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Bandini, Angelo Maria
De obelisco Caesaris Augusti e Campi Martii ruderibus nuper eruto commentarius — Rom, 1750 [Cicognara, 2516]

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https://doi.org/10.11588/diglit.8409#0212

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( LXX )
NOTIZIE PER L' OBELISCO
ERETTO DA AUGUSTO NEL CAMPO MARZO,
In oggi sèpolto nella strada dietro il Convento
di San Lorenzo in Lucina. *

CEsare Auguflo volendo , che la magnisicenza di
Roma corrispondesie alla maestà del suo Impe-
rio , dopo di avere nell' anno trentèlimo avanti l'Èra
volgare di G. C. ridotto in podeflà del Popolo Roma-
no T Egitto , ed immediatamente chiusoil Tempio
di Giano,fece condurre a Roma tra gli Obelischi eret-
ti da quei Re per eternare il loro nome, due de' mag-
giori , i quali si ammiravano avanti il Tempio del
Sole nella Città di Eliopoli, e de5 più interi tra i
rimasti dalla desolazione, che Cambifè Re di Persia
nell' anno avanti G. C. 526. fece provare all' Egitto,
e per cui i più celebri suoi monumenti, e particolar-
mente guafii rimasero gli Obelischi, come abbiamo
da Strabone Lib. 17. Regio Heliopolitana, ubi Solis
Vrbsefl, nunc omnino deferta , habet autem pervetu-
slum Templum JEgyptio more fìruBum, quod multh
manifeflis indiciis Cambyfis infaniam , ac facrilegia de-
rnonfìrat : qui Tempia partirà igni, partirà ferro de-
vassavit, mutìlans, excìndens, comburerli : quemad-
modum & Qbelifcos : quorum duo Romam delati funt,
non omnino corrupti.
Uno di quefii Obelischi fu collocato nel Circo Mas-
simo, come abbiamo da Plinio Lib. 36. cap. 14. Is
autem Obelifcus, quem D. ^iugufius in Circo Maximo
erexit, excifus efl a Rege Sennefertao, quo regnante
Pythagoras in sÉgypto fuit, 11$. pedum, & dodrantis,
prceter baftm ejttfdem lapidis . Il P. Kircher nell' Ope-
ra sua , Obelifcus Pampb. sostiene colle più probabili
congetture , che quest' Obelisco fossè eretto in Elio-
poli non già dal Re Senneserteo, ma daPsammir-
tao , che regnò nell' anno seicentesimo avanti Cri-
fio s Sisto V. fattolo cavare donde era sotterrato in
Cerchi, lo collocò nella Piazza detta del Popoio .
L' altro Obelirco, e di cui ora parliamo, fu collo-
cato nel Campo Marzo, e di cui parla Plinio nel cita-
to luogo : Is vero , qui efl in Campo Martio , novem
pedibus minor a Sefoflride infcripti ambo rerum natura
'interpretationem JEgyptiorum philofophia continet .
E' noto, Sesoftri esière flato non solo uno de' più po-
tenti Re, che abbia avuto V Egitto , ma anche uno
de' più grandi conquiflatori, che vanti l'antichità , e
che regnò nell' anno avanti Criflo 1491. Non però
da quefii il P. Kircher accorda che fosiè eretto questo
Obelisco, ma dal Re Sothi detto da Eusebio Zetho,
il quale regnò circa dugento anni dopo che ne uscì il
Popolo Ebreo .
Sotto il Pontisicato di Giulio II. dietro la Chiesa
di S. Lorenzo in Lucina 1 fi feoperse acafo la bafe di
quefT Obelifco, e vi defi, che fopra il sondamento era
fatto un Piedcflallo quadro di marmo bianco, alto fet-
te piedi e metto , // quale dalla parte più basfaper quat-
tro piedi di altezza era largo dodici piedi, e dipoi nel-
Furono quejle native dal dottiamo EJiensore della
medesxma preseritale a T^ojlro Signore avanti che V Obelisco
sifcoprile

la parte fuperiore per i tre piedi emetto reflanti, assi-
dava reflringendofi due piedi per ragguagliare la lar-
ghetta del tronco di granito rofso , che vi flava di
fopra.
Vuole Plinio, che quess' Obelisco fosie alto da
terra cento venticinque piedi e tre quarti, dove che
il Mercati fa che sia di cento un piede , i quali suddi-
vìsi in palmi dal piano orizontale , ove posava la sua
base sino all' ultimo termine della palla di bronzo ,
la misura fosiè di palmi cento quindici.
Dal P. Kircher Oedip. iEgypt. Tom. ni. p. 378.
abbiamo , che Obeliscus hic sané ingens, magnitudi-
ne Flaminio non cedit, & inhunc ufque diem fpe£latur
in Campo Martio ad radices Montis Citatorii, ex par-
te S. Laurentii in Lucina , ubi bafis ejus incipit, Ò"
reliquam molem extendit ufque ad cellam Palatii vul-
go diili de' Conti. §)ui tametfi totus terra obrutus
fit, per cellas tamen vinarìas vicinar-um domuum non-
nulla ejus adhuc partes cemuntur .
Nel dedicare ambedue quesii Obelischi Augusso
conservò il primo istituto degli antichi Egizzj conse-
crandoli al Sole. A quesso Pianeta1 particolarmente
dedicarono tal sorta di vassi monumenti, così pre-
tendendo onorarlo nella rappresentazione de' raggj
suoi, come che riconoseesièro dal Sole i benefici,
che per questo mezzo loro compartiva, esièndo i
raggj quelli, che trasmessì sui Globo terrefìrecom-
municano all' uman genere le commodità necesiarie
alla vita.
Nelle basi di entrambi fece Augusso incidere la se-
guente uniforme Iscrizione , e la posta nella bafe
dell' Obelisco di Campo Marzo è la ièguente, come
fu letta a' tempi di Papa Giulio II. e pubblicata nella
prima Collezione delle antiche Iscrizioni date in lu-
ce Ingolfi adii in JEdibus P. Apiani 1534. in Basi
Obelifci Campi Martii , qui efl prope ades R, D.
Card, de Crafsis.
.....C£SAR DIVI I. F.
AUGUSTUS
PONTIFLX MAXIMUS
IMP. XII. COS. XI. TRIB. POT. XIV.
-SGYPTO IN POTESTATEM
POPULI ROMANI KEDACTA
SOLI DONUM DEDIT .
Quantunque quest' Obelisco non fosie avanti un
Tempio dedicato al Sole, nondimeno da Augusso fu
fatto accomodare a tal uso, che fosie appropriato al
Sole, facendolo servire di Gnomone , osia Indice ,
per denotare coli' ombra sua il creseere, ed il calare
de' giorni, e delle notti, come Plinio deserive nel
Lib. 36. cap. 15.3 Ei Obelifco, qui efi in Campo Mar-
tio,
(1) Monsignor Michele Mercati degli Obeliscbi diploma
cap. xxiv. (2) Mercati cap. ix.
(3) Ed. Hai duini ad usum Delpbini ,

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