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PAOLO D'ANCONA
ciali agevolazioni e agli aiuti che ottenemmo dalla cortesia e dalla liberalità dell’illustre
Prefetto della Vaticana.
Dei codici fiorentini l’PIermanin prese solo a considerare il maggiore, cioè la Bibbia
Urbinate in due volumi (lat. i, 2), nella cui esecuzione, come è noto, ebbe massima parte il
principe de’ miniatori fiorentini dello scorcio del secolo XV, vogliamo dire Attavante degli
Attavanti. Riservandoci di tornar presto sulla accurata classifica tentata dall’Hermanin delle
varie mani di artisti che ad Attavante furono collaboratori, ci basti qui notare di sfuggita
come il cosidetto Maestro dei velluti deH’Hermanin non sia altri che Francesco d’Antonio
Fig. 1 — Bibl. Vaticana : Cod. Urbin. lat. 19 fol. Iniziale.
del Cherico, il miniatore dei grandi Corali di .Santa Maria del Fiore,1 oggi conservati alla
Laurenziana, e, per tacer d’altro, di quel mirabile Libro d’Ore di Lorenzo il Magnifico,
pure Laurenziano, che ha la piccolezza e il valore di un raro gioiello. Altre opere sue si
possono rintracciare in questo stesso fondo Urbinate, ad esempio, frugando fra i latini, nei
codici segnati 29, 33, 38, 79, ecc*
Dei codici ferraresi, che qui particolarmente ci interessano, l’Hermanin, scegliendo fra
i più belli, ne considera solamente quattro, cioè, sempre nel fondo latino, i codici segnati
io, 18, 151 e 365. L’ultimo di essi, il celebre Dante, è anche il più insigne sotto il rispetto
della decorazione miniata. L’Hermanin giustamente vi ravvisa l’opera di più maestri che
1 Milanesi, Storia della miniatura italiana, Firenze, 1850 (estratto dalla edizione Le Mounier del Vasari).
PAOLO D'ANCONA
ciali agevolazioni e agli aiuti che ottenemmo dalla cortesia e dalla liberalità dell’illustre
Prefetto della Vaticana.
Dei codici fiorentini l’PIermanin prese solo a considerare il maggiore, cioè la Bibbia
Urbinate in due volumi (lat. i, 2), nella cui esecuzione, come è noto, ebbe massima parte il
principe de’ miniatori fiorentini dello scorcio del secolo XV, vogliamo dire Attavante degli
Attavanti. Riservandoci di tornar presto sulla accurata classifica tentata dall’Hermanin delle
varie mani di artisti che ad Attavante furono collaboratori, ci basti qui notare di sfuggita
come il cosidetto Maestro dei velluti deH’Hermanin non sia altri che Francesco d’Antonio
Fig. 1 — Bibl. Vaticana : Cod. Urbin. lat. 19 fol. Iniziale.
del Cherico, il miniatore dei grandi Corali di .Santa Maria del Fiore,1 oggi conservati alla
Laurenziana, e, per tacer d’altro, di quel mirabile Libro d’Ore di Lorenzo il Magnifico,
pure Laurenziano, che ha la piccolezza e il valore di un raro gioiello. Altre opere sue si
possono rintracciare in questo stesso fondo Urbinate, ad esempio, frugando fra i latini, nei
codici segnati 29, 33, 38, 79, ecc*
Dei codici ferraresi, che qui particolarmente ci interessano, l’Hermanin, scegliendo fra
i più belli, ne considera solamente quattro, cioè, sempre nel fondo latino, i codici segnati
io, 18, 151 e 365. L’ultimo di essi, il celebre Dante, è anche il più insigne sotto il rispetto
della decorazione miniata. L’Hermanin giustamente vi ravvisa l’opera di più maestri che
1 Milanesi, Storia della miniatura italiana, Firenze, 1850 (estratto dalla edizione Le Mounier del Vasari).