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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 5.1859

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Martini, Pietro: Anfiteatri sardi
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https://doi.org/10.11588/diglit.15996#0031

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10 stesso antico monumento, e di porlo nel suo reale aspetto
sotto gli occhi degli archeologi.

Più. presto credo di dovermi intrattenere sulla persona
che ne ordinò l'edificazione. Stando alle parole dello scrittore
di Tarros non altra potrebbe essere tranne Gneo Pompeo

11 Grande. Infatti egli scrive che questo Gneo Pompeo era
appunto quello; di cui intendeva vendicarsi un Marco Emilio
Lepido infenso alla parte sillana e riparatosi in Sardegna,
dopoché rimasto era perdente nella lotta collo stesso Pom-
peo il Grande.

A taluno sarebbe parso di trovare una prova del detto
di quello scrittore nelle seguenti lettere cubitali CNPFVF,
che si leggono in una mutila iscrizione esistente in uno dei
gradini del detto anfiteatro , come se le tre prime lettere ac-
cennassero al nome di Gneo Pompeo. Se non che non posso
essere di tale avviso. Un' iscrizione indicativa del nome del
fondatore dell' anfiteatro sarebbesi apposta non già sopra
un gradino ? ma sibbene nel prospetto dell' edifizio. Per la
qual cosa meglio è il tenere che quelle lettere si riferissero
al nome del possessore di quel gradino per godervi gli spet-
tacoli dell' anfiteatro.

Non vi ha dubbio che la tradizione ragguardante il Gneo
Pompeo trae forza dalla storia che ci racconta, come ai tempi
di Pompeo e di Cesare i barbari passatempi degli anfitea-
tri venivano molto in fiore , e si compivano con uno sfarzo
inaraviglioso.

Questo stesso avanzo d' antichità fa richiamare al pen-
siero quei tempi del cristianesimo in cui i suoi seguaci
soffrivano il flagello delle crudeli persecuzioni dei romani
imperatori. E fu allora che molti cristiani furono condan-
nati alla morte , per soffrirla negli anfiteatri, combattendo
colle belve più feroci.

E poiché il suolo sardo in quei tempi orribili fu dirò
quasi inzuppato del sangue dei martiri della fede ; stimo di
 
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