MISCELLANEA
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i tre disegni certi già ricordati. A questo si aggiun-
gano ora il disegno che si pubblica per la prima volta
in queste colonne e l'altro pubblicato nelle tavole III
e IV dell’opera del Berenson con l’attribuzione al-
l’Angelico.
Lo studio delle teste di putti e di adolescenti che
si trova ora agli Uffizi (n. 28 dei disegni di figura in
cartelle; a. 0,235, 1. 0,170) fu con antica nota mano-
scritta attribuito alla scuola di Paolo Uccello e non
occorreranno certo parole per dimostrare quanto fosse
fantastica una tale attribuzione. Il Berenson, 1 toglien-
dola giustamente, esitò un poco nell'attribuire il di-
segno a Benozzo e quindi a scanso di responsabilità,
lo assegnò alla scuola del Gozzoli per considerazioni
di pura indole sentimentale. Questi disegni — egli
disse — e particolarmente quelli del santo (che si
1 Op. cit., II, pag. 28.
vede nel verso del foglio su cui son tracciate le teste)
sono molto vicini a Benozzo nella sua ultima maniera
e possibilmente sono suoi, ma è più saggio dubitarne
e credere che egli non abbia disegnato teste così crude
come le teste di questi fanciulli.
Tali considerazioni però partono da un falso con-
cetto dell’arte del pittore fiorentino il quale, sebbene
avesse una mirabile abilità di narratore e di decora-
tore, peccava spesso nel disegno e modellava talora
le teste ed i corpi con una certa grossolanità e con
quella crudezza che l’illustre critico inglese non vuol
riconoscergli nei disegni.
Un più attento confronto con le pitture dell’ultimo
periodo dell’attività gozzoliana persuaderà facilmente
— spero — che il dubbio, prudentemente accampato
dal Berenson, non ha ragione di esistere. In una delle
storie dipinte dal Gozzoli sulla parete settentrionale
del Campo Santo di Pisa, in quella che rappresenta la
Benozzo Gozzoli : Disegno. Firenze, Galleria degli Uffizi.
L'Arte. XIII, 37.
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i tre disegni certi già ricordati. A questo si aggiun-
gano ora il disegno che si pubblica per la prima volta
in queste colonne e l'altro pubblicato nelle tavole III
e IV dell’opera del Berenson con l’attribuzione al-
l’Angelico.
Lo studio delle teste di putti e di adolescenti che
si trova ora agli Uffizi (n. 28 dei disegni di figura in
cartelle; a. 0,235, 1. 0,170) fu con antica nota mano-
scritta attribuito alla scuola di Paolo Uccello e non
occorreranno certo parole per dimostrare quanto fosse
fantastica una tale attribuzione. Il Berenson, 1 toglien-
dola giustamente, esitò un poco nell'attribuire il di-
segno a Benozzo e quindi a scanso di responsabilità,
lo assegnò alla scuola del Gozzoli per considerazioni
di pura indole sentimentale. Questi disegni — egli
disse — e particolarmente quelli del santo (che si
1 Op. cit., II, pag. 28.
vede nel verso del foglio su cui son tracciate le teste)
sono molto vicini a Benozzo nella sua ultima maniera
e possibilmente sono suoi, ma è più saggio dubitarne
e credere che egli non abbia disegnato teste così crude
come le teste di questi fanciulli.
Tali considerazioni però partono da un falso con-
cetto dell’arte del pittore fiorentino il quale, sebbene
avesse una mirabile abilità di narratore e di decora-
tore, peccava spesso nel disegno e modellava talora
le teste ed i corpi con una certa grossolanità e con
quella crudezza che l’illustre critico inglese non vuol
riconoscergli nei disegni.
Un più attento confronto con le pitture dell’ultimo
periodo dell’attività gozzoliana persuaderà facilmente
— spero — che il dubbio, prudentemente accampato
dal Berenson, non ha ragione di esistere. In una delle
storie dipinte dal Gozzoli sulla parete settentrionale
del Campo Santo di Pisa, in quella che rappresenta la
Benozzo Gozzoli : Disegno. Firenze, Galleria degli Uffizi.
L'Arte. XIII, 37.