ISCRIZIONI LATINE
+ IHCA BNM IOA
NES ET REDEMPTI
ET MATRONA RE
QVESCVNT IN PA
CE D XIITI KLOSA
PLS INDI NONE
ET VNDECIME
Lapida in marmo del R. Museo scritta barbaramente. Le
prime parole debbono leggersi HIC IA CENT BONAE ME-
MORI AE, eie. Il titolo era messo per tre Giovanni, Re-
dempto e Matrona. Il senso è che le reliquie di questi cri-
stiani sono state collocate nella medesima arca nel dì ig
marzo (die XIIII Kalendas aprili s). Anche le indizioni sono
confuse, non potendosi riferire al giorno della deposizione.
SEX . AILLIVS . VENALE!YS
SARDVS
Il Muratori (pag. 53o7 i) riporta una lunga tavola in
cui sono inscritti i nomi di quelli appartenenti al Collegio
dei Tabularti, i quali col loro denaro avevano contribuito
per 1' erezione di una statua in bronzo in onore di Vespa-
siano o di Tito suo figlio. Tra questi è nominato un sardo
chiamato Sesto belilo Venulejo, il quale era membro di
questo collegio. Si chiamavano Tabularti, perchè questi scri-
vevano i redditi fiscali degli imperatori nelle tavole, e per
quest' opera onorifica il nostro sardo contribuì due mila se-
sterzi (Fr. \oo circa). G. Spano
+ IHCA BNM IOA
NES ET REDEMPTI
ET MATRONA RE
QVESCVNT IN PA
CE D XIITI KLOSA
PLS INDI NONE
ET VNDECIME
Lapida in marmo del R. Museo scritta barbaramente. Le
prime parole debbono leggersi HIC IA CENT BONAE ME-
MORI AE, eie. Il titolo era messo per tre Giovanni, Re-
dempto e Matrona. Il senso è che le reliquie di questi cri-
stiani sono state collocate nella medesima arca nel dì ig
marzo (die XIIII Kalendas aprili s). Anche le indizioni sono
confuse, non potendosi riferire al giorno della deposizione.
SEX . AILLIVS . VENALE!YS
SARDVS
Il Muratori (pag. 53o7 i) riporta una lunga tavola in
cui sono inscritti i nomi di quelli appartenenti al Collegio
dei Tabularti, i quali col loro denaro avevano contribuito
per 1' erezione di una statua in bronzo in onore di Vespa-
siano o di Tito suo figlio. Tra questi è nominato un sardo
chiamato Sesto belilo Venulejo, il quale era membro di
questo collegio. Si chiamavano Tabularti, perchè questi scri-
vevano i redditi fiscali degli imperatori nelle tavole, e per
quest' opera onorifica il nostro sardo contribuì due mila se-
sterzi (Fr. \oo circa). G. Spano