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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 7.1897

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Baudi di Vesme, Alessandro: Commemorazione di Ermanno Ferrero
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https://doi.org/10.11588/diglit.11589#0439

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424

ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

compito è molto meno vasto, e si limita a dirvi qualcosa
di lui quale noi lo conoscemmo nelle nostre riunioni. Ma
per far questo, anche nel modo più sommario, è necessario
ch'io ricordi le fasi principali per le quali è passata la
nostra Società.

Questa fu fondata nei primi mesi del 1874 per iniziativa
di alcuni appassionati cultori delle discipline archeologiche
e dell'arte medievale (e mi sia permesso il ricordare fra
essi il mio venerato padre, il quale fu il primo che coprisse
la carica di Presidente). La sua creazione rispondeva ad
una vera necessità per le nostre regioni, dove, prima d'al-
lora, — forse perchè pressoché tutti gl'intenti del Governo
e del paese erano rivolti al raggiungimento ed al rasso-
damento dell'unificazione nazionale, — la cura dei monu-
menti era o affidata ad una burocrazia incompetente o
lasciata all'arbitrio dei privati, nè vi era istituzione alcuna
che avesse per scopo la conservazione ed il ristauro degli
edifizi artistici e che mettesse a disposizione degli studiosi
d'archeologia e d'arte una pubblicazione dove questi po-
tessero inserire e render noti i frutti delle loro ricerche.
In quel primo periodo la Società d'archeologia, non prov-
veduta d'altri mezzi pecuniari che di due modesti sussidi,
forniti 1' uno dalla provincia e l'altro dal comune di Torino,
ma forte dello zelo e della dottrina di parecchi suoi membri,
fece molte cose eccellenti ed impedì l'esecuzione di pa-
recchi progetti vandalici.

Ma allorché venne istituita la Commissione conserva-
trice dei monumenti per la provincia di Torino, ed ancor
più quando, alcuni anni appresso, fu creato l'Ufficio regio-
nale per la conservazione dei monumenti del Piemonte e
della Liguria, la nostra Società venne naturalmente a
perdere alquanto della sua importanza, poiché parecchie
delle attribuzioni ch'essa aveva sin allora esercitate pas-
 
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