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Bandini, Angelo Maria
De obelisco Caesaris Augusti e Campi Martii ruderibus nuper eruto commentarius — Rom, 1750 [Cicognara, 2516]

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https://doi.org/10.11588/diglit.8409#0103

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dell Obelisco di Cesare Aug. Cap.XIII.

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sozcundi, zut sacundi, ut in aliis Mss. legitur,
cpithetum , mathematico minime convenit, sed
poeta?, vel oratori : preterquamquod se ab iis
quos adlegat laudandis , PJinius plerumque
abstinet. Animadvertendum denique eit sese in
sublimioribus dodlrinis cxercere consuevisseLi-
bertos, ut ex multis hiitoriae locis apparet1 :
quapropter ne mirum inde videatur, quod Li-
bertus Celebris meridiana, de qua agimus, au-
cìor extiterit.

De usus obelifci variamone, quibusve de caussis
hujufrmdi wrÌAtio contigerit.

Caput

XIV.

POstquam Plinius Celebris hujusce obelisci
usum indicavit, rem ita persequitur : H&c
obfervAtio xxx jamsere Annis non congruit ; sive So-
lis ipsius dissono curfu , & cali aliqua ratione muta-
to ; sive universa tellure aliquid a centro suo dimota ,
ut deprehendi & in aliis locis accipio ; sive urbis
tremoribus ibi tantum gnomone intorto; siveinun-
dationibus Tyberis se dimento moli s satto , quamquam
ad altitudinem impcsita rei in terram quoque dican-
tur jacla sundamenta.

Antequam hujus variationis caullàs a Pli-
nio adlatas examinemus , videamus breviter
per quot annos recta instrumenti conltitutio
perduraverit. Narrat ille fere ab annis triginta
Solis cursuinon amplius respondine.VerumnL
hil addit, an tale vitium tum cum detegeretur ,
contigerit , an ante id temporis incoeperit .
Ponamus tunc inccepisie . Cum obeliscus, ut
cap.vnr ostendimus, A. U. C. dccxliv. novem
scilicet annis ante aeram communem , statutus
fuerit : & Plinius hxc scriberet circa annum
serse communis lxxvii ( uti colligitur ex ejus
epistola operi praemisfa , in qua de Tito Vespa-
siano Csesare loquitur ut sextum Consule ,
quod incidit in eundem annum lxxvii ) certo
infertur , a tempore politi obelisci ad illud,
quo Plinius haec adnotaverat, lxxxvi annorum
spatium elapsum suisse . Cum itaque probabile
admodum fit, uno vel altero anno post obelisci
erectionem meridianam fuisfe confettarci ; dem-
ptis illis triginta annis, quibus operis vitium
innotuerat ; restat ut per lv annos circiter ob-
servationes congruerint. Hisce prasnarratis , in

dee altrimenti leggere che Facundini , e quel L. Li-
berti , come si trova in tutte le antiche lapidi enun-
ciato ? In satti l'epiteto di fascundo o facundo
( come in molti Altri Mjs. si legge ) non convie-
ne propri Amente a un matt ematico, ma ad un poe-
ta , o Ad un orAtore . Tanto più che Plinto suol
esser parchissimo nel lodAre quelli che cita . Ne dee
recarci merAviglia , che un Liberto pojsa essere
siato V autore della celebre meridiana, di cui si tratta,
sapendosi da molti luoghi dell' anticaJìoria che dai Li-
berti si esercitavano Ancora le setenze più sublimi.
Della variazione dell'uso dell'obelisco ,
e delle cause, che la poterono
produrre.
Capo XIV.
DOpo di Averci Plinio indieato l'uso di quesio so-
rno so obelifco soggiunge: Quella osTervazione
delli giorni da xxx. anni in qua non mostrai!
vero,o perchè il corso del Sole non ha quel me-
desimo , ma sia mutato per alcuna ragione del
cielo : o perchè la terra universalmente si sia
alquanto molsa dal suo centro , come io odo,
che in altre regioni si comprende : o perchè per
gli tremoti il gnomone sia sbiecato , e torto : o
perchè le inondazioni del Tevere abbiano mu-
tato il fondamento di tutta la mole , benché
dicano , che i fondamenti della cosa sieno
profondi a proporzione dell'altezza della me-
desima .
AvAnti di esaminare le cause da Plinio addotte
della variazione dell'i sinimento , vediamo brevemen-
te per quanti anni corrispondejsero le ojservazioni.
Comincia egli con dire , che erano quafì trentanni, che
si era renduto manisesio l'errore senz* pero determi-
nare se un tal disetto sojse prodotto quando si seoperse ,
o potesse per lo avanti essere incominciato. Ponghia-
mo che incominciasse AllorA : avendo dimo/ìrato nel
capitolo vili . che l'obelisco su inalzato l'anno della
sondazione di Roma dccxxxxiv nove anni avanti
l'era volgare , e scrìvendo Plinio intorno all'an-
no lxxvii di detta era volgare ( come si ricava dalla
lettera o Presazione della fua opera , nella quale sa
menzione del festo Conslato di Tito Vespasiano Cesare,
che cadde in detto Anno)Apparisce,che dall'inalzamen-
to dell'obelisco al tempo,in cui scriveva Plinio.vi corse-
ro anni lxxxvi in circA. Ponendo adunque, com'è pro-
babile , che la meridiana sosse persezionata un anno ,
o due dopo lo fiabilimento dell'obelifco , e levandone
xxx , nei quali il diffesiamento era già manisefio , ne
siegue » che andasse bene per anni lv in circa . Ciò
pofto venghiamo alle cause da effo enunciate di un tale
sregolamento .
Sembra

(i) Consulcndus hac de re Laur. Pignorius de servis pag.2l}. & seq. edition. Amstslod. mdclxxii.
 
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