atteggiamenti che vedemmo nelle figurette
di vegliardi : ritornano allo sguardo i tipi che popolano le scene del Fonte battesimale a
San Marco : rivediamo la medesima tecnica di panneggiare squadrata a tagli recisi, gli stessi
movimenti ritorti delle figure dalla barba a riccioioni e dai capelli spioventi come bagnati,
lo stesso artificio di affondare parte della mano fra le pieghe dei panni. II identica disposi-
zione delle gambe, gli stessi spartiti di pieghe del manto che si notano nella figura di V e-
nezia del nostro bassorilievo, riappaiono nel San Marco evangelista, che siede pur esso sul
leone nel coperchio del Fonte battesimale, mentre il tipo e la costruzione del corpo della
Fig. 19 — Danese Cattaneo: Bassorilievo dell’attico. Venere e Cupido.
i
donna ritornano nella figura di Giustizia colla spada nella destra e le bilancie nella sini-
stra, eretta sulla facciata del Palazzo municipale di Padova, che dal Rossetti, dal Brando-
lese dtil Moschini è accettata come opera di Tiziano Minio fi
Ma v’è di più: il profilo del fiume che si stende dal lato sinistro ai piedi di Venezia
ricompare lievemente modificato nella figura di San Marco dei bassorilievi, che ornano la
tribuna a sinistra dell’abside marciano, dove, come già si disse, lavorò il Minio. In queste
scene della \ ita del Santo evangelista la cui esecuzione fu in g-ran parte affidata dal San-
so vino ai suoi scolari, ci è facile scorgere affinità, rispondenze di stile, di tipi, di fattura
coi nostri bassorilievi: si osservi fra l’altro il volto forte e squadrato, dalla breve fronte
dove si attaccano rudemente i capelli della figura immersa a mezzo nell’acqua del basso-
ciò si apprende da la incisione che si conserva al
Museo Civico Correr, quindi (essa conclude) uno solo
era il gran bassorilievo di mezzo opera di Gerolamo
da Ferrara, mentre gli altri aggiunti con i due putti
pure sedenti su trofei militari, furono r col pi ti dal Gai
nel Settecento ».
Perchè mai la P. dimentica gli altri due grandi bas-
sorilievi dell attico colle figurazioni di Venere e Giove?
Li crede l’autrice opera del Cinquecento o posterior-
mente aggiunti? Perchè crede solo di Gerolamo Lom-
bardo il bassorilievo di mezzo? Il curioso poi si è che
nel citato volume si riproducono e l’incisione del Car-
levaris dove compaiono i tre bassorilievi dell’attico
(fig. 42) e le riproduzioni, colle relative interpreta-
zioni dei bassorilievi stessi (fig. 47-48-49), senza però
alcuna attribuzione d’artista, ad eccezione di quello
centrale con Venezia sotto forma di Giustizia, di cui,
come si disse, è fatto autore Gerolamo Lombardo.
1 Piktrucci, Biografia degli artisti padovani, 1858,
pag. 192.
L’Arte. XIII, 17.