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Carbonelli, Giovanni: Magister Jacobus Albinus de Montecalerio: de sanitatis custodia; codice inedito del sec. XIV
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de sanitatis custodia
369
Bonino (1) trascrisse quanto aveva Malacarne affermato,
senza aggiungere alcun che di nuovo, nè sul testo del codice,
nè sul suo autore.
Nel disastroso incendio della Biblioteca, questo Codice
ebbe sorte migliore di tanti altri, scampando in parte, quan-
tunque molto danneggiato al margine interno, così dall'acqua
come dal fuoco (2), rimanendo, monco come è, documento
prezioso perchè unico della coltura medica in Piemonte
nel xiv secolo. Fortuna volle, che ne avessi compita la
trascrizione, e coll'aiuto del Cav. Pia, avessi anche la ri-
produzione fotografica delle quattro pagine miniate che in
esso esistevano.
La descrizione generale che dà il Pasini, lo dice per-
gamenaceo, composto di 54 folii, del xiv secolo, compi-
lato da un medico Jacobus, che crede piemontese, del quale
vede il ritratto miniato nella lettera originale del proemio.
Malacarne aggiunge : « che il formato dei folii è il 40 a
« colonne, miniato con oro ed azzurro alle iniziali dei capi-
« toli, e in capo al prologo, e a tre libri à quattro figurine
« assai eleganti e ben conservate che rappresentano, la
« prima Maestro Jacobo con toga e berretta rossa in atto
« di scrivere in età ancor verde : (Fol. 1. V. Tav. XI), la
« seconda un fanciullino : (Fol. 3. V. Tav. XII), la terza un
«giovinetto con cose da trastullo in mano: (Fol. 12.
« V. Tav. XIII), la quarta un vecchiarel canuto ed incur-
« vato sul suo bastone : (Fol. 49. Tav. XIV). »
Una legatura in cartone coperta di pergamena, molto
posteriore, gli serviva di custodia, ma l'artefice che l'eseguì
(1) G. B. Bonino, Biografia medica piemontese. Torino 1825, art.
Jacobus.
(2) Carlo Cipolla e Carlo Frati, Inventario dei Codici di Bobbio,
dell'Abbazia di Staffarda, del Cardinale Domenico della Rovere e dei
Latini vari pergamenacei, in Riv. di Filologia e d'Istruzione classica,
A. XXXII, fase. 3, luglio 1904, Torino.
24 - VII.
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Bonino (1) trascrisse quanto aveva Malacarne affermato,
senza aggiungere alcun che di nuovo, nè sul testo del codice,
nè sul suo autore.
Nel disastroso incendio della Biblioteca, questo Codice
ebbe sorte migliore di tanti altri, scampando in parte, quan-
tunque molto danneggiato al margine interno, così dall'acqua
come dal fuoco (2), rimanendo, monco come è, documento
prezioso perchè unico della coltura medica in Piemonte
nel xiv secolo. Fortuna volle, che ne avessi compita la
trascrizione, e coll'aiuto del Cav. Pia, avessi anche la ri-
produzione fotografica delle quattro pagine miniate che in
esso esistevano.
La descrizione generale che dà il Pasini, lo dice per-
gamenaceo, composto di 54 folii, del xiv secolo, compi-
lato da un medico Jacobus, che crede piemontese, del quale
vede il ritratto miniato nella lettera originale del proemio.
Malacarne aggiunge : « che il formato dei folii è il 40 a
« colonne, miniato con oro ed azzurro alle iniziali dei capi-
« toli, e in capo al prologo, e a tre libri à quattro figurine
« assai eleganti e ben conservate che rappresentano, la
« prima Maestro Jacobo con toga e berretta rossa in atto
« di scrivere in età ancor verde : (Fol. 1. V. Tav. XI), la
« seconda un fanciullino : (Fol. 3. V. Tav. XII), la terza un
«giovinetto con cose da trastullo in mano: (Fol. 12.
« V. Tav. XIII), la quarta un vecchiarel canuto ed incur-
« vato sul suo bastone : (Fol. 49. Tav. XIV). »
Una legatura in cartone coperta di pergamena, molto
posteriore, gli serviva di custodia, ma l'artefice che l'eseguì
(1) G. B. Bonino, Biografia medica piemontese. Torino 1825, art.
Jacobus.
(2) Carlo Cipolla e Carlo Frati, Inventario dei Codici di Bobbio,
dell'Abbazia di Staffarda, del Cardinale Domenico della Rovere e dei
Latini vari pergamenacei, in Riv. di Filologia e d'Istruzione classica,
A. XXXII, fase. 3, luglio 1904, Torino.
24 - VII.