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Bandini, Angelo Maria
De obelisco Caesaris Augusti e Campi Martii ruderibus nuper eruto commentarius — Rom, 1750 [Cicognara, 2516]

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https://doi.org/10.11588/diglit.8409#0101

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dell' Obelisco di Cesare Aug. Cap. XIII. 75

nita.sed curri ejusdem obelisci umbra immixta.ac
confusa incidisset.Neque sententise huic ulla ra-
tione adversatur , etiamnum exiguse pyramidis
partem abscisiàm videri: etenim si eam attentius
coasideremus.non ad id hominum opera.sed ca-
su, fortasie dum rueret, confracìam fatebimur .
Supervacaneum arbitror inquirere.an ante Au-
gujìi tempora, astronomi gnomonum vertici glo-
bos imponere consueverirtt. Ha;c enim quasltio
luculenter pertradlata jam fuit aParisiensis Aca-
demia; hnmaniorum literarum & inscriptionum so-
ciis, quorum opinionem amplecìor 1. Quo vero
quisque sibi facilius suadere possit, quo ex me-
tallo pila conssata essèt; eamque quomodo Cam-
pi obelisco mxthematicus addiderit , perpen-
dat quseso descriptionem a Philippo Pigafctta 1
diligentissime exaratam sphrene illius inaurata;
obelisco Caii in Circo Vaticano non multo
polì imposita; ; qua; Sixti V. jussu, dum obe-
liscus ante magnificentissimas d. Petri Aedes ,
statueretur, ablatafuit, utejus loco sandlisfi-
mae Crucis signum locaret.
Sed quicumque se res habeat, receptam Pli-
nii lectionem non est cur sequamur, qua pilse
auélor creditur Manilius, aut Manlius Mathe-
(i ) Histoire de l'Accad. Royale des Inscriptions & bel-
les lettres tem. IL pag. 270. Viie in operis calce , ubi
integrarti hanc dissertationem dabimus.
(2) Cit, disceptat. hijìoric. de Obelisco, deque eum
movendi ratione . Hujus au&oris verba prouc jacent re-
feram : Ora che /' hanno tolto di là e portato qui in Belve-
dere pressò lestanze diMons. M. ^Antonio Mocenico Ve/covo
di Cencda , appo il quale io mi riparo , a sine di non srac as-
sario nello ssorzo di tanti travi, ed ingombri, sipuotè com-
prendere tutta la sitta manifattura . E' qv.ejìo pomo di rame
sinijjìmo, e coperto di sogli d' oro dell' istejsa materia per po-
co che è lasiatua d'intonino , ed il Cavallo di Campidoglio
e lì quattro Cavalli di S. Marco di Venezia , avendo mante-
nuto l' oro per tanti secoli in qualche parte vivi/simo, per-
ciocché ve lo ponevano gro/so , onde i ladri lo levano via con
1' unghie . Hcuni Jiimano che la materia de' pomi, i quali
poneansiin cima degli Obelischi fojse di Tiropo, Conciosiìachè
quel metallo compojlo di rame ed oro, sia dedicato al Sole ,
Jiccome anco gli Obelifchi, ed imiti nel colore lo splendor
di quel pianeta , e siammeggi come nota Ovidio nella de-
sinizione della casa del Sole, e Tlinio nel 34 libro al cap.9.
ma in fatto qui non e mescolato Poro col metallo, ma sio-
prapposso , ed il rame è dorato con molte coperte e lame
d' oro , il che anche tesiisica il Marcellino . Che la materia
sia di rame puro , 0 mifchiato con alcun poco diftagno , si è
veduto chiaro dalla fipcrienza satta col metterne un pezzo
tolto nel pomo , a sondere nel crucciolo , che tutto volò via
senza re/larvi nulla a guisa di rame : e parimente che la pol-
ve trovata nel pomo non fojse cenere di morto uomo , anzi
tugggme caduta dal di dentro di lui me/colata con terra
cotta posiavi per sorma , quando lo susero , e mifta con pez-
zetti del metallo issejso j conoscesi efprejsamente da chiunque
lasecca , e la esaminaper ifgannare da vantaggio coloro che
vanno sognando ivi contenerli le ceneri di Giulio Cefare. Ha
quattro piedi, che lo sosiengono, fregiati a fogliami, 0 cosa
tale nella sremita, da' quali si'prende ano gli quattro angoli

