Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (5.1859)

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TERME ANTICHE ED ACQUE TERMALI IN SARDEGNA

(Continuazione della pag. 84)

Ritornando alla descrizione delle sorgenti termali sparse
sulla superficie dell' Isola, nelle vicinanze di Domus novas,
di Siliqua , e di Decimo esistono molti fonti termali. Nel
primo avvi una vena di acqua tiepida alla sponda del rivo,
detto di San Giovanni. Tra il secondo e terzo vi Ila caio
nel sito detto Monte Idda (villa) vi è uno sgorgo di acqua
termale detta milza de su fermo la quale è calda , e nella
mattina esala tanti vapori che uno,crederebbe perii fumo
di esservi acceso del fuoco. L' Angius dice che ha il sapor
di ferro quando si beve calda , ma perduto il calore non
si sente più questo sapore. E assai leggiera allo stomaco ,
e molti ne bevono per medicina. Nel territorio finalmente
di Siliqua avvi un' altra fonte termale detta is zinnigas ,
come si va al Sulcis , dove gualcano 1' albqgio, e nei biso-
gni si servono pure del fango per certe malattie.

Venendo verso Villasor a ponente dove termina il campo
vi è un' abbondantissima sorgente appellata Acqua cotta.
Il Fara ne fa menzione , ed al suo tempo era molto cono-
sciuta perchè gì' infermi ne sperimentavano salutari effetti
(lib. 2 pag. 102). La sua temperatura è a 32 gradi, e
da questo ebbe il nome di cotta.

Ma le acque più rinomate dagli antichi sono nel terri-
torio di Sardara , sotto il colle di Mon Reale , le Aquae
Neapolitanae dei Romani, di cui abbiam parlato diffusa-
mente , come di sopra si è detto , e dato il disegno in
questo Bullettino (pag. 20).

Altrettanto celebri erano le acque di Fordongiano.s ,
dette aquas caddas , presso alle sponde del Tirso. Anche
queste vengono nominate dagli antichi scrittori, perchè al
tempo dei Romani vi si teneva appostatamente uno stabili-