L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna (29.1926)

OPERE DEL TINTORETTO SMARRITE
O DI MALSICURA IDENTIFICAZIONE
(Continuazione vedi numero precedente}

S. Maddalena. — La Morte della Maddalena:
Sans., 54; Borgh.,452; Rie!., II, 9: «mentre fu comu-
nicata da S. Massimino, ove sono ancora ritratti di
Preti di quella chiesa »; Bosch., 477, vede in questo
ultimo dipinto traccie di Domenico. Il Baldinucci
nel 1770 nomina ancora «storie di questa santa »
(t. VI, 357); non più Zanetti; il For. ili. ha l’indica-
zione vaga: « vi sono pitture del Tintoretto ».
La Conversione della Maddalena è probabilmente
all’Escuriale.
Cristo e la Maddalena. — L’Angelo e l’Annun-
ciata: Erano i pannelli dell’organo, dell’« ultima
età » secondo il Rid. II, 55; ricordati anche dal
Mart. 146. Cron. 317. Sparirono sulla fine del Set-
tecento, dopo essere stati posti » sulla facciata
dell’altar maggiore » (Rinnovazione, 414).
S. Marcilian. —- Si hanno i pagamenti per
alcune indeterminate decorazioni del maestro,
nel 1551 (cfr. Hadeln, Archivalische Beitràge z.
Gesch. d. veniz. Kunst:, Berlin, 1911, p. 125). La
chiesa fu restaurata nel Seicento e le opere si
smarrirono.
S. Marco. — Natività: da esporsi per le feste
natalizie, sull’altar maggiore: fu pagata nel 1571
e probabilmente andò bruciata (cfr. Hadeln in
Jahrbr. d. K. Pr. Kunsts., 1911, doc. I, n. 5).
Pala per Valtare di S. Leonardo, pagata il 5 ago-
sto 1588 (cfr. Hadeln, art. succ., doc. I, n. 21).
S. Marcuola. — La Lavanda, oggi all’Escu-
riale. S. Elena, a Brera (n. 230).
S. Maria della carità. — Deposizione colle
Marie e un vescovo: Vas. VI, 591; Rid. II, 32, la
dice già smarrita.
S. Maria della Fava. — Maria vien presen-
tata al tempio - Storie del vecchio testamento —
Assunzione (sull’altare maggiore): Ricordate solo
dal Bosch., 137. Il Forest. ili. dichiara già che
« le pitture di questa chiesa sono tutte di moderni »
(p. 80): quindi, nel Settecento, dovettero essere
asportate.
S. Maria Formosa. — Assunzione: Bosch.,
186; Ritr., 128; For. ili. 152. Dovè essere asportata
sugl’inizi dell’ottocento. UN Assunta è nel Museo

di Digione (n. 49): bella, ma con elementi vero-
nesiani; probabilmente d’un imitatore di Paolo.
S. Maria delle Grazie (isola). — L’Annunciata
e il Gabriele - S. Agostino e S. Gerolamo: Pannelli
d’organo. Rid., II, 32; Mart., 229; Bosch., 563;
Cron., 393. La chiesa fu demolita nel 1810; ma le
pitture furono asportate prima, perchè già lo
Zanetti (ia ed., 1771) non le nomina più.
Madonna coi SS. Agostino, Caterina e il dona-
tore: ricordata solo dal Boschini, p. 563: « una
delle più giovani opere del maestro ».
S. Maria Dell’Orto. — Il Padre Eterno con
angeli: Bosch., 444. Nella cappella dov’è il se-
polcro del Tintoretto, vedesi tuttora un quadro
oblungo, di tal soggetto, ma non è del Robusti.
Gonfalone con S. Michele - Quattro evangelisti
fra cui un ritratto: Bosch. 444, nell’edizione del
1674 (non in quella del 1664). Il For. ili., ricor-
date le pitture del Tintoretto, che tuttora si trovano
nella chiesa, aggiunge: « altre pitture sono di Do-
menico » (p. 171).
S. Maria Maggiore. — Gli sponsali della Ver-
gine: dal 1857 nella Madonna delle Cendriole
presso Riese (Castelfranco). — S. Gioachino espulso
dal tempio e L’Adorazione dei Magi: dal 1857
nel coro di S. Trovaso.
Santa Maria Zobenigo. ■— La conversione di
S. Paolo (nei portali dell’organo, parte esterna).
Vas. VI, 591; Rid. II, 30; Bosch. 107; Zan., 158, il
quale la disse sopra la porta maggiore, dove pure
fu vista dal Reynolds (Voy. pitt., 337).
Nel 1847 l’opera era ancora nella chiesa (Me-
schini, Nuova Guida, p. 40). Poi passò all’anti-
quario veneziano Lorenzo- Seguso (Hadeln, com-
mento alle Miniere, pag. 38).
S. MosÈ. — Madonna delle Grazie: Sans., 42-6;
Borgh., 453; Rid. II, 31; Bosch., 105; Cron., 246;
Zan. 154: la dice nella cappella corrispondente a
quella del Sacramento: era una piccola tavola;
For. ili., 58; Mosch., I, 523; e ancora Zanotto
nella sua Guida del 1856.
S. Samuele. — Cristo fra Giovanni e Maria:
Bosch. 113 dice che era il cartone per il mosaico