be gettata, mifta e consufa con quella della guglia
medesima . T^e dee a ciò sare alcun oftacolo il
realmente vedersi troncata alquanto la cima dell'
obelisco : imperciocché se bene si ojserva una tal
rottura ,si scoprirà sacilmente non ejsere opera del-
l' arte, ma del caso , e probabilmente nel cadere.
T^on mi pare opportuno il sar quivi la difputa,
se avanti ai tempi aì'Augusto sojsero siliti gli agro-
nomi di porre nella cima degli gnomoni dei globi:
potendosi su ciò vedere il sentimento dell' Accade-
mia di Parigi delle belle lettere e inscrizioni, che
seguito 1 onninamente . Solo per refìare appieno per-
suaso della mxteria , di cui dovea ejser compojìa
la palla , e del modo come potefse ejsere accomo-
data all' obelsco del Campo Marzo , pregherò a
leggere la minuta defcrizione satta da Filippo Ti-
gafetta 1 ,~di q'iella , che supofta non molto dopo sul-
V obelifco di Caio nel Circo Vaticano , e che su
levata , quando per ordine di Sijìo V. siguì il tras-
porto di dett' obelifco nella Piazza di San Pie-
tro , per porvi in luogo di ejsa il segno santijsimo
della Croce .
Comunque si sia di ciò , non credo che debba
seguitarfì la commune lezione del teflo di Plinio,
per la quale si sa autore di detta Palla Mani-
K 2 lio,
del capitello sommo , 0 della piramidetta della Guglia , is*
ivi si commettevano , & incasiravano eftavano faldifenz al-
tro legamento . Quefti piedi vansipoi alzando &> adattando
alla sorma della piramidetta dall' ampio , con proporzione ,
sinché risiringendosi, in sirma quasi di cappello , che copre
il capo della Guglia, s' accomoda a quella sigura : e riefeo-
no pofeia in un tronco di quattro saccie piramidali, che al
principio tengono del concavo, assinchè /porgano più suori li
rilievi degli angoli di quel tronco , che nella sine è di super-
sicie piana , non concava ; e tutto è bensatto , e terfo , e vo-
to di dentro , e termina in una bocca quadrata . Sotto la
quale quattro dita è un pertugio , che pajsa dall' un canto
all' altro ; e fopra quefto pertugio è una croce piccola satta
ivi a quella età per fegio che rispondejse ad un altra , che
dovea ftare nel pomo assine di collocarlo a suo luogo.....
£' alto quess' ordigno xi palmi e 4P minuti , 60 de' quali
compieno un palmo , e sopra il tronco giace il suddetto po-
mo , il quale tenea forfè un gambo , o piede fedo quadrango-
lare lavorato alla misura di quella bocca affile di porvelo
dentro, e sostenerlo forte , mediante un chiodo, che si ficcava
per lo buco del tronco predetto , e s' andava ad incontrare
con quello del gambo sattevi per cotale essetto , feppure non
vogliamo credere quel buco ejfere ivi fatto per pajsarvi den-
tro uno spago , e tirarlo in alto con ejso . Il pomo è ritondo
a maraviglia, e cerchia dieci palmi e xxx minuti......
Tutto quefto edisicio , o coperchio compofto de quattro piedi,
e del cappello e del tronco , e del pomo, è alto xvm palmi:
e 1' un piede lontano dall' altro vili palmi, tanto cioè per
poco quanta è larga la Guglia alli consini del suo capo . Fuor
del narrato da me non appare altro in quello ftromento se
non parecchie archibugiate che pertugiano il pomo , e pene-
tralo dentro al suo corpo concavo , tiratevi nella parte vol-
ta ad Oriente ( e/sendo il resto coperto dalla Chiefia, e dalle
case ) da quei barbarismi masnadieri e /pietati che non ha
moli' anni faccheggiarono quefta Città .
 
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