Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (5.1859)

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d' altre figuline , si fece egli tanto commercio di quelle
anfore Rodie ? La loro ampiezza e forma mostra che fos-
sero vasi yinarii ; e d' altra parte consta che il -vino di
Rodi , a preferenza d' ogni altro , soleva adoprarsi nelle
libazioni e nei sacrifìcii ; conforme al detto di Virgilio
(Georg. II, 101 ). Non ego te, Dis et mensis adcepta se-
cundis , Transierim , Rliodia ( vitis ).

La frequenza dei sacrifici! e dei solenni convivii richie-
deva cotale vasto commercio dei vini di Rodi ; e tanto si
conferma dal vedere impresso nelle anse del vaso il nome
del sacerdote eponimo ; anzi che d' altro magistrato , per
attestare , che 1' anfora era di giusta misura , e che con-
tenea vino di Rodi stessa (i). L' autore farebbe un grande
favore agli Archeologi dandone i nomi delle anse accen-
nati in nota , ed anche delle altre che si scuoprono nel-
1' Isola.

C. Cavedoni

giovanni muru 9 pittore sardo
del secolo xvi , tavole nella chiesa d' ardara

Se le tele d1 Andrea Lusso meritavano di esser ricordate
dagli autori che scrissero la storia delle arti ( Bullet. an. V;
p. 89 ) , maggiormente meriterebbero d' esser ricordate le
tavole di questo finora sconosciuto pittore sardo, Giovanni
Mura, che fiorì nei primi anni del secolo XVI. Nella
Chiesa Parrocchiale d' Ardara, un tempo Reggia dei Giudici
Turritani, esiste la migliore delle opere di questo pit-

(1) Che fossero vasi vinarii non vi è da dubitare. In molti di questi vasi
si vedono delle cifre notate a colore rosso, 0 nero. Tutti sono della slessa ca-
pacità j cioè da 20 litri circa. (Nota del Direttore).