PER LORENZO LOTTO
155
alla diagonale, il campo di cielo velato di nuvole, il campo di stoffa. L’aria intenerisce e
consuma le morbide carni del volto, pallido nella cornice cupa delle chiome, su cui la
corona, a punte d’oro con rubini e turchesi, posa come il diadema della Notte.
Già pubblicammo sulle pagine di questa rivista un ritratto muliebre del tempo berga-
masco, fiore dell’arte lottesca attribuito dall’Hadeln ad Andrea Previtali, nel volume sui
Fig. 2. — Lorenzo Lotto: Sant' Or sola. Londra, Raccolta Nicholson.
disegni veneziani del Quattrocento; ma altri due ritratti misconosciuti del Lotto sono nello
stesso volume, entrambi del periodo giovanile, e attribuiti a Giovanni Bellini. Uno di
essi (fig. 3) è un busto d’uomo tagliato poco sotto l’altezza delle spalle, con un berretto di
sghembo sulla capigliatura setolosa spiovente. Il taglio nitido delle labbra come scavate in
pietra dura, i lineamenti e le gote sfaccettati dall’ombra, la trasparenza cristallina dell’iride,
la stessa luce che imprime alla superfice del volto un aspetto oleoso, quasi la fluidità del
colore di Lorenzo Lotto, richiamano con troppa evidenza il ritratto del Cardinale Rossi nel
155
alla diagonale, il campo di cielo velato di nuvole, il campo di stoffa. L’aria intenerisce e
consuma le morbide carni del volto, pallido nella cornice cupa delle chiome, su cui la
corona, a punte d’oro con rubini e turchesi, posa come il diadema della Notte.
Già pubblicammo sulle pagine di questa rivista un ritratto muliebre del tempo berga-
masco, fiore dell’arte lottesca attribuito dall’Hadeln ad Andrea Previtali, nel volume sui
Fig. 2. — Lorenzo Lotto: Sant' Or sola. Londra, Raccolta Nicholson.
disegni veneziani del Quattrocento; ma altri due ritratti misconosciuti del Lotto sono nello
stesso volume, entrambi del periodo giovanile, e attribuiti a Giovanni Bellini. Uno di
essi (fig. 3) è un busto d’uomo tagliato poco sotto l’altezza delle spalle, con un berretto di
sghembo sulla capigliatura setolosa spiovente. Il taglio nitido delle labbra come scavate in
pietra dura, i lineamenti e le gote sfaccettati dall’ombra, la trasparenza cristallina dell’iride,
la stessa luce che imprime alla superfice del volto un aspetto oleoso, quasi la fluidità del
colore di Lorenzo Lotto, richiamano con troppa evidenza il ritratto del Cardinale Rossi nel