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ALDO FORAI TI
Le forme si tengono in tutto alle carianesche; la donna, che appoggia la caratteristica mano,
dalle dita eguali e affilate nell’ultima falange, al busto dell’altra compagna, rammenta la
figura con la collana nel gruppo degli Albani; e la fidanzata ci fa pensare alle prime e
devote sante dipinte dal nostro maestro e dal Previtali. La tecnica raffina; le masse calde
non fanno più spicco su le tinte neutre, nè il roseo ravviva le guance, ma la luce e l’ombra
si avvicendano blandamente sui visi ; nella morbidezza della felpa e nel lucido delle sete si
discopre, diremmo quasi, la pastosità di Tiziano.
* * *
E arduo il dividere nettamente in gruppi le opere di un artista che sentì l’influenza di
due stili, e che cercò di imitare, senza riserbo, le più calde ed intonate voci del colore; tut-
tavia dobbiamo asserire che IJAndata al Calvario (fìg. 11) dell’Ambrosiana (Sala E, n. 18)1 è
Fig. io — G. Cariarli : Il Bravo
Vienna, Galleria imperiale - (Fotografia Hànfstaengl).
caratteristica per la soprapposizione degli elementi nuovi ai vecchi, per un insolito intreccio
di forme disparate, e per la composizione farraginosa e convulsa nel movimento, fiacca e
slegata nei riposi. Il roseo delle carnagioni, le mani grosse, dal pollice adunco, certi partiti
di pieghe parallele e il modo di toccar i fogliami si uniscono ad alcuni particolari giorgio-
' Fu giustamente tolta a Luca di Leida dal Mun-
dler (op. e pag. citate) e dal Morelli (op. cit., II,
pag. 35). La tela, di eguale soggetto, al n. 132 della
Galleria di Brera, ha l’indeterminatezza di un abbozzo
debolissimo, e la si può credere una copia libera del
Cariani, come la Santa famiglia di Mrs R. H. Benson
di Londra, il Concerto di lord Landsdowne e VOrfeo
con Euridice della galleria Lochis.
Si raffronti il soggetto del quadro ambrosiano con
la descrizione di una vasta tela (a. 2.08 X 1- 3-95) della
raccolta del granduca Leopoldo Guglielmo d’Austria,
secondo l’inventario pubblicato da A. Berger (Jahrb.
der kunsthistor. Samrnl. des alter liòchsten /fai serbati ses,
Wien, 1883, P. II, pag. xci), Ein grosses Sluckh voti
Óhlfarb auf Leinwath, zvarin die Ausjfuhrnng Christi
zur Creutzigung, dabei viel Volckh, bei ihme khniedt
die heil : Veronica rnit dem Schweisstuech, vrniten auf
der linckhen Seithen ist ein Zettef drauffgesch rieben:
Joannes Cariani. Questa, forse, era la copia, in grandi
proporzioni, di un lavoro del Cariani, per il quale il
maestro aveva fatto varii studi preparatori, fra cui giun-
sero a noi i due su menzionati e la fredda testa di
Cristo, ora nella Galleria di Bergamo.
ALDO FORAI TI
Le forme si tengono in tutto alle carianesche; la donna, che appoggia la caratteristica mano,
dalle dita eguali e affilate nell’ultima falange, al busto dell’altra compagna, rammenta la
figura con la collana nel gruppo degli Albani; e la fidanzata ci fa pensare alle prime e
devote sante dipinte dal nostro maestro e dal Previtali. La tecnica raffina; le masse calde
non fanno più spicco su le tinte neutre, nè il roseo ravviva le guance, ma la luce e l’ombra
si avvicendano blandamente sui visi ; nella morbidezza della felpa e nel lucido delle sete si
discopre, diremmo quasi, la pastosità di Tiziano.
* * *
E arduo il dividere nettamente in gruppi le opere di un artista che sentì l’influenza di
due stili, e che cercò di imitare, senza riserbo, le più calde ed intonate voci del colore; tut-
tavia dobbiamo asserire che IJAndata al Calvario (fìg. 11) dell’Ambrosiana (Sala E, n. 18)1 è
Fig. io — G. Cariarli : Il Bravo
Vienna, Galleria imperiale - (Fotografia Hànfstaengl).
caratteristica per la soprapposizione degli elementi nuovi ai vecchi, per un insolito intreccio
di forme disparate, e per la composizione farraginosa e convulsa nel movimento, fiacca e
slegata nei riposi. Il roseo delle carnagioni, le mani grosse, dal pollice adunco, certi partiti
di pieghe parallele e il modo di toccar i fogliami si uniscono ad alcuni particolari giorgio-
' Fu giustamente tolta a Luca di Leida dal Mun-
dler (op. e pag. citate) e dal Morelli (op. cit., II,
pag. 35). La tela, di eguale soggetto, al n. 132 della
Galleria di Brera, ha l’indeterminatezza di un abbozzo
debolissimo, e la si può credere una copia libera del
Cariani, come la Santa famiglia di Mrs R. H. Benson
di Londra, il Concerto di lord Landsdowne e VOrfeo
con Euridice della galleria Lochis.
Si raffronti il soggetto del quadro ambrosiano con
la descrizione di una vasta tela (a. 2.08 X 1- 3-95) della
raccolta del granduca Leopoldo Guglielmo d’Austria,
secondo l’inventario pubblicato da A. Berger (Jahrb.
der kunsthistor. Samrnl. des alter liòchsten /fai serbati ses,
Wien, 1883, P. II, pag. xci), Ein grosses Sluckh voti
Óhlfarb auf Leinwath, zvarin die Ausjfuhrnng Christi
zur Creutzigung, dabei viel Volckh, bei ihme khniedt
die heil : Veronica rnit dem Schweisstuech, vrniten auf
der linckhen Seithen ist ein Zettef drauffgesch rieben:
Joannes Cariani. Questa, forse, era la copia, in grandi
proporzioni, di un lavoro del Cariani, per il quale il
maestro aveva fatto varii studi preparatori, fra cui giun-
sero a noi i due su menzionati e la fredda testa di
Cristo, ora nella Galleria di Bergamo.