LA GALLERIA IL AG E A NIVAAGAARD PRESSO NIVAA IN DANIMARCA
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animo più poetico e di facoltà non comuni nell’imprimere alle sue composizioni di figure
e di paesaggio quel sentimento del pittoresco per cui emergono i migliori pittori del Cin-
quecento veneto. Uno dei suoi capolavori per questo rispetto è quello di una Sacra Fa-
miglia nella sala maggiore della Pinacoteca Ambrosiana, tanto poeticamente concepita e
tanto pittoresca, che rimase a lungo ritenuta per opera di Giorgione, il principe degli artisti
coloristi e che maggiormente sanno parlare all’immaginazione degli appassionati del bello.
Al quadro della galleria Hage fa riscontro quello di u\IAdorazione dei pastori, che per
quanto fornito di qualità analoghe, da accennare a derivazione dalla stessa scuola, non
raggiunge le finezze del primo nè si saprebbe quindi attribuire se non ad un discendente
o scolaro veneto del pittore propriamente veronese.
Prima di lasciare del tutto poi l’ambiente veronese ci rimane da prendere in conside-
razione un cospicuo ritratto di dama a mezza figura, uno di quei floridi tipi di carattere
Fig. 4 — Bonifacio Veronese : Santa Conversazione.
eminentemente italiano di che si hanno ripetuti esempi in molte pinacoteche (fig. 5). Inte-
ressante come esempio di una di quelle effigi, sfoggiatiti vistosi costumi femminili, nel genere
di quanto apparisce nella matronale Lavinia, figlia di Tiziano, il catalogo della raccolta
Hag*e, compilato con disciplina critica ed utili informazioni dal signor Carlo Madsen, diret-
tore della Galleria Reale di Copenhagen, lo registra sotto il nome di Paolo Caliari, con
punto d’interrogazione tuttavia. Ed a ragione per verità, poiché più che la maniera di Paolo
rivela quella di un suo compaesano, che un altro critico arguto danese, il dott. Mario Krohn
avrebbe additato in Antonio Badile, di cui la Galleria Imperiale di Vienna ci porge un
esempio analogo in certo ritratto di donna, mentre nella chiesa di San Nazaro e Celso a
Verona esiste il suo più bel quadro d’altare, datato del 1543 e munito del suo mono-
gramma ; quadro, che pei tocchi delle pennellate e l’accordo dei colori potrebbe essere
opportunamente messo a riscontro del ritratto della raccolta danese.
D’altra origine, di diverso indirizzo, è una tela graziosa di una Sacra Famiglia, più il
Santo protomartire, in quella che sta baciando la mano del divino Bambino (fig. 6). Quello
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animo più poetico e di facoltà non comuni nell’imprimere alle sue composizioni di figure
e di paesaggio quel sentimento del pittoresco per cui emergono i migliori pittori del Cin-
quecento veneto. Uno dei suoi capolavori per questo rispetto è quello di una Sacra Fa-
miglia nella sala maggiore della Pinacoteca Ambrosiana, tanto poeticamente concepita e
tanto pittoresca, che rimase a lungo ritenuta per opera di Giorgione, il principe degli artisti
coloristi e che maggiormente sanno parlare all’immaginazione degli appassionati del bello.
Al quadro della galleria Hage fa riscontro quello di u\IAdorazione dei pastori, che per
quanto fornito di qualità analoghe, da accennare a derivazione dalla stessa scuola, non
raggiunge le finezze del primo nè si saprebbe quindi attribuire se non ad un discendente
o scolaro veneto del pittore propriamente veronese.
Prima di lasciare del tutto poi l’ambiente veronese ci rimane da prendere in conside-
razione un cospicuo ritratto di dama a mezza figura, uno di quei floridi tipi di carattere
Fig. 4 — Bonifacio Veronese : Santa Conversazione.
eminentemente italiano di che si hanno ripetuti esempi in molte pinacoteche (fig. 5). Inte-
ressante come esempio di una di quelle effigi, sfoggiatiti vistosi costumi femminili, nel genere
di quanto apparisce nella matronale Lavinia, figlia di Tiziano, il catalogo della raccolta
Hag*e, compilato con disciplina critica ed utili informazioni dal signor Carlo Madsen, diret-
tore della Galleria Reale di Copenhagen, lo registra sotto il nome di Paolo Caliari, con
punto d’interrogazione tuttavia. Ed a ragione per verità, poiché più che la maniera di Paolo
rivela quella di un suo compaesano, che un altro critico arguto danese, il dott. Mario Krohn
avrebbe additato in Antonio Badile, di cui la Galleria Imperiale di Vienna ci porge un
esempio analogo in certo ritratto di donna, mentre nella chiesa di San Nazaro e Celso a
Verona esiste il suo più bel quadro d’altare, datato del 1543 e munito del suo mono-
gramma ; quadro, che pei tocchi delle pennellate e l’accordo dei colori potrebbe essere
opportunamente messo a riscontro del ritratto della raccolta danese.
D’altra origine, di diverso indirizzo, è una tela graziosa di una Sacra Famiglia, più il
Santo protomartire, in quella che sta baciando la mano del divino Bambino (fig. 6). Quello