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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 5
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Ciaccio, Lisetta: Gli affreschi di S. M. di Vezzolano e la pittura piemontese del trecento
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0380

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336

LISETTA MOTTA CI ACCIO

zione press’a poco contemporanea a quella della chiesa. Gli affreschi occupano gli specchi
degli archi appoggiati alla parete laterale destra della chiesa e di quello consecutivo d’an-
golo, nel iato del chiostro posto sulla linea della facciata della chiesa. In tutte le arcate,
toltane la 5a, i sottarchi sono ornati di fregi a fogliami stilizzati, con forti sfumature in
bianco, quali si vedono nelle miniature, specialmente nelle francesi, del periodo romanico :
e caratteri analoghi presentano pure le testine dipinte entro scudetti, che adornano l’arco
incorniciante, in alto, la parete della seconda arcata, dai contorni e lineamenti nettamente
segnati in nero, con gdi occhi senza ombreggiature, spalancati ed i capelli fatti di strie fili-
formi in bianco ed in bruno (fig. i).

E così pure di tipo romanico nordico sono le istorie affrescate negli specchi delle arcate.
Nel primo (quello cioè d’angolo, nella parete che fa seguito alla facciata della chiesa) lo

Fig. i — Abbazia di Vezzolano. Chiostro, arcata 2a. Affresco.

spazio è diviso in due zone : nella superiore si discernono traccie di un Cristo crocifisso, con
i piedi soprapposti l’uno all’altro, e delle due figure, ritte ai suoi lati, di Maria e Giovanni,
vestiti ambedue di tunica celeste, con manto bruno ornato negli orli di pesanti bordi d’oro :
tinte e particolari decorativi pure propri delle miniature francesi del secolo xiit. Quanto
allo stile del dipinto non è possibile farne giudizio in causa del pessimo stato di conser-
vazione.

Della istoria della zona inferiore resta un frammento a destra ove sono visibili due
figure intere e parte di una terza di gentiluomini a cavallo, con falchi in pugno, in atto di
procedere verso sinistra, le braccia aperte in segno di stupore o sgomento, esclamando,
siccome indica una scritta dipinta al di sopra delle loro teste : « O res orida, res orida et
stupenda ». Nello stesso frammento, in unti zona inferiore, si scorgouo traccie dì due cani
procedenti nell’erba. In un altro frammento a sinistra si discerne parte della tonaca di un
frate ed un cartello, che doveva essere tenuto dal medesimo, sul quale appare in caratteri
 
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