GIULIO ZAPPA
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un panneggiamento complicato ed accen-
tuato, che crea un giuoco sapiente di luci e
di ombre, attestano qui più che mai l’eccel-
lenza dell’arte sua.
Alcune particolarità di questo stesso pan-
neggio, per esempio la stoffa che si gonfia
sul ventre formando quasi una grossa bolla,
avevano altra volta arrestato la nostra atten-
zione, che aveva rilevato un analogo modo
di fare ne’ quadri giovanili del Bramantino,
particolarmente nel Filemone e Bauci del
museo Wallraff-Richartz di Colonia (fig. 6),
dove un gran rigonfio di stoffa simile, se non
di identica forma, appare nel mantello di Fi-
lemone prostrato dinanzi a Giove, a sinistra
della tavola, e dove il drappeggio in genere,
— a pieghe trite e contornate con grossi
tratti, che danno a tutta prima a quel di-
pinto, specialmente nelle parti del secondo
piano più sobriamente colorite, l’apparenza
quasi di una incisione in legno — presenta
interi partiti di pieghe che concordano con
quelli che si notano nelle vesti de’ santi della
Certosa.1 E più ci avevano colpito, proce-
dendo nell’analisi di questi, le loro mani:
tutte quelle mani che, come in quel quadro
di Colonia e in un altro del Bramantino che si
conserva all’Ambrosiana : l'Adorazione del Bam-
bino (fig. 7), si muovono e si protendono concorde-
mente, quasi in cadenza, con la palma orizzontale e
le dita spesso arcuate mollemente in basso, sì che
paiono farsi reciprocamente riscontro. E non ave-
vamo tardato a verificare che la mano destra di
Sant’Ambrogio, e quella del martire innominato ri-
petono la caratteristica curvatura delle mani di Giove
seduto a mensa; si noti anche, in quest’ultimo e
nel primo santo, l’identico grosso pollice, divaricato
dalle altre dita, e abbreviato e arrotondato da un
forte scorcio. Così la mano ricadente del San Ber-
nardo richiama quella del San Francesco nella già
citata Natività della Pinacoteca Ambrosiana; così
pure in questo e nell’altro quadro del Bramantino
può trovare frequenti riscontri la mano triangolare
di San Pietro martire. Analoghe corrispondenze ci
avevano offerto talune teste: quella di Sant’Ambro-
gio, ad esempio, ci era parsa, col suo profilo, con
quella tipica forma lunata della bocca e dei baffi
rasi, e con quella sua breve e tondeggiante barba
canuta, una probabile derivazione dal Giove del
1 Cfr., ad esempio, il San Giovanni Battista con la figura
di Bauci che si scorge, da tergo, nell’episodio di destra.
Big. 3 — Bramante: Sant’Ambrogio
e San Pietro martire'
Pavia, Chiesa della Certosa,
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un panneggiamento complicato ed accen-
tuato, che crea un giuoco sapiente di luci e
di ombre, attestano qui più che mai l’eccel-
lenza dell’arte sua.
Alcune particolarità di questo stesso pan-
neggio, per esempio la stoffa che si gonfia
sul ventre formando quasi una grossa bolla,
avevano altra volta arrestato la nostra atten-
zione, che aveva rilevato un analogo modo
di fare ne’ quadri giovanili del Bramantino,
particolarmente nel Filemone e Bauci del
museo Wallraff-Richartz di Colonia (fig. 6),
dove un gran rigonfio di stoffa simile, se non
di identica forma, appare nel mantello di Fi-
lemone prostrato dinanzi a Giove, a sinistra
della tavola, e dove il drappeggio in genere,
— a pieghe trite e contornate con grossi
tratti, che danno a tutta prima a quel di-
pinto, specialmente nelle parti del secondo
piano più sobriamente colorite, l’apparenza
quasi di una incisione in legno — presenta
interi partiti di pieghe che concordano con
quelli che si notano nelle vesti de’ santi della
Certosa.1 E più ci avevano colpito, proce-
dendo nell’analisi di questi, le loro mani:
tutte quelle mani che, come in quel quadro
di Colonia e in un altro del Bramantino che si
conserva all’Ambrosiana : l'Adorazione del Bam-
bino (fig. 7), si muovono e si protendono concorde-
mente, quasi in cadenza, con la palma orizzontale e
le dita spesso arcuate mollemente in basso, sì che
paiono farsi reciprocamente riscontro. E non ave-
vamo tardato a verificare che la mano destra di
Sant’Ambrogio, e quella del martire innominato ri-
petono la caratteristica curvatura delle mani di Giove
seduto a mensa; si noti anche, in quest’ultimo e
nel primo santo, l’identico grosso pollice, divaricato
dalle altre dita, e abbreviato e arrotondato da un
forte scorcio. Così la mano ricadente del San Ber-
nardo richiama quella del San Francesco nella già
citata Natività della Pinacoteca Ambrosiana; così
pure in questo e nell’altro quadro del Bramantino
può trovare frequenti riscontri la mano triangolare
di San Pietro martire. Analoghe corrispondenze ci
avevano offerto talune teste: quella di Sant’Ambro-
gio, ad esempio, ci era parsa, col suo profilo, con
quella tipica forma lunata della bocca e dei baffi
rasi, e con quella sua breve e tondeggiante barba
canuta, una probabile derivazione dal Giove del
1 Cfr., ad esempio, il San Giovanni Battista con la figura
di Bauci che si scorge, da tergo, nell’episodio di destra.
Big. 3 — Bramante: Sant’Ambrogio
e San Pietro martire'
Pavia, Chiesa della Certosa,