ALDO FORATTI
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In questo grazioso accessorio della grande tela (che noi, stante la sua piccola misura, cre-
diamo mancare dei due scomparti laterali) l’angiolo, dalle ali di cigno, in una camiciona
bianca, ombrata di azzurro, è di opulenza femminea.
La Vergine cucitrice della galleria Corsini in Roma, in conseguenza d’un vecchio re-
stauro, ha il colorito grasso e viscido, che mette vie più in mostra la fattura materiale del
paese, del gregge co’ due pastori, de’ cespugli di rose e di cedri, degli uccelli domestici,
de’ conigli in amore e cleU’agnelletto reggente la croce. Gesù e Giovanni, intenti a riunire
quattro rose, rammentano per l’incarnato e per le forme il primo a sinistra dei tre angio-
letti seduti e l’altro appoggiantesi alla base del trono nel quadro d’altare di Brera ; il piede
destro di Gesù gira a zampetta di palmipede, come nella Madonna Buglioni. Maria sembra
un mediocre ritratto femminile del Palma, con le palpebre abbassate su gli sguardi immo-
desti, ed Elisabetta è frigida nelle membra e nell’espressione.1
Lo stile palmesco è tanto connaturato nel Cariani, che la fedele copia di un originale
perduto, come la Sacra Conversazione dei signori Frizzoni-Salis in Bergamo (hg. 3), passerebbe
per inventata da luì, se tale larghezza e tale delicata espansione si ravvisassero in qualche altro
dipinto. La Madonna, dal fazzoletto candido, orlato di ricami d’oro, dolce e contenta inclina
Fig. 2 — G. Cariani: La fuga in Egitto. Bergamo, Dott. G. Piccinelli.
il capo verso San Girolamo inginocchiato; a destra il bambino, sicuro sul braccio della ma-
dre, si sporge verso San Francesco che gli mostra il libro della sua regola. Le tinte delle
vesti : il rosso cremisino e il vellutato rosso di ciliegia, rotti dal giallo d’arancio e dal verde
d’oliva, creano un’ impareggiabile armonia. Il Morelli2 confronta questa Madonna con quella
di Bonifazio Veronese all’Ambrosiana (Sala E, n. 42) ; osservisi però che tutt’e due arieg-
giano la Vergine del Palma nel quadro dell’Accademia di Venezia (n. 147). Paragonando la
Vergine della galleria Borghese (n. 164, fig. 4) con quella Frizzoni, ci si avvede dei progressi
fatti dall’artista in poco tempo; il bambino della prima, modellato infelicemente, pare faccia
la ginnastica per sgranchirsi, e quello della seconda [benché la gamba destra sia sbaglia-
tissima, e da raffrontarsi con lo stesso scorcio in un simile quadretto palmesco della Borghese
(n. 163)], anima la scena con la sua vezzosa mossa.
Il San Giovanni apostolo della galleria imperiale di Vienna (n. 205), dapprima asse-
gnato al Palma, ha la modellazione morbida e i contorni sfumati. Se\Y Adorazione dei Adagi
di Brera (n. 11 g)3 il Morelli4 avvertì la collaborazione del Cariani. Non è inverosimile che
questo quadro d’altare (allogato al Palma nel 1525 da Orsa Malipiero per la chiesa di
1 G. Frizzoni corresse l’erroneo nome del Moretto
da Brescia, e fu seguito da A. Venturi, La Gal-
leria Nazionale di Roma, in Le Gallerie Naz. Rai.,
1896, pag. 117-19.
2 Op. cit., II, pag. 32-33; Frizzoni, op. e pag.
citate.
5 G, Vasari, (commentario del Milanesi), t. V.,
pag. 244; Ridolfi, Le maraviglie dell'arte, ecc., Pa-
dova, 1835, I, pag. 178; A. M. Zanetti, Della pit-
tura veneziana, ecc., Venezia, 1771, pag. 205-206; Gi-
roni, op. cit., n. XXVIII; Ricci, op. cit. pag. 75
e 288.
