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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 5.1859

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Spano, Giovanni: Bronzi olbiani, ossia illustrazione di alcune figure in bronzo trovate vicino ad Olbia
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https://doi.org/10.11588/diglit.15996#0105

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zuolo, distante da Terranova appena io chilometri, il Di-
rettore della strada osservò un ponticello della nuova strada
detta pure di Puzzuolo. Dopo di aver smosso alcune pietre
sotto una di queste più grande trovarono un vaso alquanto
largo di rame di sottili pareti, e tanto ossidato che si ri-
dusse in pezzi, meno il manico. Gli operai, appena il vi-
dero scoperto, sconvolsero un tutto azzuffandosi, credendo
che fosse pieno di denari, ed a vece, oltre i dett' oggetti,
ci trovarono i seguenti, cioè due piccoli campanelli, un
compasso, una cerniera, e varii orecchini dello stesso me-
tallo » (Lettera del 11 aprile i858).

Da quanto vien riferito in questa lettera, si rileva che
il vaso era di un sol manico, che sarà stato un pefericolo
il quale appartenendo a questa classe non era possibile che
dentro contenesse i summentovati oggetti. L' ingordigia
avrà fatto travedere gli scopritori, che essendosi avventati
per raccogliervi quello che vi stava, o che supponevano di
starvi dentro, fece in modo che abbiano sfracellato il vaso,
e quindi che i sunnotati oggetti fossero collocati al lato
del vaso (i). Non possiamo però comprendere cosa fosse
questo compasso, perchè venne trafugato, e pare difficile a
spiegarsi come vi stesse uno stromento meccanico che non
avrebbe da veder nulla con istatue votive, e con istromenti
religiosi e sacrificatori. Pensiamo adunque che fosse qual-
che simpulo, o lituo, o spillone crinale, od altro ornamento
muliebre, come lo erano gli orecchini e la cerniera, che
sarà stata forse una fibula o diadema di donna.

Passiamo meglio a spiegare gli oggetti che abbiamo
avuto sotto gli occhi, e che abbiamo disposto nella tavola
in fronte. In primo luogo si presenta un cerbero (num. I),

(l) Dall1 ottimo stato di conservazione dei bronzi^ rileviamo che un tutto fosse
collocato in qualche ca^sa , o almeno così ben difesi dai sassi ben connessi che
appena vi potesse penetrar acqua. Il Cavedoni crede che fossero racchiusi in una
cista mistica ^Bullet. an. V, p. 39).
 
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