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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 5.1859

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Spano, Giovanni: Anelli antichi sardi: [quantità e lusso, 3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.15996#0059

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estratto da una tomba di Tharros, che oggi orna la rara
dattilioteca di S. E. il Comra. Cibrario. La funda è ornata
di arabeschi a filigrana, che ha rinchiuse due pietre in
corniola, una semplice, convesso-convessa, in forma ci' oc-
chio, e 1' altra piana ovale, che nelle vene ha naturalmente
impresso F occhio d'Iside.

Per questa ragione possiamo dire d' essere unico, e raro
nel suo genere come il riconobbe l'illustre possessore (i).

A quésta classe di anelli può appartenere quello che
fu trovato in Florinas (Bullet. an. Ili, p. 143), avente un
amatista in forma di cuore tra due turchine, come si vede
nel presente disegno.

Curiosi pure erano quegli anelli che avevano aggiunta la
chiave per serrare od aprire scrigni o altri utensili, sebbene
questi ordinariamente fossero di ferro (2). Artemidoro parla
di certi anelli vacui cavique , che noi diremo con segreti
per cui si spiegano i tratti storici di quegli uomini che
seco avevano sempre il veleno nascosto nell' anello per
averlo pronto in qualunque avversa circostanza. Ciò si rac-

(1) Così -egli ci esprimeva il suo giudizio, con lettera dei 7 marzo 1856,
intorno alla varietà di questo anello. « L1 accidente che si scuonre nella cor-
ri niola gemma è piuttosto unico che raro; e la singolarità di coincidere con uno
■n degli emblemi sacri degli Kgizii, lo rende doppiamente prezioso-?.

(2) Uno di questi anelli lo possediamo nella nostra raccolta, il quale fu sco-
perto in Alghero in una tomba da cui si estras^ero molti oggetti di stoviglia. Un
altro simile ne aveva il Commendatore Angelo Conte, ora Intendente di Genova
il quale fu trovato in Olbia (Terranova). Questo però era più singolare, perchè
gì' inge6netti della chiava si piegavano in modo che facevano nel dito le veci della
 
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