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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 5
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Frizzoni, Gustavo: Opere d'arte diverse richiamate dai disegni del Museum Städel
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0368

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324

GUSTAVO FRIZZO NI

sorvolarli tutti, man mano che veniva esplicando le forze sue proprie, massime da che chia-
mato a Roma da Giulio II si vide aperto un campo sterminato, da favorire lo svolgimento
delle sue peculiari doti artistiche.

Ci trasporta agevolmente ai Paesi Bassi colla sua impronta speciale un interessante
foglio leggermente trattato colla penna, di cui viene indicato autore un pittore di Am-
sterdam, Jacopo Cornelisz, detto van Oostsanen, forse dal suo luogo di origine. Della sua
attività artistica si hanno indizi fra il 1500 e il 1533, e la pinacoteca del Museo Nazionale
di Napoli fra altre porge un esempio di una sua pittura in una Natività di N. S. datata
del 1512.

Come un precursore del più rinomato compaesano, Luca di Leida più giovane di lui di
una ventina d’anni, si potrebbe qualificarlo da quanto apparisce in diverse sue opere, fra
le quali contiamo pure il disegno che ci viene offerto qui. Con quel fare ingenuo e tutto

Fig. 2 — Bernardino Pinturicchio : La Madonna dal libro
Disegno al Museo del Louvre.

improntato di carattere locale vi sono fugacemente tracciati diversi motivi della vita della
Madonna, dalla sua nascita fino al transito, che occupa la parte principale. Metterebbe conto
indagare se il soggetto sia stato successivamente tradotto in pittura, per la quale avrebbe
fornito un soggetto piacente nel suo genere.

Della buona scuola olandese del Seicento in fine tre fogli. Il primo, lavoro autentico,
firmato e datato del 1652 da quel Cornelis Bega, cli’è noto come allievo del vieppiù celebre
Adriano van Ostade ; una scena domestica di una madre popolana con quattro figliuoli,
l’ultimo dei quali viene da lei allattato.

Poca cosa per verità in confronto di quello che segue cioè uno studio al carboncino
del più potente maestro di quella scuola, il Rembrandt. Il soggetto non consiste in altro
che in un modello di un vecchione, quasi calvo e dalla lunga barba, seduto a terra in un
attitudine di abbandono, nella destra una scodella, da farlo interpretare per la figura tipica
suggerita dalle storie del Vecchio Testamento in quel Lot, che venne reso ubbriaco dalle
libazioni offertegli dalle proprie figlie. Un pretesto per verità, come tanti altri, per trattare
un motivo colto sul vero, atto a soddisfare il gusto di un artista ricercatore di effetti pitto-
 
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