CORRIERI
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spiccato stile lombardesco, che non accusano un solo
periodo. 1 Non può ammettersi, perciò, che nel 1119 •
canonici abbiano compiuta la chiesa in tutte le sue parti.
Si trovano memorie parecchie di abbellimenti e di
rifacimenti in seguito a incendi ed a terremoti; ma
tali opere, se hanno guaste in parte le linee rivela-
trici dell’antico, non hanno affatto modificate le linee
d’insieme nella fabbrica.
La disposizione della cripta della Cattedrale sulmo-
nese si vede dallo schizzo pianimetrico qui unito, che
mostra nettamente l’organismo, già formato nel se-
colo undecimo, dell’architettura religiosa lombardesca.
Vi si scende per tre gradinate : le antiche sono
quelle laterali ora rinnovate ; la centrale fu aperta
nel 1656, quando, per dar posto all’altare del Santo
Patrono (A. V. pianta), che la città eresse in ringra-
ziamento per essere rimasta immune dalla peste, l’im-
portantissimo monumento fu in parte modificato. In
quest’epoca la nostra cripta mostrava intatto il suo
aspetto antico.
Presenta tre ordini di colonne non distribuite a di-
stanze uguali, nè allineate, onde la irregolarità della
quadratura delle vòlte. Gli archi, in pietra, sono a
pieno centro, lavorati rozzamente e montati con molta
1 È probabile che la costruzione sia stata iniziata e compiuta
da maestri lombardi associati ai tajapietre locali. Documenti dei
secoli xui e xiv dell’archivio della Cattedrale ci parlano ancora
della costruzione della Tribuna ; l’opera, dunque, delle abside andò
a rilento. In un bilancio di spese per la fabbrica della Cattedrale,
da me pubblicato *op. cit.), documento del secolo xiv, che deter-
mina un periodo di lavorazione di circa tre anni, fra i maestri e
manovali dei paesi vicini, di Lanciano, di Gaeta, di Spoleto, di
Roma, de. Gallia, ecc., figura anche qualche Lomardo.
trascuratezza : nelle pareti impostano su grosse men-
sole (fig. 14) posate su mezze colonne. Le vòlte, a cro-
Fig. 12 — Sulmona. Cattedrale, Cripta
Capitello di colonna.
ciera, sono di materiale misto : pietrame, tufo, laterizi.
I fusti delle quattordici colonne rimaste (erano se-
Cripta. Capitelli di colonne.
dici in origine) sono cilindrici, di un sol pezzo e di
una pietra calcarea durissima. Le basi furono rotte e
sostituite con altre quadrilatere, a spigolo vivo. I ca-
pitelli sono svariatissimi. Alcuni hanno la forma d’im-
buto, altri sono cubici, ora con alto abaco quadran-
golare ed ora con una semplice tavoletta di minimo
aggetto ; ve n’ha uno cilindrico, di singolare impor-
tanza, come vedremo. Qualche volta l’abaco si vede
interrotto nelle quattro facce da un risalto triango-
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spiccato stile lombardesco, che non accusano un solo
periodo. 1 Non può ammettersi, perciò, che nel 1119 •
canonici abbiano compiuta la chiesa in tutte le sue parti.
Si trovano memorie parecchie di abbellimenti e di
rifacimenti in seguito a incendi ed a terremoti; ma
tali opere, se hanno guaste in parte le linee rivela-
trici dell’antico, non hanno affatto modificate le linee
d’insieme nella fabbrica.
La disposizione della cripta della Cattedrale sulmo-
nese si vede dallo schizzo pianimetrico qui unito, che
mostra nettamente l’organismo, già formato nel se-
colo undecimo, dell’architettura religiosa lombardesca.
Vi si scende per tre gradinate : le antiche sono
quelle laterali ora rinnovate ; la centrale fu aperta
nel 1656, quando, per dar posto all’altare del Santo
Patrono (A. V. pianta), che la città eresse in ringra-
ziamento per essere rimasta immune dalla peste, l’im-
portantissimo monumento fu in parte modificato. In
quest’epoca la nostra cripta mostrava intatto il suo
aspetto antico.
Presenta tre ordini di colonne non distribuite a di-
stanze uguali, nè allineate, onde la irregolarità della
quadratura delle vòlte. Gli archi, in pietra, sono a
pieno centro, lavorati rozzamente e montati con molta
1 È probabile che la costruzione sia stata iniziata e compiuta
da maestri lombardi associati ai tajapietre locali. Documenti dei
secoli xui e xiv dell’archivio della Cattedrale ci parlano ancora
della costruzione della Tribuna ; l’opera, dunque, delle abside andò
a rilento. In un bilancio di spese per la fabbrica della Cattedrale,
da me pubblicato *op. cit.), documento del secolo xiv, che deter-
mina un periodo di lavorazione di circa tre anni, fra i maestri e
manovali dei paesi vicini, di Lanciano, di Gaeta, di Spoleto, di
Roma, de. Gallia, ecc., figura anche qualche Lomardo.
trascuratezza : nelle pareti impostano su grosse men-
sole (fig. 14) posate su mezze colonne. Le vòlte, a cro-
Fig. 12 — Sulmona. Cattedrale, Cripta
Capitello di colonna.
ciera, sono di materiale misto : pietrame, tufo, laterizi.
I fusti delle quattordici colonne rimaste (erano se-
Cripta. Capitelli di colonne.
dici in origine) sono cilindrici, di un sol pezzo e di
una pietra calcarea durissima. Le basi furono rotte e
sostituite con altre quadrilatere, a spigolo vivo. I ca-
pitelli sono svariatissimi. Alcuni hanno la forma d’im-
buto, altri sono cubici, ora con alto abaco quadran-
golare ed ora con una semplice tavoletta di minimo
aggetto ; ve n’ha uno cilindrico, di singolare impor-
tanza, come vedremo. Qualche volta l’abaco si vede
interrotto nelle quattro facce da un risalto triango-