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Pellegrini, Anna: Di alcune opere poco note di Lorenzo di Credi
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DI ALCUNE OPERE POCO NOTE DI LORENZO DI CREDI
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teristica del nudo, cui la lumeggiatura in biacca serve mirabilmente a dare risalto, ripete
gli insegnamenti del Verrocchio. Solo Lorenzo afferma già timidamente una personalità
sua, sostituendo alla visione austera, ma calma e felice, che hanno della vita le creature
verrocchiesche, la propria pensosa malinconia.
Così la testa giovanile il cui tipo si rivede negli Angeli del realistico quadretto già
Sterbini, con V Assunzione di Maria Egiziaca, imitato da quello del medesimo soggetto
Fig. 2. — Lorenzo di Credi :
Disegno del Gabinetto delle Stampe al Louvre.
di Piero del Pollaiolo, 1 si piega con la stessa mestizia, con cui si piegherà il capo di tante
Madonne, affermanti la divina virtù del dolore.
Un altro disegno poco noto del maestro, eseguito a matita d’argento su carta rosea, e
rappresentante testa e spalle di giovanetto, per la verità sorprendente con cui sono resi i
tratti fisionomici, fa pensare a un tempo molto più avanzato dell’attività di Lorenzo, un
tempo prossimo forse alla pala d’altare del Louvre, con la Vergine tra S. Giuliano e S. Nicolò,
e VA’ Adorazione degli Uffìzi. L’estrema finezza, che si nota infatti, ad es., nella testa del
vecchio pastore in quest’ultima, si ripete anche nel disegno citato del Louvre, tale da
giustificare, in certo modo, l’affermazione del Berenson, cui Lorenzo di Credi piace assai
più come disegnatore che come pittore. Non in esso pochi tratti rapidi, non il segno guiz-
zante improvviso, ma, come a] solito, la pazienza infinita dell’artista che gode dell’opera
sua, e amorosamente la cura. E insieme con l’osservazione acuta, realistica, una più intensa
1 B. Berenson, « Due quadri inediti a Stag- in L’Arte, 1905, e quindi: La Galleria Sterbini in
già », in Rassegna d’arte, 1905, I. Roma, Roma, 1906, pp. 124 e sgg.
A. Venturi, « La quadreria Sterbini in Roma »,
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teristica del nudo, cui la lumeggiatura in biacca serve mirabilmente a dare risalto, ripete
gli insegnamenti del Verrocchio. Solo Lorenzo afferma già timidamente una personalità
sua, sostituendo alla visione austera, ma calma e felice, che hanno della vita le creature
verrocchiesche, la propria pensosa malinconia.
Così la testa giovanile il cui tipo si rivede negli Angeli del realistico quadretto già
Sterbini, con V Assunzione di Maria Egiziaca, imitato da quello del medesimo soggetto
Fig. 2. — Lorenzo di Credi :
Disegno del Gabinetto delle Stampe al Louvre.
di Piero del Pollaiolo, 1 si piega con la stessa mestizia, con cui si piegherà il capo di tante
Madonne, affermanti la divina virtù del dolore.
Un altro disegno poco noto del maestro, eseguito a matita d’argento su carta rosea, e
rappresentante testa e spalle di giovanetto, per la verità sorprendente con cui sono resi i
tratti fisionomici, fa pensare a un tempo molto più avanzato dell’attività di Lorenzo, un
tempo prossimo forse alla pala d’altare del Louvre, con la Vergine tra S. Giuliano e S. Nicolò,
e VA’ Adorazione degli Uffìzi. L’estrema finezza, che si nota infatti, ad es., nella testa del
vecchio pastore in quest’ultima, si ripete anche nel disegno citato del Louvre, tale da
giustificare, in certo modo, l’affermazione del Berenson, cui Lorenzo di Credi piace assai
più come disegnatore che come pittore. Non in esso pochi tratti rapidi, non il segno guiz-
zante improvviso, ma, come a] solito, la pazienza infinita dell’artista che gode dell’opera
sua, e amorosamente la cura. E insieme con l’osservazione acuta, realistica, una più intensa
1 B. Berenson, « Due quadri inediti a Stag- in L’Arte, 1905, e quindi: La Galleria Sterbini in
già », in Rassegna d’arte, 1905, I. Roma, Roma, 1906, pp. 124 e sgg.
A. Venturi, « La quadreria Sterbini in Roma »,