MISCELLANEA
297
festa di Mezzagosto, solenne per la città dello stretto,
al Senato messinese, pregandolo di una copia del ce-
lebre dipinto della Madonna della Lettera che la leg-
genda dice eseguita da San Luca. Le risposte furon
cortesi e deferenti, ed il quadro venne ed esiste ancor
oggi — una grande tela delle dimensioni di metri
1.27 X 2.05 — posto sul secondo altare a sinistra di
chi entra.
Il celebre pittore, cui accenna la lettera del Senato
di Messina senza nominarlo, è Antonino Filocamo 1 che,
insieme col fratello Paolo, fu allievo di Carlo Maratta.
Questi documenti dimostrano come nel '700, alla
stessa guisa di epoche precedenti, corressero i più cor-
diali rapporti fra Siracusa e Messina, rapporti che si
riannodavano e si estrinsecavano non solo nei com-
merci, ma anche nel campo dell’arte.
Siracusa, li 4 febbraio 1910.
Enrico Mauceri.
« Illustrissimi Signori Padroni Colendissimi
« Animano più motivi a questo Senato di ricorrere
alle SS. VV. Illme per ottenere un segnalato favore*
Il primo si è quell’innata cortesia, che risiede nel
gentilissimo animo delle SS. VV. Illme che compon-
gono codesto illustrissimo Senato. S’aggiunge a questo
quella benigna corrispondenza che ha passato fra co-
desto con questo Senato discesa anche nei particolari
per l’abilitazione di taluni naturali di codesta nobi-
lissima città, riguardati con speciale inclinazione da
tutto il popolo. Il secondo s’è la qualità dell’inchiesta
diretta ad accendersi la devozione verso la Vergine
della Sacra Lettera.
« Dovendosi adunque fra breve aprire il tempio co-
strutto dalla primogenita Archiconfraternita di S. Fi-
lippo Apostolo, li signori Messinesi qui degenti colli
Rettori della predetta Arciconfraternita si dichiararono
gustosi, che s’erigesse una magnifica cappella della
gloriosa Vergine della Sacra Lettera, ed avendo li
Rettori e Confrati fatto sapere a questo Senato una
sì devota inclinazione, non solamente si stimò d’ap-
provarlo, ma per maggiormente accendere la devo-
zione di tutto il popolo è stato disposto dal Senato, e
stabilito, che si dichiarasse la Nostra Signora della
Sacra Lettera per Protettrice della città affinchè in
ogni anno, e nella chiesa predetta, si celebrasse colla
maggior pompa la festa. Per adempimento di tali de-
vote brame manca sol la pittura d’un quadro della
gloriosa Vergine della Sacra Lettera, che fosse cor-
rispondente e simigliante a quel dipinto dall’Evan-
gelista S. Luca. Quindi il Senato per il desiderio di
vedere eretta una cappella sotto un titolo tanto su-
blime e per sodisfare ahi communi voti non men delli
signori Messinesi che di questi cittadini, ha stimato 1
1 Cfr. Capodicci, Iscrizioni di Siracusa. Ms. della Biblioteca
Alagoniana, f. 93. Lo stesso autore scrive per errore «dipinto in
tavola ».
di portare le più vive suppliche alle V. S. Illme affin-
chè a contemplazione delle medesime si volessero
degnare di farne delineare in un quadro una copia
dall’originale di costà, e che in tutto s’assomigliasse
giusta le misure che si trasmettono, e se alli piedi
della Vergine potesse dipingersi la Nostra Patrona
S. Lucia in atto supplice per questa città, quando il
Pittore stimasse di poter aver luogo, sarebbe di sommo
piacere della città. Spera il Senato questo favore dalla
cortesia delle SS. VV. Illme accompagnato dall’onore
di qualche comando, e coll’avviso della spesa del
quadro per poter corrispondere colli dovuti rendi-
menti di grazie, e fra tanto in nome di questo Pu-
blico non men che da particolari riverenze, ed osse-
quioso si conferma delle S. VV. Illme
« 15 agosto 1741.
