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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 2
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0183

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CORRIERI

nè la forza nè il potere di imporre i riordinamenti
che aveva in animo di fare. La sua morte fu viva-
mente deplorata da l’Amministrazione de l’Ennitage
e sopratulto si deplorò ch’egli non fosse chiamato
che troppo tardi alla direzione del Museo, che certa-
mente egli avrebbe potuto soddisfare alle esigenze
cosi necessarie, che preoccupano gli amici del Museo.

Si credeva ormai che il posto lasciato dal signor
Wsévolojskoy sarebbe stato offerto ad un venerando
cortigiano, quando si apprese che la scelta era ca-
duta sul conte D. Tolstoi direttore del Museo russo
Alessandro III2 e commissario della sezione d’arte
russa a l’Esposizione di Roma.

Di cinquant’anni appena, indipendente e molto

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fama di erudito e di conoscitore. Ma da molti anni
l’età avanzata e le malattie non gli permettevano più
quei lavori continui, quell’attenzione assidua che ri-
chiedono le opere d’arte. Al suo successore dunque,
il sig. Ernesto de Liphart spetta il compito di rive-
dere la Galleria e metterla in corrispondenza con le
recenti scoperte dovute agli studi artistici. Rivedere
tutta una Galleria così importante come la nostra non
è opera nè facile nè breve. Tuttavia i pochi mesi
trascorsi dalla sua nomina, permisero al sig. Liphart
di fare l’inventario della scuola italiana e spagnuola
ed un resoconto di questi tentativi venne pubblicato
nella Rivista « Staryé Gody » (gennaio 1910).

Citerò soltanto le migliori opere che furono tratte

colto il nuovo direttore de ! Ennitage ci fa sperare
una nuova corrente di vita nel Museo, corrente molto
necessaria. A quanto pare il conte Tolstoi ha già dei
progetti molto studiati che incontreranno il favore
di tutti e che egli tenterà di realizzare senza dubbio
ma non è ancora il tempo di pronunciarci su la sua
attività.

Nell’anno 1909 dobbiamo ancora segnalare una
morte, prevista però da qualche tempo: quella del
sig. André Somoff, conservatore in capo delia Gal-
leria delle pitture a VEnnitage. Per più di cinquan-
Canni egli aveva lavorato a l’Accademia di belle
arti e nei Musei riordinandoli e facendone il cata-
logo. Era buon intenditore sopra tutto di pittura olan-
dese e fiamminga, e si era acquistata una meritata

2 Ufficialmente il conte Tolstoi non era che vice direttore del
Museo russo, ma il posto di direttore essendo occupato da S V R
granduca Giorgio, il vice direttore ha la parte attiva della’di-
rezione.

dai depositi o dai luoghi oscuri ed impenetrabili allo
sguardo, o che vennero raggruppate a seconda delle
concordanze storiche.

Sfortunatamente le origini della pittura italiana non
erano rappresentate a l’Ennitage, e un’Incoronazione
della Vergine, di tipo giottesco data dal sig. Wsévo-
lojskoij, è la prima venuta a colmare questa lacuna.
Lo stesso Gabinetto possiede la piccola Madonna che
portava il nome di Bissolo e che Ludwig Justi ritenne
un’opera giovanile del Giorgione.

Gli argomenti esposti dal Justi e basati sul carat-
tere di tale pittura sono così ingegnosi che ad essi
bisogna indirizzare tutti coloro che s’interessano di
questa Madonna. Il quadro mi fa pensare alla Giu-
ditta di Giorgione che fu confrontata con le incisioni
eseguite nel sec. xvn (da L. Sa (?) ed. de Blooteling)
e nel xvm per la Galleria Crozat (da E. Larcher; e
che porta un’indicazione delle misure del quadro. Se
la prima incisione corrisponde in tutto alla nostra pit-

L’Arte. XIII, 19.
 
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