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GUSTAVO FRI ZZO NI
Vorranno essere tenute valide tuttora le osservazioni espresse intorno al pittore dal
sig. dott. Guglielmo Bode, ora direttore generale dei musei prussiani, in una monografia
dedicata a Franz Hals e alla sua scuola e pubblicata quasi quarant’anni or sono, come dis-
sertazione di laurea; dissertazione che dimostra quale famigliarità egli già nel fior degli anni
avesse acquistato colla scuola olandese, circa lo studio della quale tutti sanno quanto siasi
reso benemerito successivamente.
«Jan Steen, egli dice quivi giustamente, deve il suo speciale posto d’onore fra i pit-
tori di genere innanzi tutto alle sue disjoosizioni a concepire le debolezze del genere umano
negli svariati suoi caratteri, nei diversi ceti, al humor lunatico e sarcastico, col quale egli
li sà raffigurare e flagellare nelle più svariate situazioni. La sua fantasia è davvero inesau-
ribile nel cogliere i lati burleschi della vita quotidiana e ad imprimere loro una estrinseca-
Fig. 16 — Ferdinando Boi : Sacra Famiglia.
zione pittoresca. Per quanto si volesse sostenere che in tanta ricchezza, in quelle sue mire
intenzionali egli si trovi in ispiccato contrasto con Hals e con i suoi scolari, nello stesso
tempo il suo modo individuale d’intendere i singoli caratteri, come che non sia scopo a se
stesso, lo accomuna al Hals e a’ suoi scolari. Ai ritratti viventi, agli esilaranti personaggi
dello stesso lo Steen ben vuol essersi ispirato e formato».1
E il Burger, già citato, in parecchie pagine de’ suoi spiritosi scritti analizza e sviscera il
carattere del saporito artista. Argute fra altre le seguenti allusioni: « Les LIollandais estiment
beaucoup Jan Steen, et le tiennent avec raison pour un des maìtres les plus originaux de leur
école. Jls s’y reconnaissent par un certain coté, dans quelques-uns de leurs traits nationaux.
Mais l’épopée de Jan Steen va plus loins que le caractère d’un peuple, elle touche au fond
mème de l’humanité.
1 V. Frans Hals u. seine Schuie. Fin Beitrag zu Als Doclordissertation bei der Kònigl. scichs. Uni-
einer kritischen Behandlung der hollcindischen Ma- versitdt zu Leipzig eingereicht. von W. Bode. Leipzig,
lerei. Verlagvon E. A. Seemann, 1871, pag. 53.
GUSTAVO FRI ZZO NI
Vorranno essere tenute valide tuttora le osservazioni espresse intorno al pittore dal
sig. dott. Guglielmo Bode, ora direttore generale dei musei prussiani, in una monografia
dedicata a Franz Hals e alla sua scuola e pubblicata quasi quarant’anni or sono, come dis-
sertazione di laurea; dissertazione che dimostra quale famigliarità egli già nel fior degli anni
avesse acquistato colla scuola olandese, circa lo studio della quale tutti sanno quanto siasi
reso benemerito successivamente.
«Jan Steen, egli dice quivi giustamente, deve il suo speciale posto d’onore fra i pit-
tori di genere innanzi tutto alle sue disjoosizioni a concepire le debolezze del genere umano
negli svariati suoi caratteri, nei diversi ceti, al humor lunatico e sarcastico, col quale egli
li sà raffigurare e flagellare nelle più svariate situazioni. La sua fantasia è davvero inesau-
ribile nel cogliere i lati burleschi della vita quotidiana e ad imprimere loro una estrinseca-
Fig. 16 — Ferdinando Boi : Sacra Famiglia.
zione pittoresca. Per quanto si volesse sostenere che in tanta ricchezza, in quelle sue mire
intenzionali egli si trovi in ispiccato contrasto con Hals e con i suoi scolari, nello stesso
tempo il suo modo individuale d’intendere i singoli caratteri, come che non sia scopo a se
stesso, lo accomuna al Hals e a’ suoi scolari. Ai ritratti viventi, agli esilaranti personaggi
dello stesso lo Steen ben vuol essersi ispirato e formato».1
E il Burger, già citato, in parecchie pagine de’ suoi spiritosi scritti analizza e sviscera il
carattere del saporito artista. Argute fra altre le seguenti allusioni: « Les LIollandais estiment
beaucoup Jan Steen, et le tiennent avec raison pour un des maìtres les plus originaux de leur
école. Jls s’y reconnaissent par un certain coté, dans quelques-uns de leurs traits nationaux.
Mais l’épopée de Jan Steen va plus loins que le caractère d’un peuple, elle touche au fond
mème de l’humanité.
1 V. Frans Hals u. seine Schuie. Fin Beitrag zu Als Doclordissertation bei der Kònigl. scichs. Uni-
einer kritischen Behandlung der hollcindischen Ma- versitdt zu Leipzig eingereicht. von W. Bode. Leipzig,
lerei. Verlagvon E. A. Seemann, 1871, pag. 53.