Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (5.1859)

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perciò questi non potevano servire ne per appiccagnoli, ne
per chiudere la cassa in cui poteva esser qualche volta
collocato il cadavere (i).

Conchiudiamo adunque , abbracciando l' opinione del
Mazois, vale a dire che questi chiodi fossero oggetti re-
ligiosi , che i parenti del difonto seppellivano insieme colla
moneta, acciò le anime li avessero pronti ad offerirli a
Caronte , il quale dovendo traghettarle agli Elisii, gli po-
tessero servire per rattoppare la barca, dove fosse sdrucita.
Più volte esaminando le ossa delle urne cinerarie , vi ab-
biamo trovato la moneta, ed un chiodo , e così facilmente
viene capito 1' uso di trovarsi questi chiodi nei sepolcri, e
di vederne adunati una quantità nelle collezioni pubbliche
e dei privati (2).

G. Spaino

ULTIME SCOPERTE

Le tombe di Tharros seguitano a darci degli scarabei e-
gizii. Non ha guari il sig. C. Penco ne ha acquistato tre di
diaspro dei quali ci ha permesso di prenderne 1' impronto.
Il più singolare è uno che ha la scena assiriaca nella quale
1' uccisore del nemico è vestito con corta tunica , dietro
ha il serpente ureo e nel campo il globo solare colla luna
falcata, ed un cartello regio il che lo rende più singolare.
Un altro rappresenta un guerriero armato di arco e di
clava , colla solita posizione con ginocchio in terra. Il terzo

(1) E incontestabile che alcuni cadaveri erano collocati in casse mortuarie di
legno , come noi stessi abbiamo potuto osservare in una sepoltura a nicchia nel
colle di Bonaria. I chiodi erano tuttora attaccati al legno carbonizzato.

(2) Oltre di esser serviti i chiodi per usi domestici , per cui sono stati chia-
mati davi da deludere , non è improbabile che di quei grossi . e tondi a guisa
di veruti, che sì trovano nei sepolcri^ siano stati adoperati come armi offensive,
specie di lanciotti. Nei sepolcri cristiani sarebbero indizio di slromento di mar-
tirio, come sappiamo dal martirologio.

V