Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (5.1859)

76

fortuna ed allontanare i mali e le disgrazie. Ogni qualità
di gemme aveva la sua virtù , come l' ametista contro
1' ubriachezza, 1' agata contro il dolor di capo , per la
colica e per il mal di petto , il giaspe per cattivarsi 1' a-
more e la protezione (i), e così va dicendo di altre che
sarebbe lungo il numerarle. Secondo il dito in cui si met-
teva credevano pure di ottenere qualche virtù : così al dir
di Plinio ( lib. XXXVII, 6 ) tenendo 1' anello nel dito
medio si reprimevano gli starnuti ed i singhiozzi : neh' a-
nulare , secondo Macrobio , si otteneva il contatto colla
vena del cuore, e perciò era prescritto per gli sposi 1' anello
che Tertulliano appella pronubo (2).

Tante superstizioni e false credenze aveva inventato la
mente umana sopra un pezzo di metallo , che forse il
primo avrà usato per semplice curiosità ! Non fa quindi
maraviglia se in tanto numero questi anelli siano pervenuti
a noi dall' antichità , e che oggi formano il diletto dei
possessori, e danno materia di discorrere agli eruditi.

G. Spano

NUOVA INTERPRETAZIONE DELLA STELA FENICIA

DI THARROS

All' illustrazione della lapida di Tharros , da noi data
per la prima volta ( Bullet. an. II, p. 33 ) ; ne aggiunse
un'altra il eh. Can. Francesco Bourgade ( pag. 16y ). Ora

(t) Volunt quidam jaspidem gemmam et gratiae et tutelae esse gestan-
tibus, quod credere non fidei, sed superstitionis est (Tsid. lib. XVI., 8).

(2) Plinio dice che quest' anello era di ferro e senza gemma ; ma Tertulliano
lo dice di oro. Forse gli anelli degli sposi erano due , uno cP oro per portarlo
fuori , e l'altro di ferro per dentro casa. Nelle tombe di Tharros se ne trova-
rono molti di questi , semplici e senza gemma.