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ROBERTO PAPI NI
lorchè fu chiusa al culto la chiesa di Sant’Andrea.
Lo Scalabrini, 1 parlando appunto di questa chiesa,
dice: « Nella Sagrestia un’antica scoltura in alabastro
compartita in cinque (?) Istorie della Passione del Re-
dentore, lavorata alla Gottica, dicesi fosse la pala del-
l'Aitar domestico degli antichi Marchesi Estensi già
Signori di Ferrara » ed il Frizzi,2 pure descrivendo la
chiesa di Sant’Andrea, ricorda che « Nella sagrestia...
sono sette bassi rilievi di marmo di carrara (?) colla
Passione del Signore che presentano un saggio del gu-
sto che correva verso il secolo xiv in cui si conget-
tura che fossero fatte sì mostruose sculture ». E il giu-
dizio non potrebbe essere, in verità, più severo e più
crudo ! '
Nè maggiori notizie si hanno del polittico del Mu-
seo di Napoli. Si sa che esso era collocato sull’altare
della sagrestia antica di San Giovanni a Carbonara,
dove è attualmente la Cappella Caracciolo Sant’Eramo,
1 G. A. Scai.abrini, Memorie istoriche delle Chiese di Ferrara
e de' suoi Borghi. Ferrara, MDCCI-XXIII, pag. 306.
2 Dott. Antonio Frizzi, Guida del Forastiere per la città di
Ferrara. Ferrara, MDCCLXXXVII, pag. 229.
essendo l’attuale sagrestia la Cappella della famiglia
Di Somma. Il Celano,1 nella descrizione della chiesa
di San Giovanni a Carbonara così ne parla: « Su l’al-
tare vedesi una tavola d’alabastro con i suoi sportelli
che la chiudono ; nella quale sta espressa, benché non
di molta perfezione, conforme comportavano quei
tempi, la Passione del nostro Redentore. Questa ta-
vola il Re Ladislao la faceva portare dovunque egli
andava, fino nei campi militari, per esporla sull’altare
quando udir volea la Messa ». Vedremo poi come que-
sta affermazione non possa considerarsi che come pro-
babile frutto d’una leggenda, essendo Re Ladislao
morto — com’è noto — nel 1414.
Non dunque certamente con le notizie citate si può
rispondere alle domande che abbiamo formulato. Pure
— se non è troppo ardito tentare un ordinamento crono-
logico dei quattro polittici partendo da considerazioni
stilistiche — si può dire che i polittici di Napoli e di
Ferrara appaiono più arcaistici e più stilizzati mentre
1 Carlo Celano, Novizie del bello, dell'antico e del curioso
della città di Napoli. Ediz. Chiarini, Napoli 1856. Voi.II, pag. 487.
0
Fig. 7 — Santa Caterina ed altri santi
Londra, Burlington House, Società degli Antiquari
(Galvanoplastica del R. A. I.).
ROBERTO PAPI NI
lorchè fu chiusa al culto la chiesa di Sant’Andrea.
Lo Scalabrini, 1 parlando appunto di questa chiesa,
dice: « Nella Sagrestia un’antica scoltura in alabastro
compartita in cinque (?) Istorie della Passione del Re-
dentore, lavorata alla Gottica, dicesi fosse la pala del-
l'Aitar domestico degli antichi Marchesi Estensi già
Signori di Ferrara » ed il Frizzi,2 pure descrivendo la
chiesa di Sant’Andrea, ricorda che « Nella sagrestia...
sono sette bassi rilievi di marmo di carrara (?) colla
Passione del Signore che presentano un saggio del gu-
sto che correva verso il secolo xiv in cui si conget-
tura che fossero fatte sì mostruose sculture ». E il giu-
dizio non potrebbe essere, in verità, più severo e più
crudo ! '
Nè maggiori notizie si hanno del polittico del Mu-
seo di Napoli. Si sa che esso era collocato sull’altare
della sagrestia antica di San Giovanni a Carbonara,
dove è attualmente la Cappella Caracciolo Sant’Eramo,
1 G. A. Scai.abrini, Memorie istoriche delle Chiese di Ferrara
e de' suoi Borghi. Ferrara, MDCCI-XXIII, pag. 306.
2 Dott. Antonio Frizzi, Guida del Forastiere per la città di
Ferrara. Ferrara, MDCCLXXXVII, pag. 229.
essendo l’attuale sagrestia la Cappella della famiglia
Di Somma. Il Celano,1 nella descrizione della chiesa
di San Giovanni a Carbonara così ne parla: « Su l’al-
tare vedesi una tavola d’alabastro con i suoi sportelli
che la chiudono ; nella quale sta espressa, benché non
di molta perfezione, conforme comportavano quei
tempi, la Passione del nostro Redentore. Questa ta-
vola il Re Ladislao la faceva portare dovunque egli
andava, fino nei campi militari, per esporla sull’altare
quando udir volea la Messa ». Vedremo poi come que-
sta affermazione non possa considerarsi che come pro-
babile frutto d’una leggenda, essendo Re Ladislao
morto — com’è noto — nel 1414.
Non dunque certamente con le notizie citate si può
rispondere alle domande che abbiamo formulato. Pure
— se non è troppo ardito tentare un ordinamento crono-
logico dei quattro polittici partendo da considerazioni
stilistiche — si può dire che i polittici di Napoli e di
Ferrara appaiono più arcaistici e più stilizzati mentre
1 Carlo Celano, Novizie del bello, dell'antico e del curioso
della città di Napoli. Ediz. Chiarini, Napoli 1856. Voi.II, pag. 487.
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Fig. 7 — Santa Caterina ed altri santi
Londra, Burlington House, Società degli Antiquari
(Galvanoplastica del R. A. I.).