LA “FUGA IN EGITTO,, DI ANTONELLO DA MESSINA 123
si aggirano per adattarsi alla spianata discoidale, cinta da un largo anello di base, vero
piedistallo al gruppo. 1
Anche i colori confermano il nome di Antonello: il rosso del manto di Giuseppe è
propiio dei Fiamminghi e del Messinese, il verde smorto delle erbe e degli alberi in di-
stanza ha la gamma stessa che nella Crocefissione di Anversa. Come già notammo, l’aria,
impregnata di luce, inumidita, infonde pallide fosforescenze ai gruppi di case sul poggio
a destra e presso il fragile ponticello, e trasforma in ombra periata la maglia di una calza
di San Giuseppe. La doppia filettatura che orla il mantello del Santo, di continuo inter-
rotta e dispersa per rendere il tremolio della luce sull’oro, è identica a quella che
cinge il manto della Madonna Benson.
Il broccato del manto di Maria, con lumi sparsi sul fondo quasi miche splendenti,
e con larghi ornati ritmici, forma in basso pieghe affini a quelle della Vergine nefi’Hof-
museum: le palpebre son gusci che modellano la rotondità dell’occhio pensoso; il tipo
è addolcito: Antonello ha veduto le prime opere di Giambellino, e il grande ispiratore
dell’arte veneziana ha ricevuto a sua volta qualche impronta dal nuovo ambiente. Il
Bambino invece è ancora un vago ricordo di tipi fiamminghi, e per il nasino a pallottola
e la boccuccia aperta in tondo richiama il bimbo Gesù di Casa Benson. Il colore delle carni,
più tenero, più diafano che nelle primitive opere di Antonello, trova raffronto nel Cro-
cefisso di Anversa e nella Pietà del Museo Correr: risponde a questo addolcimento di toni
l’ideale delicatezza del gesto di Maria nel formar sostegno delle belle mani in croce al
bimbo poggiato sul suo cuore. Messa appena la punta di una mano paffuta sul mento
della madre, come per una timida carezza, la punta di un ditino sopra un labbro, il pargolo,
con la boccuccia schiusa, volge infoino lo sguardo tranquillo, nella gran pace del giorno
prossimo a spegnersi.
Adolfo Venturi.
1 Le proporzioni del piede, i calzari a punta di
S. Giuseppe, la luce sul tronco della gamba destra,
tornita e cilindrata, si ritrovano nella fìguretta
orante di San Giovanni ai piedi della croce nel
Museo di Anversa.
si aggirano per adattarsi alla spianata discoidale, cinta da un largo anello di base, vero
piedistallo al gruppo. 1
Anche i colori confermano il nome di Antonello: il rosso del manto di Giuseppe è
propiio dei Fiamminghi e del Messinese, il verde smorto delle erbe e degli alberi in di-
stanza ha la gamma stessa che nella Crocefissione di Anversa. Come già notammo, l’aria,
impregnata di luce, inumidita, infonde pallide fosforescenze ai gruppi di case sul poggio
a destra e presso il fragile ponticello, e trasforma in ombra periata la maglia di una calza
di San Giuseppe. La doppia filettatura che orla il mantello del Santo, di continuo inter-
rotta e dispersa per rendere il tremolio della luce sull’oro, è identica a quella che
cinge il manto della Madonna Benson.
Il broccato del manto di Maria, con lumi sparsi sul fondo quasi miche splendenti,
e con larghi ornati ritmici, forma in basso pieghe affini a quelle della Vergine nefi’Hof-
museum: le palpebre son gusci che modellano la rotondità dell’occhio pensoso; il tipo
è addolcito: Antonello ha veduto le prime opere di Giambellino, e il grande ispiratore
dell’arte veneziana ha ricevuto a sua volta qualche impronta dal nuovo ambiente. Il
Bambino invece è ancora un vago ricordo di tipi fiamminghi, e per il nasino a pallottola
e la boccuccia aperta in tondo richiama il bimbo Gesù di Casa Benson. Il colore delle carni,
più tenero, più diafano che nelle primitive opere di Antonello, trova raffronto nel Cro-
cefisso di Anversa e nella Pietà del Museo Correr: risponde a questo addolcimento di toni
l’ideale delicatezza del gesto di Maria nel formar sostegno delle belle mani in croce al
bimbo poggiato sul suo cuore. Messa appena la punta di una mano paffuta sul mento
della madre, come per una timida carezza, la punta di un ditino sopra un labbro, il pargolo,
con la boccuccia schiusa, volge infoino lo sguardo tranquillo, nella gran pace del giorno
prossimo a spegnersi.
Adolfo Venturi.
1 Le proporzioni del piede, i calzari a punta di
S. Giuseppe, la luce sul tronco della gamba destra,
tornita e cilindrata, si ritrovano nella fìguretta
orante di San Giovanni ai piedi della croce nel
Museo di Anversa.