« devotissimo ed obbligatissimo servitore
«Il Senato di Siracusa».
« Illmi Signori nostri e Padroni colendissimi
« Essendosi qui grandemente accresciuta la devo-
zione verso la Madre SSma della Sacra Lettera Pro-
tettrice delle V. S. Illme hanno pensato moltissimi
signori Nobili Messinesi e Merendanti inalzare una
maestosa cappella nel nostro novello Tempio in onore
della sudetta Sacratissima Imagine. Noi abbiamo ri-
cevuto tali pregiatissimi comandi per un onore sin-
golarissimo concesso alla nostra Primogenita Reale
Archiconfraternita di S. Filippo Apostolo, anzi ab-
biamo offerto loro ancora sepoltura in caso di morte
di qualche concittadino di cotesta nobilissima città.
E perchè, Senato Illmo( siete Voi il Commuti Padre
di codesti fortunati cittadini, e siete il promotore tanto
magnifico delle glorie della Gran Madre della Sacra
Lettera, abbiamo voluto apportare per mezzo della
presente questi umilissimi attestati della nostra subor-
dinata divozione, pregando le VV. SS. Illme di ag-
gradire questi solleciti atti della nostra subordinazione,
e darci l’onore d’altri loro riveriti comandi. Con qual
fine facendole profondissime riverenze, ci soscriviamo
« Siracusa, li 15 Agosto 1741
« Di V. S. Illme
« Devmi ed obligmi servitori veri
< Li Rettori della Primogenita
« Archiconfraternita di S. Filippo Apostolo
« Giuseppe Ma Diamanti Marchese di Terresena
« Giuseppe Ma Borgia Barone del Casale
« Giuseppe Salonia
« Carlo Le Donne
« Il Imo Senato
«A coronare il buon genio di cotesti Popoli vei so
Messina mancava solo l’opera esemplare, che ora
V. S. Il Ima ha risolto di fare assumendo Maria SS™a
della Sacra Lettera prima Padrona di cotesta città,
ed ergendoLe una nuova cappella nel maestoso Tempio
L’Arte. XIII, 38.
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festa di Mezzagosto, solenne per la città dello stretto,
al Senato messinese, pregandolo di una copia del ce-
lebre dipinto della Madonna della Lettera che la leg-
genda dice eseguita da San Luca. Le risposte furon
cortesi e deferenti, ed il quadro venne ed esiste ancor
oggi — una grande tela delle dimensioni di metri
1.27 X 2.05 — posto sul secondo altare a sinistra di
chi entra.
Il celebre pittore, cui accenna la lettera del Senato
di Messina senza nominarlo, è Antonino Filocamo 1 che,
insieme col fratello Paolo, fu allievo di Carlo Maratta.
Questi documenti dimostrano come nel '700, alla
stessa guisa di epoche precedenti, corressero i più cor-
diali rapporti fra Siracusa e Messina, rapporti che si
riannodavano e si estrinsecavano non solo nei com-
merci, ma anche nel campo dell’arte.
Siracusa, li 4 febbraio 1910.
Enrico Mauceri.
« Illustrissimi Signori Padroni Colendissimi
« Animano più motivi a questo Senato di ricorrere
alle SS. VV. Illme per ottenere un segnalato favore*
Il primo si è quell’innata cortesia, che risiede nel
gentilissimo animo delle SS. VV. Illme che compon-
gono codesto illustrissimo Senato. S’aggiunge a questo
quella benigna corrispondenza che ha passato fra co-
desto con questo Senato discesa anche nei particolari
per l’abilitazione di taluni naturali di codesta nobi-
lissima città, riguardati con speciale inclinazione da
tutto il popolo. Il secondo s’è la qualità dell’inchiesta
diretta ad accendersi la devozione verso la Vergine
della Sacra Lettera.
