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ALDO FORATTI
Sant’ Elena nell’estuario veneziano)1 sia stato finito dal vecchio scolare di Jacopo; infatti,
se la sbozzatura dei gruppi e lo squadro di qualche figura suggeriscono subito il nome del
maestro, l’esame dei particolari modifica molto il giudizio complessivo. Nel pallio di velluto
giallo rasato del primo re ginocchioni, in Sant’ Elena e in San Giuseppe si sente la gamma
cromatica del Palma ; ma nell’atteggiamento della Madonna che risalta in piena luce, nella
sua veste rosea, si ritrova il Cariaci delle due Natività, più abile nel disegno, nelle mezze-
tinte e nei partiti di chiaroscuro ; il secondo re, con la collana, ci rammenta un ritratto dei conti
Suardi in Bergamo, e, per il parallelismo delle pieghe, l’uomo vestito di giallo nel quadro
ambrosiano, cui si pensa guardando il cavallo con le zampe davanti alzate, come quelli
delle giostre da fiera. Il tono generale del paese, verde riarso, col pascolo in poggio, ricorda
da vicino gli sfondi della pala di San Gottardo e della Natività, di Zogno.
Con quest’opera il Cariaci non dà un brusco commiato all’euritmico e prosperoso stile
del pittore di Serinalta, ma, innamoratosi delle opere di Giorgione, le consulta continua-
Fig. 5 — G. Cariani : Gruppo Albani
Bergamo, Roncalli - (Fotografia Taramelli).
mente, ne elabora qualche idea secondaria, e ne cava infine un eccellente procedimento
tecnico, un fare pomposo e pieno di esteriorità, nel quale fa difetto l’osservazione psico-
logica.
* * *
Nel periodo palmesco il Cariani riuscì gradatamente a contraffare il suo modello, ma
nel successivo tenne un metodo inverso ; cominciò dalla copia diretta dei lavori giorgione-
schi, e guadagnò tempo, poiché riproducendo con esattezza un’ardita varietà di pensieri, sì
alti appetto a’ suoi, si abituò a tutte le finezze del colorito e sentì desiderio di fare un pic-
colo soliloquio artistico, nel quale rimasero (lo vedremo) tutti gli echi del passato. A fissare
la data di due tele, assai deteriorate dell’Accademia Carrara in Bergamo, ci aiuta l’anno 1519,
aggiunto alla firma nel gruppo Albani, posseduto dai conti Roncalli della stessa città. Nel-
l'Adultera, meschina copia del dipinto giorgionesco di Glasgow (n. 142),2 la spergiura sembra
una sonnambula, Cristo si muove come un ballerino (alterando l’originale in alcuni parti-
1 II documento fu pubblicato da F. Stefani in Ar- 2 P. Locateci.x, Notizie intorno a G. Palma il vec-
chivio Veneto, t. I, P. I., pag. 16668. chip ed alle sue pitture, Bergamo, 1890, pag. 21 (nota).
ALDO FORATTI
Sant’ Elena nell’estuario veneziano)1 sia stato finito dal vecchio scolare di Jacopo; infatti,
se la sbozzatura dei gruppi e lo squadro di qualche figura suggeriscono subito il nome del
maestro, l’esame dei particolari modifica molto il giudizio complessivo. Nel pallio di velluto
giallo rasato del primo re ginocchioni, in Sant’ Elena e in San Giuseppe si sente la gamma
cromatica del Palma ; ma nell’atteggiamento della Madonna che risalta in piena luce, nella
sua veste rosea, si ritrova il Cariaci delle due Natività, più abile nel disegno, nelle mezze-
tinte e nei partiti di chiaroscuro ; il secondo re, con la collana, ci rammenta un ritratto dei conti
Suardi in Bergamo, e, per il parallelismo delle pieghe, l’uomo vestito di giallo nel quadro
ambrosiano, cui si pensa guardando il cavallo con le zampe davanti alzate, come quelli
delle giostre da fiera. Il tono generale del paese, verde riarso, col pascolo in poggio, ricorda
da vicino gli sfondi della pala di San Gottardo e della Natività, di Zogno.
Con quest’opera il Cariaci non dà un brusco commiato all’euritmico e prosperoso stile
del pittore di Serinalta, ma, innamoratosi delle opere di Giorgione, le consulta continua-
Fig. 5 — G. Cariani : Gruppo Albani
Bergamo, Roncalli - (Fotografia Taramelli).
mente, ne elabora qualche idea secondaria, e ne cava infine un eccellente procedimento
tecnico, un fare pomposo e pieno di esteriorità, nel quale fa difetto l’osservazione psico-
logica.
* * *
Nel periodo palmesco il Cariani riuscì gradatamente a contraffare il suo modello, ma
nel successivo tenne un metodo inverso ; cominciò dalla copia diretta dei lavori giorgione-
schi, e guadagnò tempo, poiché riproducendo con esattezza un’ardita varietà di pensieri, sì
alti appetto a’ suoi, si abituò a tutte le finezze del colorito e sentì desiderio di fare un pic-
colo soliloquio artistico, nel quale rimasero (lo vedremo) tutti gli echi del passato. A fissare
la data di due tele, assai deteriorate dell’Accademia Carrara in Bergamo, ci aiuta l’anno 1519,
aggiunto alla firma nel gruppo Albani, posseduto dai conti Roncalli della stessa città. Nel-
l'Adultera, meschina copia del dipinto giorgionesco di Glasgow (n. 142),2 la spergiura sembra
una sonnambula, Cristo si muove come un ballerino (alterando l’originale in alcuni parti-
1 II documento fu pubblicato da F. Stefani in Ar- 2 P. Locateci.x, Notizie intorno a G. Palma il vec-
chivio Veneto, t. I, P. I., pag. 16668. chip ed alle sue pitture, Bergamo, 1890, pag. 21 (nota).