STUDI DI ARCHITETTURA GENOVESE
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Chi è l’autore del Palazzo D’Oria? Io non conosco attribuzioni all’infuori di quelle
consuetudinarie all’Alessi.1 Chi non accettò questo nome non fece altre ipotesi.
Fu edificato dagli Spinola; e l’Alizeri2 lo dice incominciato, «se non gabbano gli
atti », da Pantaleone; che fu invece, probabilmente, il fondatore dell’altro palazzo Spinola
di Strada Nuova, quello al n. 5. « Ma un Andrea — soggiunge —, poi, vi diè mano con mag-
gior animo e si conoscon da lui le prime opere che fan ragguardevole il vasto soggiorno ».
Notizie nuove da me rintracciate, in parte correggono, in parte completano, quelle
dell’Alizeri; e ci danno gli elementi fondamentali dell’intera storia del palazzo.
La incominciano « ab ovo », con la vendita dell’area da parte del Magistrato dei
Padri del Comune e Protettori della Fabbrica di S. Lorenzo, che disponeva delle aree
Fig. 1. — Palazzo D’Oria: Facciata primitiva.
su cui la strada Nuova fu aperta ed edificata. L’acquistarono i fratelli Leonardo e Co-
stantino Gentile, il i° aprile 1551. Si tratta adunque di una delle prime pattuizioni effet-
tuate; ma la costruzione ritardò ancora per molto tempo. Nel 1563, il 18 maggio, morto
Leonardo, il superstite Costantino vendeva 1’ aerea, tutt’ ora deserta, ai fratelli Giam-
battista ed Andrea Spinola, q. Nicolò, che l’acquistavano metà per uno.3
Tre anni dopo, nel 1566 al 31 gennaio, Andrea Spinola cedeva al fratello Giambat-
tista la propria mezza parte di area; dandosi atto che su di essa era stato iniziato, ed
era in corso di costruzione, un palazzo, a tutte spese dello Spinola Giambattista.4 Fu
dunque Giambattista Spinola, detto per soprannome il Valenza, da cui prese nome la
sua discendenza, il fondatore del palazzo, come aveva già correttamente riferito il So-
prani. 5
1 Cfr., per esempio, Ricci, L’arte nell’Italia set-
tentrionale (Bergamo, 1910, 228), e altri. Briggs
(Barock-Architekhtr, ed. 1913, pag. 59) lo dice opera
di un artista impregnato dello spirito dell’Alessi.
2 Guida, ed. 1875, pag. 192.
3 In atti del not. G. B. Sivori (Genova, Arch.
di Stato).
4 C. s.
5 Soprani, Le vite ecc. (ed. 1674), pag. 49.
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Chi è l’autore del Palazzo D’Oria? Io non conosco attribuzioni all’infuori di quelle
consuetudinarie all’Alessi.1 Chi non accettò questo nome non fece altre ipotesi.
Fu edificato dagli Spinola; e l’Alizeri2 lo dice incominciato, «se non gabbano gli
atti », da Pantaleone; che fu invece, probabilmente, il fondatore dell’altro palazzo Spinola
di Strada Nuova, quello al n. 5. « Ma un Andrea — soggiunge —, poi, vi diè mano con mag-
gior animo e si conoscon da lui le prime opere che fan ragguardevole il vasto soggiorno ».
Notizie nuove da me rintracciate, in parte correggono, in parte completano, quelle
dell’Alizeri; e ci danno gli elementi fondamentali dell’intera storia del palazzo.
La incominciano « ab ovo », con la vendita dell’area da parte del Magistrato dei
Padri del Comune e Protettori della Fabbrica di S. Lorenzo, che disponeva delle aree
Fig. 1. — Palazzo D’Oria: Facciata primitiva.
su cui la strada Nuova fu aperta ed edificata. L’acquistarono i fratelli Leonardo e Co-
stantino Gentile, il i° aprile 1551. Si tratta adunque di una delle prime pattuizioni effet-
tuate; ma la costruzione ritardò ancora per molto tempo. Nel 1563, il 18 maggio, morto
Leonardo, il superstite Costantino vendeva 1’ aerea, tutt’ ora deserta, ai fratelli Giam-
battista ed Andrea Spinola, q. Nicolò, che l’acquistavano metà per uno.3
Tre anni dopo, nel 1566 al 31 gennaio, Andrea Spinola cedeva al fratello Giambat-
tista la propria mezza parte di area; dandosi atto che su di essa era stato iniziato, ed
era in corso di costruzione, un palazzo, a tutte spese dello Spinola Giambattista.4 Fu
dunque Giambattista Spinola, detto per soprannome il Valenza, da cui prese nome la
sua discendenza, il fondatore del palazzo, come aveva già correttamente riferito il So-
prani. 5
1 Cfr., per esempio, Ricci, L’arte nell’Italia set-
tentrionale (Bergamo, 1910, 228), e altri. Briggs
(Barock-Architekhtr, ed. 1913, pag. 59) lo dice opera
di un artista impregnato dello spirito dell’Alessi.
2 Guida, ed. 1875, pag. 192.
3 In atti del not. G. B. Sivori (Genova, Arch.
di Stato).
4 C. s.
5 Soprani, Le vite ecc. (ed. 1674), pag. 49.