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Schlosser, Julius von; Rossi, Filippo [Übers.]
La letteratura artistica — Florenz, 1964

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https://doi.org/10.11588/diglit.7581#0491

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II.

LA STORIOGRAFIA DELL'ARTE NEL RESTO D'EUROPA
LA STORIOGRAFIA DEL CLASSICISMO ITALIANO

Prima di proseguire con lo sviluppo ulteriore della storiografia
artistica italiana nel Settecento fino alla fine dell'età antica, diamo
un rapido sguardo alla letteratura artistica nazionale ormai fiorente
in tutta l'Europa sul modello italiano ; naturalmente, conforme al
nostro intento, non per darne un quadro particolareggiato, — cui
non basterebbero le nostre forze, — ma per mostrare come questi
campi finora incolti siano stati fecondati dalla corrente originatasi
•sulle colline toscane. Questo rapido riassunto è quindi strettamente
contenuto nei limiti dell'argomento che vogliamo trattare, abbrac-
ciare cioè con lo sguardo la letteratura italiana, clie guida tutto
questo movimento, fino alle sue propaggini più lontane.

È evidente che a tutta l'Europa quel modello non poteva essere
offerto che dal Vasari, il primo e in un certo senso l'unico scrittore
della nostra disciplina, che abbia avuto realmente importanza euro-
pea e sia divenuto sotto molti rispetti il capostipite della nuova sto-
riografia artistica. Abbiamo veduto già chiaro il suo influsso nella
opera più antica che al di là delle Alpi inizia tutto questo sviluppo,
nello Schilderboek di Karel van Mander (libro V), che fu stampato
solo all'inizio del secolo xvn (1604) ; a questa seguono il Gulden Ca-
binet del fiammingo Cornelis de Bie (Anversa, 1CG1) e soprattutto la
Groote Sàhoubwrg di uno scolaro del teorico Samuel van Hoog-
straeten, l'olandese Arnold Houbraken (Amsterdam, 1718-1720) su cui
noi ora abbiamo lo studio fondamentale, anche se un poco arido, di
Hofstede de Groot (1893). Nonostante il carattere aneddotico e scar-
samente critico, per la storia della pittura dei Paesi Bassi nel Sei-
cento lo Houbraken è importante quanto il van Mander per il secolo
precedente. Suoi continuatori sono Jan van Gool (1750), Campo
Weyerman (1729), plagiario dello Houbraken, malfamato per la
 
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