4 Op. cit., Il, pag. 60,
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In questo grazioso accessorio della grande tela (che noi, stante la sua piccola misura, cre-
diamo mancare dei due scomparti laterali) l’angiolo, dalle ali di cigno, in una camiciona
bianca, ombrata di azzurro, è di opulenza femminea.
La Vergine cucitrice della galleria Corsini in Roma, in conseguenza d’un vecchio re-
stauro, ha il colorito grasso e viscido, che mette vie più in mostra la fattura materiale del
paese, del gregge co’ due pastori, de’ cespugli di rose e di cedri, degli uccelli domestici,
de’ conigli in amore e cleU’agnelletto reggente la croce. Gesù e Giovanni, intenti a riunire
quattro rose, rammentano per l’incarnato e per le forme il primo a sinistra dei tre angio-
letti seduti e l’altro appoggiantesi alla base del trono nel quadro d’altare di Brera ; il piede
destro di Gesù gira a zampetta di palmipede, come nella Madonna Buglioni. Maria sembra
un mediocre ritratto femminile del Palma, con le palpebre abbassate su gli sguardi immo-
desti, ed Elisabetta è frigida nelle membra e nell’espressione.1
Lo stile palmesco è tanto connaturato nel Cariani, che la fedele copia di un originale
perduto, come la Sacra Conversazione dei signori Frizzoni-Salis in Bergamo (hg. 3), passerebbe
per inventata da luì, se tale larghezza e tale delicata espansione si ravvisassero in qualche altro
dipinto. La Madonna, dal fazzoletto candido, orlato di ricami d’oro, dolce e contenta inclina
Fig. 2 — G. Cariani: La fuga in Egitto. Bergamo, Dott. G. Piccinelli.
il capo verso San Girolamo inginocchiato; a destra il bambino, sicuro sul braccio della ma-
dre, si sporge verso San Francesco che gli mostra il libro della sua regola. Le tinte delle
vesti : il rosso cremisino e il vellutato rosso di ciliegia, rotti dal giallo d’arancio e dal verde
d’oliva, creano un’ impareggiabile armonia. Il Morelli2 confronta questa Madonna con quella
di Bonifazio Veronese all’Ambrosiana (Sala E, n. 42) ; osservisi però che tutt’e due arieg-
giano la Vergine del Palma nel quadro dell’Accademia di Venezia (n. 147). Paragonando la
Vergine della galleria Borghese (n. 164, fig. 4) con quella Frizzoni, ci si avvede dei progressi
fatti dall’artista in poco tempo; il bambino della prima, modellato infelicemente, pare faccia
la ginnastica per sgranchirsi, e quello della seconda [benché la gamba destra sia sbaglia-
tissima, e da raffrontarsi con lo stesso scorcio in un simile quadretto palmesco della Borghese
(n. 163)], anima la scena con la sua vezzosa mossa.
Il San Giovanni apostolo della galleria imperiale di Vienna (n. 205), dapprima asse-
gnato al Palma, ha la modellazione morbida e i contorni sfumati. Se\Y Adorazione dei Adagi
di Brera (n. 11 g)3 il Morelli4 avvertì la collaborazione del Cariani. Non è inverosimile che
questo quadro d’altare (allogato al Palma nel 1525 da Orsa Malipiero per la chiesa di
1 G. Frizzoni corresse l’erroneo nome del Moretto
da Brescia, e fu seguito da A. Venturi, La Gal-
leria Nazionale di Roma, in Le Gallerie Naz. Rai.,
1896, pag. 117-19.
2 Op. cit., II, pag. 32-33; Frizzoni, op. e pag.
citate.
5 G, Vasari, (commentario del Milanesi), t. V.,
pag. 244; Ridolfi, Le maraviglie dell'arte, ecc., Pa-
dova, 1835, I, pag. 178; A. M. Zanetti, Della pit-
tura veneziana, ecc., Venezia, 1771, pag. 205-206; Gi-
roni, op. cit., n. XXVIII; Ricci, op. cit. pag. 75
e 288.
4 Op. cit., Il, pag. 60,