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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 7.1861

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Martini, Pietro: Iscrizione della chiesuola di Santa Barbara
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https://doi.org/10.11588/diglit.10806#0023

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Non così per la sua importanza come per averla ri-
portata gli scrittori sardi, e particolarmente 1' Aleo nella
storia manoscritta dell' isola ed il Mattei nella Sardinia
sacra, credo che dovesse tenere anche sede in questo bol-
lettino, consagrato pure alle memorie della sarda epigrafìa.

Da tale iscrizione si raccoglie che il colle di Santa
Barbara nel medio evo era diventato un romitorio, dove
alcuni vollero vivere lontani dal consorzio degli uomini
e dediti alla vita contemplativa: e che nel 1281 un
Guantino Umiga era il rettore dei romiti colà raccolti.
Anche per avviso dell' Aleo che esplorava antiche carte ,
questi romiti non stavano sotto alcuna delle regole mo-
nastiche , ma in vece 5 ad esempio dei solitarj della Te-
baide, libera riteneano la volontà e quindi loro era lecito
di ritirarsi dalla solitudine tuttavolta che a loro talentasse.

Se ne raccoglie anche che a quel romitorio diede più
vita Terezione della chiesa, come un mezzo più acconcio a
consolidare l'unione dei romiti colla comunione dei divini
ufficj. Alla quale opera prese molta parte l'arcivescovo caglia-
ritano di quel tempo chiamato Gallo già canonico di Pisa.

Se non che coli' andar degli anni quell' unione dei
romiti affatto si sciolse, e la chiesa di Santa Barbara
rimase sotto la giurisdizione dell' arcivescovo cagliaritano.

Nel secolo XVII ed ai tempi dello stesso Aleo i frati
minori conventuali di Cagliari intesero fondare un ospizio
prossimo alla chiesa di Santa Barbara : ne trattarono col-
1' arcivescovo di Cagliari, e riuscirono ad essere investiti
della chiesa medesima, dando in permuta all' arcivescovado
cagliaritano la chiesa di Santa Maria nel villaggio d' Uta.

Oggigiorno in conseguenza delle recenti leggi sopra i rego-
lari, i detti frati conventuali cessarono dal possesso dell'ospizio
e della chiesuola. Frattanto rimane viva nei Cagliaritani Faffe-
zione verso quel luogo di diporto.

P. Martini
 
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