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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 7.1897

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Baudi di Vesme, Alessandro: Commemorazione di Ermanno Ferrero
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https://doi.org/10.11588/diglit.11589#0441

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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

successo ottennero presso la cittadinanza torinese. Giustizia
vuole ch'io qui ricordi come a favorire la buona riuscita
sia delle pubblicazioni che delle conferenze valse il con-
corso di un nostro Collega che provvide un prezioso ed
abbondante materiale fotografico.

Sappiamo poi come il Ferrerò in questi ultimi tempi
avesse in animo di proporre alla Società altre nuove e
maggiori cose, le quali non soltanto sarebbero tornate a
notevole vantaggio degli studi, ma avrebbero procurato
al nostro sodalizio un' importanza ed una celebrità invi-
diabili.

La nostra mente stenta a capacitarsi della realtà della
sventura che ci ha colpiti! Ermanno Ferrerò, l'anima della
nostra Società, più non presiederà alle nostre sedute. Noi
non sentiremo più la sua parola faconda, persuasiva ed
arguta intrattenerci delle vittorie ottenute, incoraggiarci a
nuove imprese.

Eppure, egli non sparì intieramente dal nostro mezzo.

Noi abbiamo tutti davanti agli occhi la sua dignitosa e
severa figura, il suo portamento eretto, il suo passo deciso
e abitualmente affrettato. E non meno presenti ci sono alla
memoria le sue esimie qualità di cuore e di spirito. Dotato
di una mente elevata, di un animo generoso e indipen-
dente, di una cortesia non molto verbosa ma cordiale e
delicata, egli costantemente si dirigeva verso il bello ed
il buono per la via retta dell'onore. Aveva un carattere di
forte tempra, e sapeva, all'uopo, mostrare l'energica infles-
sibilità del soldato che obbedisce ad un comando. Il sen-
timento di sè.stesso egli aveva egualmente lontano da una
affettata modestia e da un' impettita vanità. Vivacissimo
era il suo temperamento, qualità che ben traspariva dalla
mobilità dell'occhio. Ma egli, che temeva che questa sua
forse eccessiva vivacità potesse talora fargli giudicare meno
 
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