11.
PRIMI PASSI DELLA STORIOGRAFIA DELL'ARTE
FUORI D'ITALIA
L'interesse italiano per l'arte di oltr'Alpe, di cui spesso ci siamo
•occupati, è pure molto notevole in questo periodo. Abbiamo visto che
le più antiche fonti dell'antica storia dell'arte della Germania del sud
•e del nord erano italiane; ad esse si aggiunge più tardi Lodovico Guic-
ciardini con la sua descrizione dei Paesi Bassi del 1567. Nel nord e
in primo luogo nel territorio franco-fiammingo appaiono ora anche
i più antichi tentativi di una tradizione letteraria propria, dapprima
timidi e sporadici, anche nell'evidente dipendenza dai modelli ita-
liani. Tale dipendenza appare nella Teoria della prospettiva di Jean
Pélerin (Peregrinus viator) del 1505, di cui parleremo più tardi; ma
pare che non manchi completamente anche in un'altra opera di que-
sto periodo, la Couronne Margaritique di Jean L e m a i r e, che
dal 1503 al 1511 fu al servizio di Margherita d'Austria, governatrice
dei Paesi Bassi, in qualità di poeta e storico di corte; sappiamo
inoltre che egli fu in Italia, a Venezia nel 1506 ed a Roma nel 1508.
Il poema è un elogio piuttosto rigido della principessa, in cui l'alle-
goria medievale procede ancora tutta scoperta. Mérite chiama una
schiera di artisti per preparare una preziosa corona (naturalmente
con significato allegorico) alla nobile dama; ecco dunque in tredici
strofe un elenco di artisti, i cui giudizii sopra i criteri dominanti
nell'ambiente di quella nobile cultrice dell'arte sono molto signifi-
cativi. Fra gli artisti italiani sono nominati solo Donatello e il me-
daglista Cristoforo di Geremia ; questi elenchi di artisti sono consoni
allo spirito del Quattrocento, come si manifesta, per esempio, nel
Filarete, e rappresentano evidentemente un'antica tradizione italiana.
Elenchi più brevi di questa specie si trovano del resto anche nella
Plainte du des-iré del Lemaire stampata nel 1509, dialogo rimato tra
la pittura e la retorica sulla morte di Luigi di Lussemburgo, e, come
abbiamo detto, nel libro di prospettiva del Pélerin.
PRIMI PASSI DELLA STORIOGRAFIA DELL'ARTE
FUORI D'ITALIA
L'interesse italiano per l'arte di oltr'Alpe, di cui spesso ci siamo
•occupati, è pure molto notevole in questo periodo. Abbiamo visto che
le più antiche fonti dell'antica storia dell'arte della Germania del sud
•e del nord erano italiane; ad esse si aggiunge più tardi Lodovico Guic-
ciardini con la sua descrizione dei Paesi Bassi del 1567. Nel nord e
in primo luogo nel territorio franco-fiammingo appaiono ora anche
i più antichi tentativi di una tradizione letteraria propria, dapprima
timidi e sporadici, anche nell'evidente dipendenza dai modelli ita-
liani. Tale dipendenza appare nella Teoria della prospettiva di Jean
Pélerin (Peregrinus viator) del 1505, di cui parleremo più tardi; ma
pare che non manchi completamente anche in un'altra opera di que-
sto periodo, la Couronne Margaritique di Jean L e m a i r e, che
dal 1503 al 1511 fu al servizio di Margherita d'Austria, governatrice
dei Paesi Bassi, in qualità di poeta e storico di corte; sappiamo
inoltre che egli fu in Italia, a Venezia nel 1506 ed a Roma nel 1508.
Il poema è un elogio piuttosto rigido della principessa, in cui l'alle-
goria medievale procede ancora tutta scoperta. Mérite chiama una
schiera di artisti per preparare una preziosa corona (naturalmente
con significato allegorico) alla nobile dama; ecco dunque in tredici
strofe un elenco di artisti, i cui giudizii sopra i criteri dominanti
nell'ambiente di quella nobile cultrice dell'arte sono molto signifi-
cativi. Fra gli artisti italiani sono nominati solo Donatello e il me-
daglista Cristoforo di Geremia ; questi elenchi di artisti sono consoni
allo spirito del Quattrocento, come si manifesta, per esempio, nel
Filarete, e rappresentano evidentemente un'antica tradizione italiana.
Elenchi più brevi di questa specie si trovano del resto anche nella
Plainte du des-iré del Lemaire stampata nel 1509, dialogo rimato tra
la pittura e la retorica sulla morte di Luigi di Lussemburgo, e, come
abbiamo detto, nel libro di prospettiva del Pélerin.