« Dovendosi adunque fra breve aprire il tempio co-
strutto dalla primogenita Archiconfraternita di S. Fi-
lippo Apostolo, li signori Messinesi qui degenti colli
Rettori della predetta Arciconfraternita si dichiararono
gustosi, che s’erigesse una magnifica cappella della
gloriosa Vergine della Sacra Lettera, ed avendo li
Rettori e Confrati fatto sapere a questo Senato una
sì devota inclinazione, non solamente si stimò d’ap-
provarlo, ma per maggiormente accendere la devo-
zione di tutto il popolo è stato disposto dal Senato, e
stabilito, che si dichiarasse la Nostra Signora della
Sacra Lettera per Protettrice della città affinchè in
ogni anno, e nella chiesa predetta, si celebrasse colla
maggior pompa la festa. Per adempimento di tali de-
vote brame manca sol la pittura d’un quadro della
gloriosa Vergine della Sacra Lettera, che fosse cor-
rispondente e simigliante a quel dipinto dall’Evan-
gelista S. Luca. Quindi il Senato per il desiderio di
vedere eretta una cappella sotto un titolo tanto su-
blime e per sodisfare ahi communi voti non men delli
signori Messinesi che di questi cittadini, ha stimato 1
1 Cfr. Capodicci, Iscrizioni di Siracusa. Ms. della Biblioteca
Alagoniana, f. 93. Lo stesso autore scrive per errore «dipinto in
tavola ».
di portare le più vive suppliche alle V. S. Illme affin-
chè a contemplazione delle medesime si volessero
degnare di farne delineare in un quadro una copia
dall’originale di costà, e che in tutto s’assomigliasse
giusta le misure che si trasmettono, e se alli piedi
della Vergine potesse dipingersi la Nostra Patrona
S. Lucia in atto supplice per questa città, quando il
Pittore stimasse di poter aver luogo, sarebbe di sommo
piacere della città. Spera il Senato questo favore dalla
cortesia delle SS. VV. Illme accompagnato dall’onore
di qualche comando, e coll’avviso della spesa del
quadro per poter corrispondere colli dovuti rendi-
menti di grazie, e fra tanto in nome di questo Pu-
blico non men che da particolari riverenze, ed osse-
quioso si conferma delle S. VV. Illme
« 15 agosto 1741.
« devotissimo ed obbligatissimo servitore
«Il Senato di Siracusa».
« Illmi Signori nostri e Padroni colendissimi
« Essendosi qui grandemente accresciuta la devo-
zione verso la Madre SSma della Sacra Lettera Pro-
tettrice delle V. S. Illme hanno pensato moltissimi
signori Nobili Messinesi e Merendanti inalzare una
maestosa cappella nel nostro novello Tempio in onore
della sudetta Sacratissima Imagine. Noi abbiamo ri-
cevuto tali pregiatissimi comandi per un onore sin-
golarissimo concesso alla nostra Primogenita Reale
Archiconfraternita di S. Filippo Apostolo, anzi ab-
biamo offerto loro ancora sepoltura in caso di morte
di qualche concittadino di cotesta nobilissima città.
E perchè, Senato Illmo( siete Voi il Commuti Padre
di codesti fortunati cittadini, e siete il promotore tanto
magnifico delle glorie della Gran Madre della Sacra
Lettera, abbiamo voluto apportare per mezzo della
presente questi umilissimi attestati della nostra subor-
dinata divozione, pregando le VV. SS. Illme di ag-
gradire questi solleciti atti della nostra subordinazione,
e darci l’onore d’altri loro riveriti comandi. Con qual
fine facendole profondissime riverenze, ci soscriviamo
« Siracusa, li 15 Agosto 1741
« Di V. S. Illme
« Devmi ed obligmi servitori veri
< Li Rettori della Primogenita
« Archiconfraternita di S. Filippo Apostolo
« Giuseppe Ma Diamanti Marchese di Terresena
« Giuseppe Ma Borgia Barone del Casale
« Giuseppe Salonia
« Carlo Le Donne
« Il Imo Senato
«A coronare il buon genio di cotesti Popoli vei so
Messina mancava solo l’opera esemplare, che ora
V. S. Il Ima ha risolto di fare assumendo Maria SS™a
della Sacra Lettera prima Padrona di cotesta città,
ed ergendoLe una nuova cappella nel maestoso Tempio
L’Arte. XIII, 38.