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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 29.1926

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Venturi, Adolfo: Un ritratto di Lorenzo Lotto
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https://doi.org/10.11588/diglit.55345#0285

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UN RITRATTO DI LORENZO LOTTO

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Domenicano. Gli occhi cristallini guardano allo spettatore, indagando; la bocca, dalle
labbra sottili, sembra stia per parlare e sorridere; un’espressione di sagacia e di arguzia
si nasconde in quella bonarietà d’aspetto. Il quadro appartiene al tempo in cui Lorenzo
Lotto dipingeva, ancor tutto dominato dall’arte quattrocentesca di Alvise Vivarini e di
Jacopo de’ Barbari, il Cardinale della Galleria di Napoli, in una gamma di rossi d’insu-
perabile fluidità e trasparenza. Il tessuto compatto della tonaca monacale non si presta
come la seta della mantellina alle multiple angolarità delle primitive forme di Lorenzo
Lotto, ma l’orlo rilevato come strato di neve, le cuspidi formate dal cappuccio ricadendo,
sono espressioni di quella tendenza al taglio cristallino delle forme, che è propria alle
pitture giovanili del maestro e poi scompare. Persino il padiglione dell’orecchio tende a
un rilievo prismatico. Tale compattezza e regolarità di forme avvicina all’Arte del mes-
sinese Antonello il ritratto Auspita piti che ogni altra opera lottesca, e potremmo dire,
più che ogni altra opera fiorita in terra veneziana.

Adolfo Venturi
 
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