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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 13.1910

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Fasc. 6
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24136#0522

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CORRIERI

476

l’architetto Costantini Costantino di Osimo, che al mo-
numento dedicò due illustrazioni pregevoli, e che ba-
sandosi sulla donazione della famiglia de’ Cortesi di
Sirolo, che nel 1225 « amplificarono la chiesa della
Madonna di Porto Novo » : giudica che la chiesa non
fu ampliata, ma riedificata « perchè la costruzione non
palesa tracce di rafforzamenti, e segue tutta un suo
concetto. Lo stile d’altra parte (conchiude il Costan-
tini) concorda col tempo». Invece è proprio l’opposto
che qui si osserva, giacché è per lo stile arcaico del

di tante chiese del più fiorito romanico in Ancona,
Osimo, Recanati e in tutti i paesi circostanti.

Restituendo al secolo millennario il grazioso tem-
pietto mariano si ridà ad esso quel maggior pregio
che sono tutti d’accordo nel riconoscergli, e che molti
dimostrano di gustare, accorrendovi dalle vicine spiagge
climatiche e affrontando non pochi disagi per giun-
gervi movendo da Ancona o dalle vicine spiagge di
Numana e di Sirolo.

Quando quattro anni or sono vi accompagnai Ar-

Veduta panoramica.

monumento che occorre ritornare alla prima attribu-
zione indicata dal Sacconi.

Basterà d’altronde considerare che il periodo del-
l’arte romanica del sec. xm aveva dato in Ancona il
San Pietro, Santa Maria di Piazza, e San Ciriaco coi
portali fastosi e i capitelli completi, con le fasce divi-
sionali nell’interno e con le decorazioni tipiche esterne,
con la posa di materiale squadrato e ben connesso, e
con prevalenza di conci compatti sulla pietra friabile
e schistosa del monte Conero, oramai già abbando-
nata dai costruttori del duecento.

Col suo atto munifico il devoto donatore di Sirolo
non avrebbe davvero concorso ad arricchire il grazioso
tempietto, giacché in pieno secolo xm egli avrebbe
procurato una ricostruzione di forme povere e di fat-
tura primitiva, che nessuno avrebbe più gustato, e che
non poteva essere più prediletta dopo la costruzione

turo Haseloff (al quale rendo grazie delle fotografie
concesse) che ardeva dal desiderio di ammirare la sco-
nosciuta chiesetta, l’ho veduto aggirarsi per molte ore
dentro e fuori il monumento, e non sono riuscito a
distrarlo dalla sua concentrazione muta e riverente in
tutto il tempo della visita.

Soltanto quando all’ultimo risvolto del contrafforte
che ci riportava sulla via di Ancona abbiamo gettato
un’occhiata d’addio alla chiesetta biancheggiante lag-
giù sulla riva del mare, in una conca verde, contor-
nata ad anfiteatro dalla maestosa roccia del Conero,
P Haseloff dette al suo entusiasmo artistico una espres-
sione del tutto pratica e utilitaria, osservando in questi
precisi termini: Se questa chiesa nelle medesime condi-
zioni di forma e di posizione sorgesse vicino a Berlino,
a quest’ora qui attorno sarebbero già sorti molti Grandi
PIótels, e una ferrovia sarebbe pronta ogni ora a ricon-
durci nel centro abitato.

1 Saracini Giuliano, SI. di Ancona, 1675.

G. Aurini.
 
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