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Bandini, Angelo Maria
De obelisco Caesaris Augusti e Campi Martii ruderibus nuper eruto commentarius — Rom, 1750 [Cicognara, 2516]

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https://doi.org/10.11588/diglit.8409#0214

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( LXXII )

come narra ' Y Ugonio nell' Istoria delle Stazioni di
Roma pag. 183. leggendoli ivi, come d'ordine di
Sifto V. su in parte feoperto colle lettere Egizzie .
Ma perchè era abbrugiato, e logoro affai quél che fi
vedeva, e per averlo bifognava rovinare alcune cafe,
non parve portalfe la fbefa a tirarlo fuora : onde dopo
pochi giorni, che ssette feoperto, di nuovo fa colla
medefima terra nell' iftefso luogo fotterrato.
Dalli Titoli aflègnati a Cefare Augufto nell' Iscri-
zione fcolpita nella Bafe dell' Obelisco, fiamo iftrut-
ti, che quefto, come anche 1' altro, che in oggi
chiamiamo Flaminio, fofiè eretto nell'anno Ab U. C.
744. avanti 1' era comune di Crifto 10. nel qual' anno
secondo i fafli Capitolini fi notano.
Cofs. Julius Antonini
G^Fabius Maximus Asricanus.
A Cefare Augufto eranfi in queft' anno prorogati
gli onori , e le concedute prerogative . Quella di
Imp. >7u. numerando le fue vittorie è pospofto al fuo
nome di Confolo xT., qual dignità aìfunta da elio
nell'anno 7? 1. ritenne sin'al 748. e della Tribuni-
zia podeftà xiv., da cui, febbene gli folle dal Senato
conferita in perpetuo , nondimeno , come fe gli ve-
nirle rinnovata annualmente , e nel giorno 27. di
Giugno , fi defumeva la ferie degli anni suoi.
Fu quefto refo inoltre celebre per efierfi da Augu-
sto chiuso il Tempio di Giano per la terza volta, co-
me fembra accennarli da Dione nel fine del Lib. liv.
Ivi dopo di aver narrato, come Tiberio avesfe paci-
sicate le GalJie, e Drufo foggiogati i Catti popoli
della Germania , infieme con Augufto , il quale du-
ranti que'torbidi si trattenne nella Gallia Lugdune-
se, foggiugne , che ritornarono a Roma, ac ea om-
nia , qua decreta propter vi&orias fuerant, aut alias fie-
ri debebant, adimpleverunt. Hcec a£la funt "Julio , ac
Fabio Maximo Confulibus .
E poiché dal medesimo Dione erasi precedente-
mente scritto, che per le vittorie riportate 1' anno
avanti da Tiberio, e Drufo : Decretum quidem efl,
Ut jfanus gemi?ius , qui apertus fuerat, bellis jam
compofìtis clauderetur -, sembra guittamente argo-
mentarli, che sra i Decreti eseguiti dopo il loro ri-
torno , sosse 1' eflèrsi chiufe le porte del Tempio di
Giano. E quindi cinque anni prima del vero Natale

di G. C. che giusta il concorde sentimento de' più ce-
lebri Cronologi, si asfegna nell'anno ab U.C. 74.9.
E certamente nelli quattro anni a quelli precedenti
non fu la Repubblica fconvolta da guerre di tal mo-
mento, onde polla dirli, che fessero quelle riaperte i
talmente che non sia in quefto fiftema contradetta
l'uniforme fenten/.a de' Padri, e adottata dalla Chie-
sa, e quale fi riferifee da Sant' Agoftino Lib. 18.
cap. 46". De Civitate Dei : Regnante Herode in Ju-
d<ea , apud Romanos autem immutato Rcipublica fìatu,
imperante Ctefare Augufto, &per eum Orbe pacato,
natus eft Chriflus.
DalP. KircherOedip.iEgypt.Tom. ni. pag. 376'.
abbiamo in disegno un frammento di queft' Obelifco,
ed egli dopo aver dilucidati 1 fimboli fcolpiti in una
parte, aggiunge: Atque hac nonnifi paucula Symbola
ex di&o Obelifco obtinere licuìt. Et quoniam fingula
Obclisci latera unicam tantum epigraphen columnarum
habent, ac proinde sigura maxima, & diftinSìiffìma
apparent i certe non exiguo adjumento tam dift'mBa si-
gurar um omnium exprejjìo , ad multa dubia majori luce
declarauda effe poterat ; quare dolendum fané eft, om-
nibus pene quotquot in Vrbe superftites funt Obelifcis,
hujus Oedipi ope jam dilucidatis , hunc pra cateris Ó'
mole, & celebritate nomini: maximum , utpote tot ve-
terum Scriptorum encomiis nobilitatum, lucem ridere
non potuifse , fedperpetuis condemnatum tenebris , ve~
luti in letbcea quadam fqffa fubmerfum , literarium
mundum abftrufìs dogmatum fuorum facramentis de-
sraudare . Verum non dubito venturum fuo tempore
magni, & cordati animi Principem, qui tot jam fiecu-
lis defpecla , fepultaque molis nobilitatem animo uol-
•vens illam poftliminio in eum honoris gradum , qua
dignus eft, tota Mundo literario applaudente, ftt exal-
taturus .
Al tempo di Sisto V. presso S. Lorenzo in Lucina
dalla parte verfo Campo Marzo il Cavalier Fontana
vi trovò una gran Guglia di Granito Egizziaco 1 i e
pervenuto all' orecchie di Sua Santità, commise, che
fi lèuoprilse, con intenzione di drizzarla in qualche
luogo, ma detto Cavaliere trovandola maltrattata
dal suoco, e datone ragguaglio a Sua Santità, su risolu*
to di lafciarla ftare,

EPI-
( 1 ) Vgonio Ijioria delie Stazioni di I{oma .
(2) Tisile memorie di Flaminio Vacca alla pag. 10. numi 4 j". in fine della B^prna ^Antica del T^ardini.
 
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