Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (5.1859)

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quali parleremo nelle iscrizioni figuline. Si eseguivano in
ogni grandezza secondo gli usi domestici cui servivano. Tra-
lasciando i vasi eponomi scoperti in Tharros dei quali
parleremo in altro articolo , i vasi vinarii sono quelli che
si scuoprono in maggior quantità , e dalla diversa forma
si conoscono a quale provincia appartenevano. Quelli del
Sulcis sono tondi, acuminati ed a due manichi, mentre
quelli di Tharros sono lunghi , senza manichi , ed appena
acuminati o terminanti ad uovo per poterli infiggere in terra.
In Olbia ? Torres ed in altri siti si trovano delle giarre
che imitano le moderne. Gli altri vasi a forma di anfore
sono comuni da per tutto le quali per ornamento hanno
delle striscie rosse nel ventre : dove però più si distinsero
gli artisti è nelle svariate forme dei piccoli vasi , che sa-
rebbe troppo lungo il volerli descrivere tutti (i).

G. Spano.

ANFITEATRI SARDI

Antonio di Tarros nella relazione delle città distrutte od
in gran parte danneggiate , nei secoli Vili e IX , dai Sa-
raceni ; di cui pubblicai il rimastoci frammento ( Vedi
Testo di due codici cartacei d1 Arborea, Cagliari, Timon ,
i856 ) mentovando le grandi opere pubbliche, di cui erano
ornate le città dell' isola , ai tempi della dominazione ro-
mana , accennò agli anfiteatri.

Vi leggiamo infatti che le illustri città antiche di Nora .

(1) Sono curiosi quegli unguentai] , o rhyton , modellali in forma di por-
chetU. di vitelli, di ranocchie, di uccelli , di piedi, e di altre bizzarre forme
molto complicate che fanno ammirare quanto erano feraci d1 invenzione i nostri
figuli antichi , che in parte hanno conservato i moderni colla varietà dei giuo-
carelli che attualmente lavorano per trastullo dei ragazzi,